Tra bandi regionali, digitalizzazione e innovazione, il confronto sulle opportunità imprenditoriali in Sicilia
MESSINA – Alla Camera di Commercio di Messina si è tenuto l’incontro dal titolo “Innovazione e competitività al centro degli investimenti della Regione siciliana con i Bandi Pr Fesr Sicilia 2021-2027“. Al centro del dibattito i servizi smart di IRSAP, che promuove l’innovazione anche attraverso la digitalizzazione dei propri servizi. Ma anche i bandi dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Siciliana guidato da Edy Tamajo. Al fianco di imprenditori e istituzioni i due media partner, Tempostretto e innovationisland.it, organizzatore del Premio Innovazione Sicilia che nel 2025 giunge alla sua terza edizione.
I tre strumenti di IRSAP
Tre gli strumenti principali di IRSAP illustrati nel corso della mattinata. Il primo è DocFlow, una soluzione digitale che permette di gestire il proprio “fascicolo”, con tutti i documenti a portata di clic, servizi di archiviazione, PEC e interazione diretta con l’Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività produttive. Il secondo è CRM Insediamenti, strumento con cui IRSAP digitalizza il processo di gestione e monitoraggio degli insediamenti produttivi nei propri agglomerati industriali.
Una vera e propria mappa aggiornata in tempo reale degli spazi disponibili, con connessi i servizi che permettono di gestire i dati in maniera smart. E infine IRSAPP, la piattaforma digitale con cui si possono gestire e monitorare le segnalazioni di guasti, anomalie e richieste di intervento da parte degli operatori sul territorio. Un sistema che permette anche di rispondere rapidamente alle richieste del tessuto imprenditoriale.
Blandina: “Essere sempre più digitali un obiettivo da raggiungere”
Biagio Semilia, editore di innovationisland.it, ha aperto i lavori spiegando gli obiettivi della giornata. E cioè, oltre a illustrare gli strumenti, fare “il punto sugli investimenti” in tema di digitalizzazione, prima di dare la parola al padrone di casa Ivo Blandina. Il presidente della Camera di Commercio di Messina ha spiegato che “IRSAP è di casa. Gli argomenti di oggi li conosco perché l’assessore Tamajo ci ha abituato a condividere questi percorsi. Bisogna arrivare al traguardo e raggiungere l’obiettivo di essere più digitali, più connessi, alzare il livello del nostro territorio”.
Gualdani: “Spesi 60 milioni in due anni, ora altri 50”
Dopo di lui Marcello Gualdani, commissario IRSAP Sicilia: “In due anni abbiamo stabilizzato personale precario, messo in linea i bilanci e pagato le indennità. Abbiamo fatto uno sforzo importante con il direttore Collura. A breve avvieremo concorsi di vario tipo per dare nuova linfa all’IRSAP. Lo dico perché forse non è chiaro che abbiamo speso 60 milioni di euro in due anni per mettere a nuovo Termini Imerese, Caltanissetta, Ragusa, parte di Caltagirone. Stiamo investendo 50 milioni di euro compresi i 6 milioni a Giammoro. Abbiamo previsto zone industriali come a Pozzallo, ci sono tanti progetti e c’è un cambiamento che passa sia da finanziamenti sia dal fornire agli imprenditori un biglietto da visita diverso, fatto di strade asfaltate, sicurezza, telecamere e infrastrutture. Questo significa che la politica, con in testa Schifani e Tamajo, ha un occhio di riguardo per chi investe. C’è grande attenzione per l’imprenditoria”.
La piattaforma e l’intelligenza artificiale
Gualdani ha fatto diversi passaggi veloci sottolineando poi l’attività fatta in tema di digitalizzazione per permettere agli imprenditori di accedere ai servizi, alle informazioni e ai documenti con un semplice clic dallo smartphone: “Stiamo stravolgendo il sistema di comunicazione tra l’imprenditoria e l’IRSAP. Anche dalla Finlandia, dalla Danimarca, da ovunque clicchi e vedi cosa ti serve, dalle aree libere a tutto il resto”. Ma Gualdani ha anche anticipato che sarà lanciata una sorta di “borsa di studio con cui punteremo ai servizi di intelligenza artificiale. Siamo partiti anche con la programmazione del 5G e tra le prossime tappe arriverà la copertura anche a Messina”. Nel parlare della piattaforma tecnologica Gualdani ha spiegato come “serviranno dei corsi per spiegare il funzionamento con dei tecnici agli imprenditori. Parliamo di qualcosa che tramite l’intelligenza artificiale ci permetterà di far collegare fino a 100 imprenditori con 13 lingue diverse”.
