Task force comunale per uscire dall’emergenza rifiuti: impianti, porta a porta, dialogo con la Regione

Una riunione per fare il punto dell’attuale situazione emergenziale e per capire quali nuove azioni mettere in campo per liberare la città dalla spazzatura. Una riunione che ha messo tutti gli attori della gestione rifiuti intorno allo stesso tavolo per concordare iniziative sinergiche, per valutare nuove strategie, per operare tutti nella stessa direzione. L’assessore Daniele Ialacqua ha riunito oggi a Palazzo Zanca i commissari di Ato3 e Messinambiente, Michele Trimboli e Giovanni Calabrò, il commissarrio della Srr, Nino Barone, la Protezione civile comunale e la Polizia Municiplale.

La priorità assoluta è rimuovere nel più breve tempo possibile le cataste di rifiuti che ormai da giorni a macchia di leopardo hanno invaso la città. Al momento sulle strade si contano circa 250 tonnellate di spazzatura, oltre a quella che ogni giorno produce la città. Nei giorni scorsi ra stato tracciato un cronoprogramma sulla scorta delle rassicurazioni che aveva dato il presidente Crocetta autorizzando informalmente Messina a scarica più delle 261,5 tonnellate giornaliere previste dalle ultime contestatissime ordinanze, finite adesso anche sotto la lente della Magistratura. Da Palermo avevano dato il via libera alle 350 tonnellate al giorno per una settimana, ma in questi giorni le difficoltà sono state tante. Ed è stato questo il primo punto affrontato durante la riunione. Per il commissario Calabrò è urgente ottenere la massima quantità possibile da portare in discarica, visto che solo ieri per la prima volta Messina ha potuto scaricare 360 tonnellate di spazzatura a Motta S. Anastasia, a fronte delle 230 o addirittura 220 dello scorso fine settimana.

“Anche oggi la ditta Oikos ci ha chiesto per l’ennesima volta di comunicare il quantitativo che Messina intende scaricare, ma dev’essere la Regione a produrre un’autorizzazione in deroga all’ordinanza perché fino ad oggi gli impegni sono stati solo informali e serve mettere tutto nero su bianco” spiega Ialacqua che domani sarà a Palermo per incontrare l’assessore Vania Contraffatto insieme ai sindaci della Srr della Città metropolitana di Messina. Questo sarà di certo il nodo più urgente da sciogliere perché altrimenti non si riuscirà a superare questa fase di emergenza.

“Abbiamo chiesto di poter scaricare 350 tonnellate per almeno cinque o sei giorni e poi di scendere a 300 almeno fino a quando la città non sarà pulita” spiega l’assessore. Se si procedesse su questo ritmo, queste le previsioni, si potrebbe essere fuori dall’emergenza in una settimana. Tanti se e troppi condizionali che nel genarle caos della gestione dei rifiuti non promettono nulla di buono. Soprattutto in una situazione in cui gli ingranaggi da far funzionare perfettamente sono tanti e si muovono sull’asse Palermo-Motta S. Anastasia- Messina.

Ad aiutare Messinambiene nella raccolta dei sacchetti fuori dai cassonetti, soprattutto nelle tante zone in cui i cumuli hanno invaso in lungo e in largo strade e marciapiedi, ci sarà la Protezione civile comunale che metterà a disposizione tre pale meccaniche per la rimozione delle montagne di immondizia.

Sul tavolo anche azioni da mettere in atto sul medio periodo, sempre ovviamente legate ad una migliore gestione della fase emergenziale e in prospettiva pensate per ottimizzare e rendere più efficiente il ciclo dei rifiuti messinesi. Uno degli obiettivi principali sarà ridurre le quantità di rifiuti indifferenziati che finiscono nei cassonetti e che poi devono andare in discarica. Si parte dalle utenze commerciali che si devono preparare ad un porta a porta massiccio. Già nei prossimi giorni il sindaco firmerà un’ordinanza che vieterà alle attività di conferire i rifiuti nei cassonetti. Si organizzerà un servizio ad hoc, così come si era discusso pochi giorni fa a Palazzo Zanca, e secondo Ialacqua questo passaggio sarà un grande salto in avanti perché abbatterà di parecchio le tonnellate giornaliere che si concentrano nei cassonetti. Un’altra buona notizia riguarda invece l’impiantistica: finalmente dopo tanta attesa dovrebbe essere alle porte l’avvio del famoso impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata realizzato a Pace dall’Ato3. Un moderno impianto, capace di trattare un consistente quantitativo di rifiuti differenziati e che permetterà al territorio comunale di essere dotato di un’importante struttura per la gestione in loco dei materiali da inviare a recupero. A quanto pare nel giro di una settimana si dovrebbero sbloccare le ultime autorizzazioni necessarie e l’affidamento dell’impianto. Sempre dall’Ato3 è arrivata anche un’altra proposta che sarà portata immediatamente all’attenzione della Regione: chiedere anche per Messina un impianto mobile per separare sul posto il secco dall’umido, così come già Crocetta ha previsto per altre città siciliane con le ultime ordinanze. Questo impianto smisterebbe il secco verso la discarica Oikos e l’umido verso la Sicula Trasporti, facendo anche risparmiare subito Messina sulla quota che attualmente si paga sulle tonnellate che entrano a Motta S. Anastasia.

Messinambiente, dal canto suo, è pronta a continuare a lavorare a ritmi serratissimi e a stilare un nuovo cronoprogramma degli interventi di pulizia. In ballo però c’è anche il porta a porta per le utenze domestiche. “Avevamo assicurato che entro fine luglio saremmo partiti e faremo di tutto per mettere i nuovi mezzi in funzione in questi giorni. Per noi però la priorità in questo momento resta la raccolta e lo smaltimento in discarica di tutto ciò che si è accumulato per le strade” spiega Calabrò che comunque non demorde e annuncia che nel giro di pochi giorni si completerà la distribuzione dei kit per la differenziata e, contestualmente, inizieranno i nuovi incontri negli altri villaggi che si preparano a partire. Dunque per i primi 7 villaggi dei quartieri nord e sud individuati come i primi in cui si avvierà il porta a porta manca poco. In realtà si tratta di zone in cui il porta a porta era già iniziato, seppur in forme sperimentali, adesso dunque si tratterà di fornire i kit, rimuovere i vecchi cassonetti e mettere in strada i mezzi nuovi. Non sarà un esordio con il botto, anche perché tutto intorno la situazione è ancora drammatica, si procederà per gradi e si comincia appunto da villaggi che già hanno dimestichezza con il porta a porta per poi allargarsi sempre nelle prossime settimane. Ialacqua fa pressing su questo fronte, Messinambiente si impegnerà al massimo lasciando però come priorità assoluta l’emergenza in atto. In tal senso, una richiesta messa sul tavolo da Calabrò è l’ipotesi di chiedere a tutti gli enti preposti, quindi Asp, Prefettura e Città Metropolitana, l’autorizzazione a poter utilizzare anche solo per pochi giorni la piattaforma di Pace come area di stoccaggio, così come accadeva tra mille polemiche fino allo scorso 15 marzo. “Se potessimo raccogliere e stoccare temporaneamente i rifiuti a Pace e se nel frattempo la discarica ci facesse scarica ogni giorno 350 tonnellate potremmo davvero superare il problema in pochi giorni” dice Calabrò. Ma questa sarà un’altra ipotesi da vagliare.
Francesca Stornante