I pusher di Mangialupi e Provinciale, scocca l'ora del giudizio per 23. TUTTI I NOMI

I pusher di Mangialupi e Provinciale, scocca l’ora del giudizio per 23. TUTTI I NOMI

Alessandra Serio

I pusher di Mangialupi e Provinciale, scocca l’ora del giudizio per 23. TUTTI I NOMI

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mercoledì 06 Luglio 2022 - 11:40

Vaglio preliminare per il giro di droga gestito dalle famiglie Mazza e Umbertalli

MESSINA – E’ ad una svolta l’inchiesta della Polizia sul mercato della droga in zona sud gestito dalle famiglie dei Mazza e degli Umbertalli. Il blitz è scattato a marzo scorso ed è stato battezzato “Acquarius” forse perché è proprio l’acquario popolato dai nuovi “pesci” e pusher del giro tra Mangialupi e Provinciale, che la Questura di Messina ha fotografato. Ora la Procura di Messina ha tirato le fila degli accertamenti, arrivati al capolinea con la conferma delle ipotesi d’accusa per 23 persone. Per quasi tutti i PM Francesco Massara e Roberto Conte ha chiesto il rinvio a giudizio, e c’è già una data per l’udienza preliminare.

Dovranno presentarsi davanti al GUP Maria Militello a ottobre prossimo: Lucio, Daniele, Rosario e Antonino Mazza; Aurora Aliotta, Davide Bonanno; Maria Tindara e Lorenzo Umbertalli; Rosa Gigliotti; Fabiana e Massimo Russo. I calabresi Francesco Giorgi, Gianluca Minnella, Massimiliano Primerano; Antonino Corritore, Demetrio Lombardo, Angelo Immormino (classe ’89), Sainabou Drame, Fortunata Campanella.

Saltano il vaglio preliminare e vanno invece a giudizio immediato; Massimiliano Merlino, Vincenzo La  Foresta, Angelo Immormino, Daniele Giannetto (classe ’95). Per loro secondo la Procura c’è già la prova di alcuni Episodi di spaccio del 2019 e concorso in detenzione di un fucile a canne mozze, perciò dovranno presentarsi davanti al giudice del Tribunale il 19 settembre prossimo. Alcuni di loro però hanno già richiesto di patteggiare la pena, concordandola con l’Accusa.

Sono tutti accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di droga e detenzione di armi. Secondo la Squadra Mobile nel 2019 le due famiglie Mazza e Umbertalli, legati tra di loro, gestivano il più grosso mercato di droga nell’area a ridosso del carcere di Gazzi, tenendo una cassa comune da cui prelevavano il denaro per rifornirsi in Calabria o in altri quartieri della città, da grossi storici fornitori. Documentato anche il delicato periodo dello scontro tra i due gruppi familiari ma soprattutto l’enorme giro di spaccio, continuo ed immediato, ad un gran numero di persone, anche giovanissimi. I

Impegnati nelle difese gli avvocati Cinzia Panebianco, Carolina e Salvatore Stroscio, Salvatore Silvestro, Giuseppe Bonavita, Carlo Autru, Carmelo Portale, Daniela Garufi, Giuseppe Giacoppo, Pietro Venuti, Giuseppe Donato e Massimo Marchese.

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