I "No Ponte" ricominciano la battaglia dal corteo del 26 luglio

I “No Ponte” ricominciano la battaglia dal corteo del 26 luglio

Rosaria Brancato

I “No Ponte” ricominciano la battaglia dal corteo del 26 luglio

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giovedì 25 Luglio 2019 - 07:50

Messina- La Rete no Ponte rilancia la mobilitazione "dobbiamo farlo adesso perchè sta ripartendo la macchina del sì"

Il corteo No Ponte di venerdì 26 luglio vuol essere, nell’intenzione degli organizzatori, l’inizio di un nuovo percorso del movimento, più difficile di quello affrontato nel ciclo precedente di mobilitazione, iniziato con il primo campeggio di lotta del 2002 e terminato con il corteo del 2013, a iter di costruzione ormai cancellato dal Governo Monti. Sei anni dopo quella cancellazione infatti il territorio è ancora più povero di prima, mancano infrastrutture, le strade sono peggiori di quelle di prima, le rete ferroviaria è ancora quella di prima, le scuole sono ancora più insicure e nessuna seria politica di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico e sismico è stata avviata. In questo quadro ha ripreso forza la chimera del Ponte.

Il 26 alle 18 a Torre Faro

Per questo è fondamentale ricominciare una nuova fase, secondo Gino Sturniolo, Antonio Currò, Daniele David, Francesco Mucciardi, Alessandro Russo, Tania Poguisch, Domiziana Giorgianni ed Angela Rizzo, che con la Rete regionale No Ponte hanno organizzato il corteo di venerdì con partenza alle 18 a Torre Faro.

La partita si gioca adesso

Le nuove narrazioni basate sul Ponte come opera volano di una nuova crescita sono del tutto destituite di fondamento– spiegano– Il racconto del Ponte come infrastruttura capace di intercettare i flussi di merci provenienti dal canale di Suez è palesemente infondato perché basato su considerazioni superficiali. La partita si gioca proprio adesso, nel non fare ripartire il progetto, nel battersi per quella che è sempre stata la nostra piattaforma e che al primo posto deve avere lo scioglimento della Società Stretto di Messina Spa, in liquidazione già da parecchi anni e che sembra essere stata lasciata lì in attesa della ripresa del progetto. Si tratta di una battaglia per la democrazia dei territori, perché le persone possano tornare a decidere del proprio futuro”.

I promotori spiegano come in gioco più che la realizzazione delle opere c’è l’attivazione dei flussi finanziari che foraggiano i grandi contractor delle infrastrutture, senza che le popolazioni locali ne traggano alcun vantaggio.

Questi i punti della piattaforma del corteo

Le richieste

  1. Chiudere la Stretto di Messina Spa da anni in liquidazione e per la quale la corte dei Conti denuncia ogni anno i costi.
  2. Garantire la continuità territoriale con il potenziamento della flotta pubblica nello Stretto e l’implementazione dei treni a lunga percorrenza.
  3. Riammodernare la rete ferroviaria e stradale siciliana per rendere più agevoli e sicuri i trasporti di persone e merci sul territorio siciliano.
  4. Mettere in sicurezza il territorio per evitare che si ripetano tragedie come quella del 2009 a Giampilieri e Scaletta Zanclea.
  5. Difendere le città dal rischio sismico.
  6. Mettere in sicurezza gli edifici scolastici.
  7. Bonificare le aree industriali dismesse.
  8. Potenziare la portualità per favorire l’intermodalità nave-linea ferrata.
  9. Democratizzare le città attraverso l’investimento in socialità, cultura, sport nei quartieri popolari.
  10. Impedire ulteriori cementificazioni.

L’appuntamento è quindi venerdì 26 alle 18 in via circuito Torre Faro (di fronte ex camping dello Stretto)

L’appello

La Rete No Ponte ricorda che “lo Stretto di Messina, il più bello dei nostri paesaggi e la maggiore delle nostre risorse, è nuovamente a rischio. Una classe politica disperata e disperante, incapace di soddisfare anche i più essenziali dei bisogni e fornire i servizi primari alla popolazione, sta provando a riavviare l’iter del Ponte sullo Stretto, opera per la quale sono stati spesi centinaia di milioni di euro senza che gli abitanti dei luoghi interessati dall’opera ne abbiano ricevuto alcun vantaggio. Il Ponte è la risposta ingannevole che viene data alla richiesta di una moderna mobilità, della messa in sicurezza del territorio, delle abitazioni e delle scuole, della bonifica dei territori devastati dalle produzioni inquinanti, del riammodernamento della rete idrica”.