Franza: “Contesto complicato, si lavori su costi minori”
A partecipare anche il presidente di Sicindustria Messina Pietro Franza: “Il contesto è difficile e complicato. Confermo con riferimento a quanto diceva Marcello che gli industriali e le aziende di questo comparto conoscono perfettamente il grande lavoro fatto da IRSAP e la vicinanza dell’assessorato con le nostre aziende. Siamo stati in commissione Attività produttive a Palermo fino alla scorsa settimana. Negli ultimi 3-4 anni IRSAP ha fatto un grande lavoro nel trasformare, dal punto di vista della comprensione, quello che sono le comunicazioni su terreni, di chi sono, le problematiche. Chi voleva investire per creare una fabbrica non riusciva, era impossibile. Parliamo di servizi smart oggi ed è una vera rivoluzione. Oggi dall’estero riusciamo a entrare in contatto con il territorio e anche noi riusciamo a collaborare con imprenditori di altri Paesi”.
“Cosa bisogna fare? – ha proseguito -. Lavorare su strade, raccolta rifiuti, sull’ottenimento dell’energia a più basso costo. Alla Regione dobbiamo chiedere questo, interventi per ridurre questi costi. In tema di trasporti abbiamo visto il grande lavoro di Duferco, penso al pontile di Giammoro che ha avuto interesse anche a livello internazionale. Da quello si potrà esportare meglio, ma bisogna abbassare anche gli altri costi. Bisogna puntare a far arrivare nuovi imprenditori da fuori e rendere ancora più fertile il territorio”.
Collura: “Innovazione e riqualificazione”
A parlare delle azioni svolte da IRSAP è stato poi il direttore Gaetano Collura: “Le direttrici principali sono due. L’innovazione e la conoscenza da una parte, perché attraverso la nostra piattaforma eroghiamo servizi che penso nessuno riesca a fare con questa facilità. Ma anche l’attività di oggi è fondamentale perché se non c’è la conoscenza possiamo fare tante cose, ma se la gente non lo sa non possiamo fare nulla. Ci saranno canali con cui si potranno far conoscere attività anche a livello regionale, nazionale ed europeo. È importante perché lo spirito che sta animando questo ente è quello di far conoscere agli imprenditori le opportunità che ci sono a livello regionale e nazionale. Se così fosse stato prima, forse in tanti non avrebbero chiuso negli ultimi anni”.
“La popolazione – ha proseguito – sta invecchiando ma con grande intelligenza e con uno sguardo al futuro il dipartimento regionale delle attività produttive ha puntato risorse per diverse decine di milioni di euro per garantire sviluppo. Accanto a questa attività di divulgazione c’è la seconda direttrice, l’attività di riqualificazione. Abbiamo speso 150 milioni di euro, purtroppo poco su Messina dove ne abbiamo spesi appena 2. Sono pochi, è vero. Ma oggi dopo la programmazione Fsc che abbiamo fatto con l’assessore Edy Tamajo e con il dottore Cartabellotta del dipartimento Attività produttive ne abbiamo destinati altri 6. Non sono tanti a livello assoluto. Ma se ne abbiamo 50 e 6 ne spendiamo a Messina vuol dire che l’attenzione c’è”.
Dalla programmazione alla realizzazione in 6 mesi
E ancora: “Dalla programmazione di questi fondi alla realizzazione sono passati appena 6 mesi: questo è un aspetto da sottolineare, perché significa che se a giugno programmiamo a dicembre partono i lavori. Abbiamo utilizzato le risorse interne per fare questo progetto da 6 milioni, con le nostre piattaforme abbiamo fatto la gara d’appalto e proprio ieri abbiamo chiesto i documenti alla ditta vincitrice per la consegna dei lavori direttamente sui luoghi. In questo intervento da 6 milioni di euro è previsto tutto il rifacimento del manto stradale, traverse e segnaletica comprese. Lavori che verranno completati in questa zona industriale entro la fine del 2026. Sembra banale, ma passare da un agglomerato industriale in cui si deve camminare a 40 km/h a uno in cui si può viaggiare spediti fa la differenza”. Collura ha sottolineato come la riqualificazione delle aree e la conoscenza di queste opportunità possano portare alla “crescita del PIL e a una maggiore occupazione”.
