Parco urbano Camaro S. Antonio, si torna al punto di partenza: ruspe ferme ed allarme sicurezza

Parco urbano Camaro S. Antonio, si torna al punto di partenza: ruspe ferme ed allarme sicurezza

Parco urbano Camaro S. Antonio, si torna al punto di partenza: ruspe ferme ed allarme sicurezza

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lunedì 05 Settembre 2011 - 09:23

Il TAR ha sospeso i lavori iniziati 2 mesi fa accogliendo il ricorso della ditta arrivata seconda nella gara d’appalto. Gioveni descrive una situazione preoccupante all’interno del cantiere ed invoca interventi di messa in sicurezza

C’erano voluti più di 7 anni e mezzo per dare il via ai lavori di realizzazione del parco urbano a verde attrezzato di contrada S. Antonio, nell’area sbaraccata posta sotto la chiesa parrocchiale di Camaro S. Paolo e Dinserita nell’ambito “C” del Risanamento. Dopo le ultime difficoltà superate a fine giugno con la scadenza del periodo di “silenzio-assenso” che aveva dato il via alle operazioni di prelievo e smaltimento dell’amianto presente nell’area di cantiere, erano iniziati finalmente i lavori con le prime operazioni di demolizione dei manufatti privati e lo sbancamento della parte dell’area che accoglierà il futuro anfiteatro. La situazione sembrava definitivamente sbloccata, ma un “intoppo” legale ha fermato tutto, facendola ritornare al punto di partenza. Esattamente 10 giorni fa , infatti, le ruspe, gli uomini ed i mezzi dell’impresa vincitrice “MECOIN s.r.l” che operavano a Camaro S. Paolo si sono dovuti fermare di colpo per effetto della sentenza n. 2029/2011 del TAR di Catania depositata il primo agosto scorso che ha accolto il ricorso presentato dall’impresa “MOSEDIL s.r.l.” giunta seconda nella gara d’appalto espletata dall’UREGA e poi aggiudicata definitivamente dall’IACP nella qualità di stazione appaltante.
Uno stop forzato sul quale, oggi, interviene il consigliere della Terza Circoscrizione Libero Gioveni, che in una nota sottolinea «lo sconforto e l’indignazione delle famiglie residenti nella zona, che finalmente avevano nutrito la concreta speranza di veder sorgere un’opera pubblica preziosa anche sotto il profilo sociale che avrebbe ridato decoro ad una importante fetta di territorio abbandonato».

Secondo il rappresentante di quartier , «oltre il danno (rappresentato dalla drastica interruzione dei lavori), c’è anche la beffa: in questi due mesi, infatti, l’impresa uscente aveva già effettuato la totale demolizione dei manufatti esistenti e soprattutto aveva accatastato quintali di materiale di risulta nell’area su cui sorgerà il parco urbano». Gioveni, infatti, teme che le prime forti piogge possano trascinare valle buona parte del materiale di risulta depositato, «con le immaginabili conseguenze che ne possono scaturire in termini di viabilità e protezione civile».
Il consiglire dell’Udc non esclude, inoltre, «un possibile indebolimento del muro perimetrale di un grande capannone lasciato ancora in piedi per delimitare il confine del cantiere, con possibili gravi conseguenze per i pedoni e gli automobilisti che vi transitano vicino».
Gioveni, quindi,« auspicando tempi brevi per la fine di questo autentico “incubo” per i residenti di Camaro S. Paolo, sollecita, nelle more, a Comune e IACP i necessari interventi di messa in sicurezza del cantiere».

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