Il sogno d'arte di Antonio Presti ha bisogno del sostegno delle istituzioni

Il sogno d’arte di Antonio Presti ha bisogno del sostegno delle istituzioni

Marco Olivieri

Il sogno d’arte di Antonio Presti ha bisogno del sostegno delle istituzioni

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giovedì 17 Agosto 2023 - 19:30

I controlli dei Nas all'Atelier sul mare e i costi proibitivi per gli interventi necessari: la fondazione merita una nuova possibilità per non morire

Il sogno di Antonio Presti non va trasformato in un incubo. Il suo progetto merita di trovare una soluzione da parte delle istituzioni. L’Atelier sul mare, museo-albergo d’arte contemporanea unico al mondo, a pochi metri dal mare di Castel di Tusa, è provvisoriamente chiuso. I controlli dei Nas, che hanno riscontrato delle irregolarità in materia di sicurezza, rappresentano la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Presti appare demoralizzato rispetto ai costi proibititivi che richiederebbero gli interventi per Fiumara d’Arte. Tuttavia, negli ultimi giorni, la disponibilità del presidente della Regione siciiliana Schifani ad affrontare la situazione, e a sostenere il mecenate, ha aperto uno spiraglio per la Fondazione.

Già nel mese di luglio avevamo raccontato dei suoi progetti e della sua speranza di trovare un futuro per la sua “creatura”. Aveva sottolineato Presti: “Le camere storiche realizzate dagli artisti internazionali dovranno essere consegnate a un’Università di conservazione e restauro del contemporaneo. Con l’istituzione della Triennale della contemporaneità, le rimanenti 20 stanze potranno, come una tela bianca, essere sempre riprogettate e trasformate, restituendo il linguaggio di quel momento storico con il contributo di studenti e artisti che coniugheranno con nuovi linguaggi dell’arte la parola futuro. La parte creativa sarà consegnata alla rete culturale dei licei artistici, delle università, facoltà di Architettura, Designer e Accademie di Belle arti”.

Venti camere uniche nel segno dell’arte

Una nuova scommessa per l’imprenditore: la Triennale della contemporaneità, con 20 stanze da trasformare. Spiega Presti: “Il museo, che porta la firma dei più grandi artisti della nostra epoca, in questi 20 anni, per la sua indiscussa unicità, è divenuto meta internazionale di appassionati dell’arte e di viaggiatori curiosi ai quali è stata offerta l’opportunità di confrontarsi con la bellezza attraverso l’esperienza. E siccome un luogo di sperimentazione non può restare cristallizzato, è arrivato il momento di proiettare l’Atelier al divenire. È qui che da sempre alberga l’utopia, quella dell’arte. Delle 40 stanze, 20 sono capolavori unici: camere-istallazione la cui realizzazione è stata affidata ad artisti internazionali”.

Per questo, e per tanti altri motivi, il progetto non va fatto morire ma occorre un sostegno reale delle istituzioni nazionali e regionali. Subito.

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