Cartabellotta e i bandi della Regione Siciliana
Poi Dario Cartabellotta. Il dirigente generale del Dipartimento attività produttive della Regione Siciliana ha affermato: “Il metodo è quello del dialogo. L’assessore Tamajo ha annunciato diversi bandi che ora sono in via di pubblicazione sul sistema ‘Info Camere’. I bandi io li divido in tre tempi: quelli che già sono pubblicati, quelli definiti ‘STEP’ e quelli per nuovi investimenti e Start Up. Ci sono bandi 21-27 che stanno partendo ora, a fine 2025, perché intanto ci sono state tante altre risorse, come il Pnrr. Poi i fondi per la ricerca, 126 milioni. Ci sono fondi per tutti i settori dell’economia siciliana messi insieme, come agroalimentare, smart city, beni culturali, turismo, sviluppo e tanti altri. C’è il risparmio energetico, c’è tantissimo sulla ricerca perché senza la ricerca non ci sarebbero oggi molte cose. Con le ricerche il mondo cambia. Oggi si parla di droni esclusivamente per la guerra, io sogno il giorno in cui i droni aiuteranno gli agricoltori nelle loro attività. C’è da fare sempre più attenzione all’aggregazione, all’accoglienza, al lavorare insieme sui distretti. Oggi da solo nessuno può fare piattaforme sull’AI. Sull’innovazione ci saranno due tipi di bandi: uno per upgrade tecnologico e uno per l’innovazione digitale”.
I bandi per personale, tecnologie e startup
Cartabellotta nel suo intervento ha puntato i riflettori sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, applicata all’agricoltura, al turismo, e a tutti gli ambiti imprenditoriali presenti in Sicilia: “Ci darà un potenziale che le prossime generazioni capiscono meglio di noi e riusciranno a sfruttare per applicazioni di ogni tipo. Quest’approccio sarà fondamentale”. Tra i bandi anche quelli per il personale specializzato. Mentre per ‘STEP’ Cartabellotta ha parlato di 600 milioni dall’Europa per tecnologia strategica e che uscirà a fine novembre. L’ultima tornata è quella per le Startup e le nuove imprese: “Credo che quest’alleanza che si sta cercando tra istituzioni e imprese sia centrale. La burocrazia è la cosa peggiore che abbia potuto inventare l’umanità. O la utilizzi bene o la usi per creare difficoltà e di questo tipo ce n’è tanta. Lottiamo per bandi più snelli, per decreti che non siano divine commedie. L’approccio deve essere quello di risolvere un problema non di crearlo”.
Semilia: “Oggi una chiamata all’azione”
A intervenire è stato nuovamente Semilia, che ha illustrato il progetto di innovationisland.it, portale che accoglie oggi 15mila iscritti, ha analizzato quella che ha definito una “comunità” fatta da partner che non sono soltanto imprenditori, ma anche “tanta società civile e istituzioni, con attenzione alla partecipazione delle periferie e delle aree interne. Perché trovano in noi un’opportunità di confronto con il dottore Cartabellotta, con l’assessorato, con IRSAP e con altri imprenditori. IRSAP che ha fatto? Ha lavorato sui fondamentali, sul decoro, sulla vivibilità quotidiana delle imprese che lavorano sul territorio”.
