Papardo e Piemonte. La Fp Cgil vuole risposte entro 15 giorni, viceversa sarà sciopero

Papardo e Piemonte. La Fp Cgil vuole risposte entro 15 giorni, viceversa sarà sciopero

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mercoledì 13 Aprile 2016 - 07:21

E' emersa la disponibilità del prefetto ad attivarsi per consentire una rapida risoluzione delle gravi criticità in atto presenti nei due ospedali responsabili non solo di generare uno stress psicofisico nei lavoratori ma, soprattutto, di mettere fortemente a rischio la salute dei cittadini che necessitano di cure

Una riunione presieduta dal vice prefetto di Messina alla quale hanno partecipato i vertici amministrativi dell'Azienda Ospedaliera Papardo e tutte le sigle sindacali rappresentative della dirigenza medica, amministrativa e del comparto. Assente, invece, il sindaco Accorinti.

Dopo un'attenta disamina delle gravi difficoltà in cui attualmente versano i due ospedali "Papardo-Piemonte", la Fp Cgil ha chiesto un immediato intervento del prefetto sull'Assessorato regionale alla Salute per l'approvazione dell'Atto Aziendale e della relativa Pianta Organica, anche provvisoria, sia per l'Azienda Ospedaliera "Papardo", sia per l'Azienda Ospedaliera "Irccs-Piemonte", nonché una deroga al DL 78 del 2010 (che stabilisce i limiti, i criteri e le modalità con cui possono essere stipulati, al di fuori della dotazione organica, contratti a tempo determinato per i dirigenti e le alte specializzazioni) per consentire l'assunzione di personale a tempo determinato.

Il sindacato ha rappresentato anche la necessità di intercedere presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze al fine di accelerare la conclusione dell'iter legislativo della Legge 24 del 9 ottobre 2015 inerente l'Accorpamento dell'Ospedale Piemonte all'Irccs Centro Neurolesi di Messina.

Al termine dell'incontro, dopo la consegna di un documento unitario, è emersa la disponibilità del prefetto ad attivarsi per consentire una rapida risoluzione delle gravi criticità in atto presenti nei due ospedali responsabili non solo di generare uno stress psicofisico nei lavoratori ma, soprattutto, di mettere fortemente a rischio la salute dei cittadini che necessitano di cure.

“Aspettiamo risposte entro 15 giorni – concludono Clara Crocè, Antonio Trino e Guglielmo Catalioto – di contro inevitabile lo sciopero di tutti i operatori sanitari”.

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