L’esponente dell’Udc ricorda che lo scorso anno «moltissimi impianti non sono stati attivati per mancanza di gasolio dovuto all’immobilismo o ai difetti di comunicazione nella corrispondenza fra i Dipartimenti Ragioneria e pubblica istruzione»
Per gli alunni delle scuole cittadine e delle loro famiglie l’anno scolastico 2016-2017 è iniziato senza mense, per la mancanza del bilancio, e con la consapevolezza di frequentare strutture insicure e in molti casi non a norma, come emerso nelle ultime settimane . Due problematiche particolarmente serie alle quali, secondo il consigliere Libero Gioveni, potrebbe aggiungersene aggiunga una terza, relativamente agli impianti di riscaldamento.
Per prevenire eventuali disagi, l’esponente dell’Udc ha deciso di scrivere una interrogazione al sindaco Renato Accorinti, all’assessore alla pubblica istruzione Daniela Ursino e Assessore all’edilizia scolastica Sergio De Cola chiedendo, a ciascuno per le proprie competenze,« se siano state effettuate per tempo tutte le necessarie verifiche e i consequenziali interventi di manutenzione agli impianti di riscaldamento dei plessi scolastici; quali e quanti sono, sulla base di dette verifiche, gli impianti malfunzionanti che necessitano dei necessari interventi di ripristino e, visto ormai l’approssimarsi della stagione invernale, i tempi che consentiranno alle relative scuole, in atto penalizzate, di poter usufruire del regolare servizio».
Nella interrogazione, Gioveni ricorda che «la scorsa stagione scolastica purtroppo verrà ricordata ormai come una delle più deficitarie vissute dagli alunni e da tutto il personale scolastico e, di riflesso, dalle famiglie degli stessi ragazzi per gli enormi disagi vissuti da questi ultimi. Il riferimento – specifica- è in particolare, oltre all’ormai annoso servizio di mensa scolastico garantito col “contagocce” che già in quest’anno scolastico appena iniziato sta penalizzando la scolaresca a causa delle note problematiche di Bilancio, anche e soprattutto al mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento in gran parte dei plessi scolastici».
«Non occorre grande memoria, purtroppo – scrive – ancora – per riportare alcuni eclatanti esempi di incresciosi disservizi (si pensi, per esempio, all’ormai chiusa “Ettore Castronovo” dove per un pezzo di ricambio della caldaia dal costo di sole 30 euro non si è potuto attivare l’impianto, oppure alla scuola media “La Pira” in cui sono stati spesi 230.000 euro per rifare tutti gli impianti ma poi non si è proceduto alla stipula del contratto con ENI per sole 500 euro circa, né tanto meno occorre nella presente interrogazione elencare tutte le scuole in cui nella scorsa stagione scolastica i bambini sono stati costretti a rimanere nelle aule gelate con cappotti e giubbotti o, nella migliore delle ipotesi, con qualche stufa elettrica acquistata a spese degli stessi genitori o insegnanti».
Il consigliere comunale ricorda inoltre che «moltissimi impianti non sono stati attivati per mancanza di gasolio dovuto all’immobilismo o ai difetti di comunicazione nella corrispondenza fra i Dipartimenti Ragioneria e pubblica istruzione».
«Insomma – conclude – la stagione 2015/2016 si è rivelata, sotto questo aspetto, un vero e proprio “teatro dell’assurdo” con il vivo auspicio che non lo diventi anche l’attuale stagione appena iniziata».
