Il cavaliere Sanfilippo, 91 anni di poesia

Il cavaliere Sanfilippo, 91 anni di poesia

Emanuela Giorgianni

Il cavaliere Sanfilippo, 91 anni di poesia

venerdì 20 Gennaio 2023 - 10:00

Dal 1956 accoglie i messinesi nella sua casa della musica, ma non tutti conoscono l’eleganza del cavaliere Antonino Sanfilippo e il suo amore per la poesia

Classe 1931. Con il suo elegantissimo completo in principe di Galles e l’immancabile cappello in testa, ad accogliermi nella sua casa della musica è Antonino Sanfilippo, cavaliere del lavoro. 91 anni di energia, signorilità e passione.

Qualsiasi messinese abbia mai avuto a che fare con la musica sarà, per forza, passato dalla sua Casa Musicale Sanfilippo in via La Farina, azienda leader, dal 1956, nel commercio di strumenti musicali e assistenza fiati. Sanfilippo è, da allora, un punto di riferimento per tutta la Sicilia e la Calabria, per la sua officina di riparazione e ristrutturazione degli strumenti a fiato. 

Non tutti credo conoscano, però, altrettanto bene il cavaliere (polistrumentista, profondo conoscitore di tutti gli strumenti a fiato, e sempre presente nell’amato negozio) o che abbiano avuto la fortuna di ascoltare le sue parole piene di vita e di poesia.

La poesia del cavaliere Sanfilippo

Gli occhi del cavaliere sono vispi e profondi, rivelano tutte le sue storie prima ancora di ascoltarle, e guardano dentro. Racconta subito della poesia, la sua passione e il suo grande dono, accanto a quello più noto della musica. Entriamo all’interno del negozio e, su un grande tavolo rosso, il cavaliere mostra tutte le sue raccolte poetiche. Decine e decine di poesie che gli hanno fatto vincere premi e riconoscimenti.

“Ho iniziato a scrivere poesie in seconda elementare, ho capito subito fosse la mia passione. Poi è scoppiata la guerra. Ho fatto le elementari sotto le bombe, e ho dovuto lasciare la scuola dopo la quinta. La mia famiglia era molto istruita, per cui ho seguito sempre e comunque l’amore per il sapere e ho continuato da autodidatta. D’altronde agiamo tutti da autodidatta in questa vita” racconta.

Ad animarlo da sempre è, infatti, l’amore per la conoscenza. Così recita la prima strofa di Sempre alla ricerca, una delle sue poesie: “nella vita imparare tanto costa/ di verità ne faccio propaganda/ facile non sarà dare risposta/ mentre difficile è farsi domanda”.

I ricordi della guerra

Le sue poesie ci fanno da filo conduttore in una discussione che viaggia tra presente, futuro e passato, dalla recentissima cattura di Matteo Messina Denaro ai ricordi di una Messina che si protegge dai bombardamenti.

“Ricordo la paura della guerra; i militari in tenuta ufficiale per le strade; il dolore ancora vivo per la morte di un mio giovane compaesano, un marinaio di Mili San Marco; il primo bombardamento di cui mi hanno raccontato, a Piazza Cairoli, e il primo che ho vissuto nel terrore mentre passavo da Gazzi con mio papà. Lì si trovavano i “Molini Gazzi”, che con la loro produzione di farina e semola ci sfamavano. Volevano distruggerli affinché non fosse possibile alimentare la città. Ma gli alleati restavano ogni volta sconvolti, a Messina le case difficilmente cadevano, venivano sfondate ma, costruite in cemento armato, restavano in piedi. Erano enormi, però, i danni causati dal colpo che bruciava tutto. Gli incendi che si creavano hanno bruciato tutti i nostri documenti, hanno bruciato le nostre identità, e consumando i libri hanno cancellato la nostra storia, permettendo che venisse falsata – racconta Sanfilippo, facendomi toccare con mano quei tragici eventi – L’estate del 1943 fu la più dura, vivevamo nella paura costante delle incursioni aeree, per via della massiccia operazione militare messa in atto dalle forze alleate. Fino a 121 attacchi al giorno. Le bombe iniziavano a cadere, più o meno, a partire da Scaletta, poi arrivavano dal centro in tutta la città. Le Fortezze Volanti ci sembravano aquile plananti. Fino a quando il 17 agosto 1943 le forze dell’Asse abbandonarono Messina e gli Alleati entrarono. Fu la fine dei bombardamenti”.

La fame di vita

Il cavaliere Sanfilippo ricorda con esattezza tutte le date, ci tiene a precisarlo anche per le sue poesie: “Vanno conosciute le date, giorno mese e anno, ci servono perché segnano il tempo della storia”.

E la sua storia è una storia piena di vita, come trapela tangibilmente dai suoi versi. Una storia di eleganza: “Vesto sempre con camicia, cravatta, gilè, o maglione e giacca come mi vedete oggi, pantaloni rigorosamente ben stirati e con la piega viva fino alla parte più bassa dei gambali, e la testa coperta da un cappello di classe”.
E, anche, una storia di divertimento e attimi vissuti intensamente: “Alla tua età salivo e scendevo a piedi da Dinnammare, per la salita impiegavo cinque ore, per la discesa un’ora perché saltavo come una lepre. Sono stato sempre leggero, piccolino e atletico come adesso, mi arrampicavo negli alberi peggio di una scimmia. Certo ora ho un po’ di acciacchi, ma posso scrivere e leggere, che desidero di più?”

Le poesie del cavaliere parlano davvero di tutto, di amore, valori, società, conoscenza. Esaltano tutte le forme d’arte, dal teatro, alla musica e alla pittura; parlano di politica; rendono poetico ogni argomento, anche le tasse e l’imprenditoria ed è sempre presente in esse Dio: “Non sono io a scrivere, so che è il Signore a muovermi le mani” spiega Sanfilippo.

Il rispetto per le donne

Le protagoniste sono spessissimo le donne: “Ho amato e amo profondamente tutte le donne della mia vita, la vita viene dalle donne e alle donne deve sempre portare gratitude. Che le chiamiate avvocato o avvocata, medico o medica, non penso importi, l’importante è rispettarle” esclama.

Tantissimi i versi sul valore dalla mamma, sull’inaccettabile violenza sulle donne, causata da “maschilismo e Governo gran vergogna del primo” e sulla posizione della donna in una società che continua a privarla di ciò che merita. Così recita la seconda quartina della poesia Diritti di Donna: “Per lavorar s’attacca ad ogni appiglio/ dopo in maternità va licenziata/ non viene assunta quando avrà un figlio/ penalizzata sempre, mai premiata”.

La nostra discussione si conclude, in mezzo alla bellezza racchiusa nel suo sacro tempio musicale, ma non finisce la poesia, di versi e di vita, che il cavaliere ha ancora da raccontarci.

Le poesie sono visionabili anche sul sito della casa musicale Sanfilippo.

Un commento

  1. Bravissimo il Cavaliere Sanfilippo, orgoglio dei suoi Cari, testimone del tempo trascorso e dell’amore per l’arte e per la vita. Mi fa tanto pensare al mio Papà prossimo a compiere i suoi 99 anni, anche lui Messinese segnato nei ricordi dagi eventi bellici de 1943 e dalla distruzione della guerra vissuta in primo piano. Giunga al Cavaliere un corale augurio di lunga vita ed all’autore dell’articolo vivissimi complimenti per aver dato voce alla poesia.

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