Ecco il "jukebox letterario": invece di canzoni propone poesie d'autore

Ecco il “jukebox letterario”: invece di canzoni propone poesie d’autore

Ecco il “jukebox letterario”: invece di canzoni propone poesie d’autore

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lunedì 15 Ottobre 2018 - 05:20

L'idea è dell'assessore alla cultura del comune di Ficarra Mauro Cappotto. Il "cimelio" torna a rivivere, trasmettendo però poesie di Montale, brani di Bufalino, Consolo. L'iniziativa presentata a NaxosLegge

Spesso la frenesia che caratterizza il nostro vivere giornaliero ci fa dimenticare che la bellezza esiste, ed è possibile scovarla soprattutto nelle piccole cose, come in una poesia, per esempio.

Per rispondere all’esigenza propria della sfera emotiva dell’animo umano di riscoprire sensazioni ed emozioni che il modo di vivere ordinario inevitabilmente ci sottrae, ha preso forma un’idea, adesso concretizzata, che sta già riscontrando un notevole successo in virtù della sua, per quanto semplice, oggettiva genialità: un jukebox degli anni ‘Ottanta, perfettamente funzionante, che invece di note musicali propone brani di Montale, Bufalino, Brancati ma anche di Piccolo, Reale, Cattafi e Consolo.

La finalità? Diffondere la magia dell’arte poetica nella pur breve ma intensa parentesi di pochi minuti.

Una volta “generatore”, o, più tecnicamente “distributore” di canzoni, e quindi, per converso, di emozioni, il jukebox è oggi un apprezzato cimelio di collezionismo. Scomparso quasi agli inizi degli anni ‘Novanta per via della sempre più incalzante avanguardia della tecnica, soprattutto nella riproduzione dei brani musicali, era un apparecchio da installazione pubblica che riproduceva canzoni in seguito all'introduzione di una moneta al suo interno e alla scelta della canzone stessa da parte dell'ascoltatore. Inconcepibile, per le generazioni moderne, pensare di comprare il divertimento con una monetina!

Oggi, a Messina, il jukebox torna a rivivere in una veste nuova: basta infatti inserire una moneta da 500 lire, ed ecco la magia. Dopodiché soffermarsi, come facevano una volta i nostri genitori con i brani musicali del loro tempo, ad ascoltare una poesia a scelta,

L’installazione è frutto di un’idea partorita da Mauro Cappotto, artista e docente di storia dell’arte al Liceo “Lucio Piccolo” di Capo D’Orlando e Assessore alla Cultura del Comune di Ficarra. Il progetto è stato presentato nell’ambito della rassegna Naxoslegge organizzata dalla dinamica operatrice culturale Fulvia Toscano e sarà diffuso in vari istituti scolastici della provincia con l’intento di coinvolgere studenti e docenti che potranno suggerire nuovi brani da inserire.

Ispirandosi ad analoghe installazioni già esistenti come alcune macchinette che regalano racconti collocate su mezzi pubblici francesi, a erogatori di sigarette che propongono libri in Germania e, più specificatamente, a distributori automatici di poesie in America, l’ideatore di questa curiosa quanto mai utile, per via della sua evidente funzione sociale e di sensibilizzazione alla bellezza, ha dotato Messina e il suo comprensorio di uno strumento che, oggettivamente, mancava.

Attualmente il primo modello del “jukebox letterario” si trova presso la Stanza della Seta di Palazzo Milio, a Ficarra, ma “si sta già lavorando – spiega Cappotto – alla realizzazione di vari modelli riadattati secondo questa particolare caratteristica, da collocare ovunque richiesto, a partire dalle scuole”.

L’obiettivo è chiaramente quello di stimolare ragazzi e adulti per farli avvicinare al mondo della poesia, avvalendosi di un mezzo vintage e accattivante.

E oggi più che mai, dimostrare che lo stereotipo di una quotidianità che “non ha spazio e tempo” da dedicare ai sentimenti sia in realtà falso, è una prerogativa urgente, per ricordare a noi stessi che, come dice il prof. Keating ne “L’attimo fuggente”, interpretato da un magistrale e indimenticabile Robin Williams, “noi non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.

Vittorio Tumeo

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