Il pastificio fantasma scoperto dalla Gdf di Patti. NOMI E DETTAGLI

Il pastificio fantasma scoperto dalla Gdf di Patti. NOMI E DETTAGLI

Alessandra Serio

Il pastificio fantasma scoperto dalla Gdf di Patti. NOMI E DETTAGLI

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venerdì 24 Settembre 2021 - 19:34

C'è il già noto Giuseppe Stancampiano Pizzo al centro dell'inchiesta della Gdf di Patti sul pastificio di Agira

Sulla carta era un grosso pastificio con mulino annesso in piena attività che sorgeva al centro di un appezzamento di terreno ad Agira. Quando i finanzieri della Tenenza di Patti sono arrivati per il controllo, però, del pastificio c’era soltanto il capannone. Dentro, qualche scarna attrezzatura e alcuna ombra di attività, e di pasta bio neanche l’odore

E’ a quel punto che le Fiamme Gialle hanno capito che invece l’odore di bruciato che avevano sentito scorrendo le fatture della Ital srl c’era eccome. L’azienda ha sede a Patti. Con l’azienda fantasma, chi c’era dietro tutta l’operazione ha ottenuto ben 4 finanziamenti agevolati del Fondo centrale di Garanzia della Banca del Mezzogiorno Mediocredito Centrale, senza mai aver poi rispettato gli impegni che lo stanziamento prevedeva.

Cristian Lembo
Crisian Lembo

E dietro l’operazione, scrive la Procura di Patti, c’è un nome noto agli investigatori: il pattese Giuseppe Stancampiano Pizzo, per il quale è scattato un provvedimento di arresti domiciliari che gli è stato notificato ad Aosta, dove rinchiuso da mesi per scontare 7 anni.

Domiciliari anche per Giuseppe Iannello, di Gioiosa Marea – rintracciato a Milano – e il pattese Cristian Lembo, anche lui residente nella vicina cittadina gioiosana. Sarebbero stati complici consapevoli di Stancampiano Pizzo, per gli inquirenti, mentre per altre 8 persone – tra parenti, stretti collaboratori e mere teste di legno – è scattata la sospensione dalle attività.

Gli accertamenti della Finanza sono partiti nel 2019 dopo un esposto ed hanno passato in rassegna la documentazione, sia contabile che dei finanziamenti, per poi andare a verificare la reale attività per gli anni dal 2017 in poi.

Al termine delle indagini il sostituto procuratore Alessandro Lia e il procuratore capo Angelo Cavallo hanno chiesto ed ottenuto le misure cautelari per i protagonisti della presunta truffa e i nomi che comparivano nelle società, facendo scattare l’operazione Illusione.

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