La proposta

“Pensiamo ad un grande progetto di sostenibilità, ad un territorio che possa ancora essere visitato, non devastato da un turismo mordi e fuggi che mortifica la bellezza dei nostri luoghi e che ci lascia più poveri di prima. Vogliamo un’ agricoltura responsabile e difesa dall’aggressività delle multinazionali ed grande progetto di bonifica dei nostri territori”.

LE ADESIONI

Movimento No Muos
Coordinamento No discarica Armicci Lentini
NoTriv Licata
Comitato Stop Veleni
Comitato Cittadino Salute e Ambiente – Scicli
Comitato NO FRANE
No Inceneritore del Mela
Associazione cinque-sei Terme Vigliatore
Comitato Nonsisvuotailsud
Puli-AMO Messina
Associazione Cameris

Associazione Mediterraneamente – Caltagirone
Magazzino di Mutuo Soccorso – Eolie
Fridays For Future Messina
Parliament Watch Italia
Arci Scambio Milazzo
Arci Scirocco
Laboratorio Territoriale
A Sud Sicilia
A Sud Onlus
CDCA – Centro Documentazione Conflitti Ambientali
Unione Degli Studenti – Messina
Cgil Messina
Or.S.A. Messina
USB Confederazione – Sicilia
Unione Inquilini Messina
Fronte Popolare Autorganizzato- SI Cobas Messina
COBAS lavoro privato
COBAS – Messina
Fiom-Cgil Messina
FISAC CGIL Messina
Non Una di Meno – Messina
Comitato IL SUD CONTA – Messina
Circolo Peppino Impastato PRC – Messina
CSC Nuvola Rossa – Villa San Giovanni
Contadinazioni – Fuorimercato
USB Federazione del Sociale – Reggio Calabria
Potere al Popolo Reggio Calabria
Comunità Resistente Piazzetta – CPO Colapesce
Potere al Popolo – Catania
Potere al popolo – Messina
Comitato Il Sud Conta – Catania
Comitato Il Sud Conta – Palermo

MO Unione Mediterranea
Partito della Rifondazione Comunista – Palermo
Comitato NoMuos Palermo
Potere al Popolo – Palermo

Partito Comunista – Messina
Cobas Palermo
Federazione Usb Palermo
Democrazia e Lavoro – Palermo
Riconquistiamo Tutto! Palermo
Centro sociale zero81 – Napoli
Sinistra Comune
Non una di meno – Palermo
Teatro Mediterraneo Occupato
Centro Sociale ExKarcere
Centro Sociale Anomalia
Studenti Autonomi Palermitani
Fajdda – Unione Giovanile Indipendentista
Antudo

2 commenti

  1. In questo movimento ci sono più sigle che persone. Mi piacerebbe sapere da questi scienziati, visto che è risaputo che lo Stato non ha un euro, quale privato (gran parte del finanziamento per il Ponte era privato) investirebbe i suoi soldi per fare fognature o tappare buche in Sicilia senza alcun tornaconto. Il ponte, al contrario di chi ne fa solo una battaglia ideologico-partitica, sarebbe un volano per l’economia di Messina e dell’intero metidione

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  2. Ok…quindi…dal 2013 ad ora le cose sono peggiorate (ma il Ponte non c’è); 10 richieste sicuramente Legittime ma che nulla hanno a che fare con il Ponte (che non c’è); rischio per la pesca del pescespada (ancora non ho capito in che senso perché sotto il Ponte ci passa la feluca con tutto il pescespada)! Basta cementificazione? basta consumo di suolo?? ma di che stanno parlando? negli ultimi 30 anni hanno fatto quello che hanno voluto del territorio intorno ai laghi ed oltre ed ora non si deve cementificare realizzando le basi dei piloni? Su una cosa gli faccio i complimenti…hanno scelto il periodo ed il luogo adatto per la manifestazione…potranno dire che c’erano migliaia di persone…compresi quelli che saranno beatamente spiaggiati a prendere il sole o farsi il bagno!! La manifestazione fatela agli imbarchi coinvolgendo gli automobilisti che devono traghettare!!

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