Il fronte temporalesco diventa stazionario, l'ondata di maltempo si prolunga

Il fronte temporalesco diventa stazionario, l’ondata di maltempo si prolunga

Daniele Ingemi

Il fronte temporalesco diventa stazionario, l’ondata di maltempo si prolunga

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venerdì 25 Ottobre 2019 - 15:57

L'alta pressione sulla Grecia arresta l'evoluzione verso levante del fronte temporalesco, rendendolo stazionario a ridosso della Sicilia orientale

Dopo aver attraversato l’intera Sicilia, da ovest a est, il fronte temporalesco tende ad arrestarsi sullo Ionio, frenato ad est dal muro dell’alta pressione, che presenta i propri massimi tra la Grecia e i Balcani. Questo, purtroppo, andrà a complicare ulteriormente l’evoluzione meteorologica, già molto lenta, favorendo anche un posticipo delle precipitazioni fino alla prima parte di sabato 26 ottobre. Fortunatamente fino ad ora non si sono registrati particolari disagi, visto che il temporale, di tipo “v-shaped”, ha mantenuto la propria base in mare, circa un 60-70 km più a sud, rispetto a quanto previsto e simulato dai modelli.

Il fronte temporalesco stazionario sullo Ionio. Si notano le celle temporalesche più “cattive” in mare che tendono a risalire molto lentamente verso nord

Pertanto, mentre parte del ragusano e del siracusano ha dovuto fare i conti con forti temporali e autentici “nubifragi” fra Noto e Ispica, il catanese e il messinese invece sono stati interessati dalla risalita delle “celle temporalesche” meno intense, poste sull’asse sottovento della “V” del grosso sistema temporalesco, che continuano a distribuire piogge moderate, a tratti moderate/forti sull’area ionica. A Messina finora solo pioggia moderata, con accumuli tutto sommato non particolarmente rilevanti. Nella zona sud piove un po’ di più poiché è maggiormente esposta alle deboli correnti di scirocco presenti al suolo.

Purtroppo la semi/stazionarietà di questo fronte, costantemente alimentato da un “canale di aria calda e umida” (aria satura di vapore fino a 5000 metri) che sale dall’entroterra africano, favorirà nelle prossime ore una ulteriore recrudescenza dei fenomeni, soprattutto fra alto catanese, messinese ionico e sull’area dei Peloritani meridionali. Difatti, già dal tardo pomeriggio e dalla successiva serata, l’esteso fronte temporalesco, risalendo fin sulle coste del reggino ionico, andrà a riorganizzarsi, “rivitalizzandosi” grazie al costante apporto di umidità e calore fornito in parte pure dallo stesso mar Ionio.

All’interno di questo fronte si svilupperanno nuovi temporali e persino strutture temporalesche con caratteristiche “supercellulari” (temporali provvisti di rotazione) che una volta impattato sulle coste dell’alto catanese e del messinese ionico potrebbero causare forti rovesci, e persino locali nubifragi, con elevati indici di rain/rate. L’ulteriore posticipo dei fenomeni rischia di far accrescere il prodotto pluviometrico, soprattutto sulle aree collinari e montuose dei Peloritani meridionali, dove si potrebbero registrare accumuli superiori ai 150 mm (se non pure piu’), creando molti disagi, con smottamenti e il rapido ingrossamento dei principali torrenti.

Visto il profilo verticale dei venti in quota, con una moderata curvatura ciclonica da S-SE, i temporali più pericolosi dovrebbero essere quelli che si svilupperanno davanti il Golfo di Catania che nel giro di 2-3 ore rischiano di arrivare “carichi” fino alle coste del messinese, a sud dello Stretto. In queste condizioni di tempo particolarmente avverso occorre sempre seguire comportamenti corretti, per evitare di correre rischi inutili, come: non uscire di casa se non strettamente necessario, evitare di posteggiare le proprie auto nel greto dei torrenti o provare a passare su strade o sottopassaggi allagati.

Per quel che riguarda i venti e i mari bisogna segnalare che la vicinanza del minimo depressionario sull’alto Canale di Sicilia ha attivato una sostenuta ventilazione di grecale e levante (che esce a raffiche dall’Appennino calabro) che ha stamattina ha creato un po’ di disagi nei porti eoliani, soprattutto in quello di Lipari. Sullo Stretto e sullo Ionio invece soffia un flusso sciroccale un po’ più debole che sta contribuendo ad increspare i mari.

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