Gli strumenti IRSAP
E ha illustrato gli strumenti IRSAP: “Abbiamo scelto di concentrarci su tre strumenti, tre passaggi. Uno è il DocFlow, che consente all’impresa di gestire il proprio fascicolo elettronico, tramite una Pec e notifiche, insieme all’IRSAP. Questo riduce i tempi di reazione e significa avere una piattaforma pronta a dare risposte per concretizzare in azione le intenzioni. Poi c’è il CRM Insediamenti che permette di guardare se ci sono aree disponibili e poter avviare l’iter per quell’area. L’ultimo aspetto è IRSApp, la piattaforma digitale centrale. Ci sono i bandi, tante opportunità, la diffusione di informazioni che non si limita solo all’annuncio ma è orientata all’ascolto e all’accompagnamento delle imprese. Oggi per noi è una chiamata all’azione verso il sito irsapsicilia.it. Ci sono risorse materiali e finanziarie tali da permettere ai nostri figli di non dover andare per forza a crearsi un futuro fuori”.
Migliardo: “A Messina l’80% del Pil basato sui servizi”
L’economista Carlo Migliardo dell’Università degli Studi di Messina si è concentrato sui margini di rilancio dell’economia cittadina: “La nostra è un’economia arretrata rispetto alle condizioni di sviluppo delle altre più avanzate. L’80% del PIL è basato su servizi, pubblica amministrazione e turismo, che però ha caratteristiche stagionali. Modesto l’impatto, invece, del commercio. Se guardiamo al trend di lungo termine abbiamo perso tante realtà importanti dell’industria locale. Sembra un trend abbastanza negativo, nonostante la crescita del PIL che è una fase transitoria legata anche al Pnrr. L’industria manifatturiera pesa solamente al 6% sul PIL rispetto a una media del 15. Le opportunità ci sono. Abbiamo parlato di incentivi e altre attività, di politiche per questo sviluppo economico. Il rischio è che questi contributi straordinari non siano facilmente accessibili agli imprenditori. Ci sono luci e ombre purtroppo”.
Trimarchi e l’importanza di un diverso approccio culturale
Sul tema è intervenuto anche Pippo Trimarchi, editore di Tempostretto: “Come giornale rappresentiamo la realtà per quello che è. Purtroppo l’economia sembra debole e anche dal punto di vista occupazionale è così. Lo abbiamo evidenziato diverse volte. Complessivamente manca una progettualità, anche se parliamo di un termine abusato. Non si capisce quale sia il core business di Messina. Sono i servizi? È il turismo? Il turismo non può dare crescita di per sé, perché serve un tessuto imprenditoriale in grado di intercettare le opportunità. Parliamo di un approccio diverso a livello culturale, in grado di aprirsi a queste opportunità e a saperle coniugare sul territorio. Messina ha un tasso di scolarizzazione basso, con pochi diplomati e pochi laureati. Risentiamo di questo aspetto. Non è facile fare impresa, non lo è mai stato ma in questa fase lo è ancora di meno. Serve una formazione adeguata. Purtroppo ci scontriamo con una realtà diversa. L’amministrazione pubblica può fare qualcosa. Molti giovani non si possono permettere l’università. Ragazzi con buone basi e tanta voglia di emergere che però si devono fermare perché la famiglia non può sostenerli in questo percorso di studi. Bisogna partire da questo, dalla necessità di garantire loro una buona formazione. Senza questo combatteremo sempre con gli stessi problemi”.
E sull’innovazione ha aggiunto: “L’innovazione deve essere un percorso che entra dentro l’azienda. Bisogna ragionare con loro, accompagnarle in questa strada verso l’innovazione. Ma non deve essere qualcosa di esterno, qualcosa di quotidiano dell’imprenditore che deve guardare al prodotto, al processo, al confronto con il mercato. La Regione sta dando queste opportunità e sono da cogliere, non si può mancare l’appuntamento. Ma per farlo serve lavorare tutti insieme, anche con associazioni di categoria e istituzioni locali. Solo l’azione sinergica di tutti i soggetti può portare a un’innovazione reale”.
Il messaggio conclusivo di Gualdani
In chiusura il commissario Gualdani ha affermato che IRSAP vuole “stare al fianco degli imprenditori. Uso la parola coraggio. Attorno a noi ce n’è tanto, tra i giovani e tra le imprese. Ci sono tanti temi complessi su cui bisogna attendere l’intervento di Roma. Ma il coraggio aiuta gli audaci e io sono convinto che per la Sicilia con questi strumenti e questi bandi ci possa essere una prospettiva futura diversa”.
