Il video che ricorda l'importanza della Vara

Il video che ricorda l’importanza della Vara

Redazione

Il video che ricorda l’importanza della Vara

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sabato 18 Aprile 2020 - 08:00

La Vara dello scorso 15 agosto ha colpito la sensibilità del fotografo di fama internazionale Giacomo Bretzel, quel giorno casualmente a Messina.

Bretzel ha realizzato un servizio fotografico della manifestazione, e in seguito, attraverso un video pubblicato su Facebook (qua il link) ha spiegato quali aspetti della Vara lo hanno affascinato. L’artista ha inoltre riflettuto su un momento di condivisione estrema in un momento molto diverso, cioè naturalmente quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

Le parole del comitato organizzatore

Partecipazione e pandemia

“L’occasione si propone come un rilancio della grande festa di Messina a livello internazionale ancorchè nella prospettiva che la ricorrenza agostana nel corrente 2020 ci vedrà nella impossibilità di partecipare alla grande manifestazione. Nell’attuale evenienza storica, potrebbe apparire fuori luogo luogo parlare della grande processione Messinese d’ Agosto: La Vara”.

Eppure così non è. La Vara e la pandemia sono in effetti antitetiche. La Vara è occasione straordinaria di aggregazione popolare, la pandemia è segregazione, distanziazione, isolamento. La Vara esalta i sentimenti di quanti vi partecipano, l’epidemia deprime quanti ne subiscono gli effetti. La Vara è un fenomeno locale, cittadino, partecipato ma circoscritto nel tempo e nello spazio, il contagio virale si estende nel tempo e nello spazio fino a divenire un problema globale sotto vari aspetti non solo sanitari”.

Tutti diventano protagonisti

“Nella partecipazione all’evento devozionale viene coinvolta l’intera popolazione, tutti diventano protagonisti di uno spettacolo corale, aperto, coinvolgente e per certi versi sconvolgente le normali abitudini dei partecipanti presi da una progressiva esaltazione che si conclude con l’arrivo del carro trionfale in una piazza Duomo traboccante di folla”.

“Siamo di fronte ad un fenomeno unico; partecipazione spontanea, repentina, improvvisa, una fiamma che si accende e divampa per autocombustione, non ci sono additivi, tutto nasce da un sentimento antico,
radicatosi nel corso della storia, un comune sentire che dura e perdura da almeno 500 anni. Curioso il fatto che questo sentimento atavico si manifesti e coinvolga un popolo che nel corso della storia ha visto smantellare molti dei propri simboli identitari, per passaggi dinastici, rivoluzioni, epidemie,
terremoti hanno apparentemente, ma anche sostanzialmente mutato le condizioni di vita, i costumi e le tradizioni dei messinesi, eppure, il quindici di Agosto avviene il miracolo, i messinesi sono lì ai piedi
del carro trionfale di Maria, loro madre e protettrice pronti alla partenza… e alla ripartenza!”

La vara
Immagine storica della Vara

Ripartenza e speranza

“Ripartenza, perchè forse questa è la speranza di tutti, ripartire da un presente insoddisfacente verso un futuro che restituisca significato alla vita. Soddisfazione che si compie nella partecipazione all’evento che si
auspica salvifico per l’intervento di Maria, nostra comune speranza. Quindi partecipazione sentita che consente di superare lo sforzo, la fatica del traino di un Carro di oltre 8 tonnellate, senza ruote, sterzo o freni, sollevato dall’asfalto al grido prorompente di W Maria, W Maria, W Maria”.

“Tutti assieme avanti nella stessa direzione, uniti come non mai, tiratori al centro ed astanti ai lati, quasi argini a un fiume umano che corre verso la meta del riscatto, della partecipazione che fa dei singoli cittadini un popolo
in marcia, unito. Quindi antitesi ed analogia tra virus e vara, vicinanza e separazione, esaltazione e depressione, comune sentire nella gioia e nel dolore, quasi un ritorno a categorie essenziali, il bene e il male, il paradiso e l’inferno, un occasione unica per riflettere sul significato della vita e della morte”.

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