Il teatro, i corti, YouTube e Twitch: la storia dell'attore messinese Mario Sturniolo

Il teatro, i corti, YouTube e Twitch: la storia dell’attore messinese Mario Sturniolo

Giuseppe Fontana

Il teatro, i corti, YouTube e Twitch: la storia dell’attore messinese Mario Sturniolo

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domenica 23 Febbraio 2025 - 07:00

Ha lasciato Messina dopo il diploma, oggi i suoi canali vantano migliaia di iscritti: "Nessun rancore verso la città. Ai messinesi dico basta con quegli occhi arresi"

L’addio a Messina, “sofferto” ma vissuto come un processo naturale, e l’avvio di una carriera da attore che lo ha portato a diventare un volto noto, oggi, di YouTube e Twitch, oltre all’aver calcato i palchi di diversi teatri e recitato (e girato) in cortometraggi e film. È la storia di Mario Sturniolo, che per seguire i suoi sogni ha deciso di cambiare e allontanarsi, trovando la sua dimensione lontano dalla Sicilia. Terra che, però, porta con sé senza alcun rancore. Tanto che proprio pochi giorni fa ha parlato anche di Ponte sullo Stretto in uno dei suoi live stream sul suo canale (seguitissimo con quasi 170mila iscritti) Twitch.

Sturniolo, il cambio di scuola e la scoperta del teatro

Andando con ordine, Mario Sturniolo a Tempostretto ha raccontato la sua storia, partendo da quando ha “scoperto” il teatro: “Il mio percorso a Messina è abbastanza lineare fino ai miei 16 anni. Lì decisi di cambiare scuola e passare dal liceo scientifico all’Emilio Ainis, dove ho scoperto l’amicizia e il teatro. Iniziato nel contesto del laboratorio teatrale scolastico, sono passato nell’immediato a frequentare una compagnia locale fino alla mia maggiore età”.

Mario Sturniolo: “Partire? Decisione sofferta, ma scelta naturale”

Poi, dopo il diploma, la scelta di partire. È stata complicata come decisione da prendere? “No, complicata no. Sofferta sì. Non avevo scelta che andarmene, quindi essendo stata una scelta obbligata, non ricordo nitidamente il punto di rottura della mia permanenza, è stato naturale migrare”. Da lì un lungo percorso fatto di tanti spettacoli, ma Mario ha spiegato non è legato a un momento in particolare: “Non vivo di ricordi, per formazione sono cresciuto sapendo che, non appena si finisce uno spettacolo, questo muore e non ha più valore. Non sono in grado di dirti una singola cosa da ricordare, è già andata e c’è altro da raggiungere”.

Il rapporto coi follower e Messina vista dai giovani

Poi i social, YouTube e Twitch su tutti, con i suoi video a essere visti, apprezzati e condivisi da migliaia di utenti. Che rapporto ha l’attore con i suoi follower? “Il più vero possibile, cercando costantemente di assottigliare la distanza tra me e loro, che reputo una invenzione sociale. Non c’è differenza tra chi ti segue in Live rispetto a chi ti guarda a teatro in termini di valore e di impegno nei loro confronti”. Ma a livello culturale, anche dal punto di vista dei contenuti social, Messina è indietro? Mario ha spiegato: “Messina è vista dai giovani come un grande nulla. Devo dire però che io la vedo migliorata da quando me ne sono andato. Per quando riguarda il mestiere di internet, essendoci poche imprese, purtroppo è visto come un ‘Ci fai soldi o no?’. Se ci sono stai lavorando; se non ci sono non ci stai nemmeno provando, anzi, dovresti crescere un po’. Dovrebbero essere i giovani a far cambiare idea al riguardo, ma se i giovani se ne vanno, è chiaro che sarà malvisto dalle generazioni precedenti”.

“Messina? Nessun rancore. Ma basta con quegli occhi arresi”

Da qui si passa al rapporto con la città, con quella Messina che ha salutato ormai da tempo: “Non ho alcun rancore, amo sentire il dialetto messinese quando torno per vedere la famiglia, provo però una insanabile malinconia a sentire i discorsi che sento, soprattutto se li sento da chi è mio coetaneo. Molti pensano sia il ‘Vecchiume messinese’ a essere il male, ma il punto è che si può essere dei vecchiacci anche a 25 anni, dipende da quanto hai deciso investire sulla vita, e quando hai deciso invece di farti investire dalla stessa. Al nord gli occhi della gente sono pieni di sfarzi e di finzioni. Quando vedo gli occhi di un messinese, li vedo al naturale, veri, ai limiti dell’insopportabile. Non sopporto gli estremi, non voglio vedere occhi sfarzosi, ma non voglio vederne nemmeno arresi”.

Infine il sogno di Mario per la sua terra è vedere “una Sicilia interconnessa con l’Italia, liberata dalle oppressioni dei criminali che la dominano, serve però che qualcuno da fuori ci dia una mano”. E anche per questo ai giovani ha lanciato un messaggio: “Il mondo di internet vi mostra chi ce l’ha fatta: sono tutte bugie. Il successo è un costume, nient’altro. Non invidiate e non desiderate la vita che postano altre persone. Tutti lottano ogni giorno per essere qualcuno di preciso, non c’è niente di più sbagliato. Bisogna passare le giornate diventando sempre più sé stessi. Se le vostre passioni soffocano, soffocate anche voi. Non rinunciate mai alle vostre forme di creatività. Senza di essa, gli occhi si svuotano”.

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