Inchiesta appalti Cas, processo in anticipo per Sceusa e Duca

Inchiesta appalti Cas, processo in anticipo per Sceusa e Duca

Alessandra Serio

Inchiesta appalti Cas, processo in anticipo per Sceusa e Duca

sabato 02 Marzo 2024 - 10:15

Parte un anno prima il dibattimento sul bando per il servizio vigilanza del Cas, secondo la Procura "truccato"

Comincia in anticipo il processo sull’affidamento del servizio vigilanza anti incendio sulle autostrade del Consorzio autostrade siciliane, scoppiata nel febbraio 2023 e con al centro i rapporti tra il dirigente del Cas Gaspare Sceusa e l’imprenditore di Milazzo Francesco Duca.

Inizialmente fissato per il 24 marzo 2025, il dibattimento prenderà le mosse, con molta probabilità, già il prossimo 11 marzo. Il presidente del Tribunale Massimiliano Micali, ha infatti autorizzato l’anticipazione del processo, chiesta dalla Procura di Messina sulla base del fatto che proprio ieri mattina è cominciato un altro processo sugli stessi fatti, con alla sbarra il milazzese Giuseppe Trifilò. I fatti sono gli stessi, ha spiegato la Procura, la posizione di Trifilò era stata inizialmente separata ma, per consentire una lettura unitaria delle vicende cristallizzate nei capi d’accusa, è bene unificare il procedimento.

Il processo

Oggi quindi i due fascicoli sono arrivati sul tavolo del Tribunale, che ha rinviato tutto al prossimo 11 marzo, data d’udienza del processo dell’unico imputato, e in quella sede i giudici decieranno se effettivamente tutto finirà in un unico dibattimento. Alla sbarra insieme a Sceusa, Duca e il braccio destro Triflò, ci saranno anche imprenditore Silvio Meli e il pugliese Pietro Paolo Rampino.

L’inchiesta dopo le intercettazioni

A svelare i rapporti sospetti dietro l’appalto sono state le cimici piazzate dagli agenti della Dia nell’auto di Duca e dei suoi più stretti collaboratori. Gli investigatori “ascoltavano” anche le sue conversazioni telefoniche. Ed è così che, tra il 2020 e il 2021, seguono la reazione dell’imprenditore all’annullamento del primo bando, revocato dal Cas. Intenzionato a voler comunque “blindare” anche il successivo bando, furioso per il decreto di annullamento, Duca commenta con “i suoi” il comportamento dei politici messinesi.

L’interrogazione parlamentare sul bando incriminato

Così, Duca si scaglia contro l’allora deputato regionale del Pd Franco De Domenico, firmatario dell’interrogazione parlamentare sul bando “incriminato”. E tira in ballo Vincenzo Garofalo, sostenendo che “c’è il suo zampino” nella vicenda. Oltre all’interrogazione del Partito Democratico, anche la Commissione regionale antimafia ha acceso le luci sull’appalto.

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