Il Teatro della Parola di Caspanello, tra “Elisabetta e Limone” e le traduzioni internazionali

Il Teatro della Parola di Caspanello, tra “Elisabetta e Limone” e le traduzioni internazionali

Emanuela Giorgianni

Il Teatro della Parola di Caspanello, tra “Elisabetta e Limone” e le traduzioni internazionali

sabato 29 Novembre 2025 - 09:30

Nuovi appuntamenti per “Elisabetta e Limone” a Naso, Messina e Villa. E, nel frattempo, i testi di Tino Caspanello vengono tradotti in tutto il mondo

“Elisabetta e Limone” continua a conquistare il pubblico. Lo spettacolo – diretto da Tino Caspanello, con Cinzia Muscolino e Stefano Cutrupi, scena e costumi Cinzia Muscolino, aiuto regia e luci Mariarita Andronaco, produzione Teatro dei 3 Mestieri, direttore di produzione Angelo Di Mattia – torna in scena: il 30 novembre, al Teatro Vittorio Alfieri a Naso, ore 18.30; 11-12 dicembre, alla Sala Laudamo del Teatro Vittorio Emanuele, ore 21.00; 13-14 dicembre, al Teatro Primo di Villa S. Giovanni, ore 21.00.

La parola

“Elisabetta e Limone” è un testo dello scrittore, poeta e traduttore argentino Rodolfo Wilcock, inedito fino al 1982, ma facente parte di un periodo della produzione letteraria in lingua italiana di Wilcock, databile tra il 1964 e il 1968.

Elisabetta vive rinchiusa tra le pareti della sua stanza-tomba, finché si vede irrompere dalla finestra Limone, in fuga dalla prigione. Le loro solitudini si incontreranno, tra parole che non riescono più a comunicare perché non trovano il senso delle cose o perché semplicemente appartengono ad orizzonti linguisti troppo distanti e la forza di andar oltre le parole stesse, superare la loro logica, con una nuova che viene dalla dimensione del sogno.

La regia poetica e immaginifica di Caspanello offre forma, voce, figure e materia all’intensità visionaria e surreale del testo di Wilcock. Caspanello presenta, infatti, il suo lavoro, nelle note della produzione e della regia, facendo riferimento ad una delle più belle poesie di Wilcock stesso: “Noi fatti di parole e di nient’altro, costruiti a caso da un linguaggio, ci domandiamo: ma perché soltanto noi dobbiamo essere uccisi da un linguaggio, mentre le bestie vivono, le piante vivono e noi si muore grammaticalmente?”.

Una riflessione sulla parola, ma non come semplice forma linguistica, bensì come contenuto di un’essenza, espressione del reale nel suo muoversi inarrestabile.

Le traduzioni

Tutto il teatro di Caspanello è un teatro della parola, il cui fascino è stato colto a livello internazionale. Sono numerosissime, infatti, le traduzioni dei testi del regista, capaci trasferire e mantenerne la forza e la potenza di quelle parole, anche cambiandone la lingua.

  • Mari” è stato tradotto e pubblicato in Francia, Kosovo e Turchia. La traduzione francese è di Editions Espace 34 nel 2010, realizzata da Frank e Bruno La Brasca con il sostegno della Maison Antoine Vitez; a curare la traduzione albanese è il poeta kosovaro Arben Idrizi, per Qendra Multimedia nel 2018; la traduttrice turca è, invece, Senem Cevher e la casa editrice Mitos Bouyt, nel 2019. 
  • Anche “Nta ll’aria” è stato pubblicato in Francia da Editions Espace 34 nel 2012, tradotto da Julie Quénehén con il sostegno della Maison Antoine Vitez; e in Turchia, nel 2005, con Mitos Boyut e la traduzione di Senem Cevher. 
  • Quadri di una rivoluzione” è stato tradotto in francese da Christophe Mileschi e pubblicato in Francia da PUM – Presse Universitaires du Midi nel 2015; e in turco sempre da Senem Cevher per la casa editrice Mitos Boyut, nel 2019.
  • È, ancora, Senem Cevher con l’editore Mitos Boyut, nel 2021, a tradurre in turco “Orli”; pubblicato l’anno prima in Francia, con la traduzione di Antonella Capra e Stéphane Resche, da PUM Presse Universitaires du Midi nell’antologia Frontières; e, sempre nel 2020, anche negli Stati Uniti da Laertes Books Acting Edition, con la traduzione di Haun Saussy;
  • Santiago X” è stato tradotto in francese da Pietro Pizzuti e pubblicato in Belgio da Les oiseaux de nuit, nell’antologia Recueil – Festival Volume 3, nel 2021.
  • Anche “Era ottobre” è stato tradotto in turco da Senem Cevher e pubblicato in Turchia da Mitos Boyut nel 2025.
  • Agnus” è stato tradotto in francese da Samuel Delerue e pubblicato in Francia da L’ecarquillè, nell’album Silence nel 2023.

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