Questa tre giorni, per il 70esimo anniversario, arriva nel momento sbagliato. Servono cambiamenti radicali, con altri protagonisti
di Marco Olivieri
MESSINA e TAORMINA – Si entra nel vivo della tre giorni delle celebrazioni per il 70° anniversario della Conferenza di Messina e Taormina (1955–2025). Nell’ambito del Festival Taobuk, dal 18 al 20 giugno, un appuntamento promosso dalla Regione siciliana in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, la Fondazione Taormina Arte Sicilia, i Comuni di Taormina e Messina, con il supporto della Commissione europea e sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo.
Il momento storico in cui tutto questo avviene fa decisamente riflettere. Si celebra lo spirito fondativo dell’Europa, le radici e il sogno, e intanto assistiamo alla latitanza e profonda debolezza del continente. Latitanza rispetto alla drammaticità degli eventi in corso.
Mentre si celebra il passato, si procede verso nuovi disastri nel mondo
Mancano una classe dirigente e un’intesa comune nel segno della pace e della giustizia sociale in quest’Europa segnata da divisioni e da fragili alleanze. E, nel frattempo, dominano i crimini contro l’umanità dei Putin e dei Netanyahu, in pieno genocidio a Gaza. Da Trump a Orbán e Erdoğan, il mondo non è in buone mani, mentre il Mediterraneo vede morire troppi migranti. E le mani sporche di sangue sono anche quelle degli europei, incapaci di proporre un modello alternativo fatto di permessi per lavoro e corridoi umanitari.
Il crescendo bellico di Israele con l’Iran conferma la sensazione che, in assenza di una politica alta, rimanga spazio per nuovi focolai e dottor Stranamore in giro per il mondo. C’è chi è “innamorato” del clima da guerra mondiale, con annesse bombe atomiche. E, nel vuoto di una prospettiva politica e di una diplomazia degna di questo nome, da oggi assistiamo alle celebrazioni di Messina e Taormina con un misto di scetticismo e sgomento. L’orchestrina del “Titanic” suona, mentre si procede verso nuovi disastri.

La Conferenza di Messina e Taormina non è mai esistita, questo non è giornalismo serio.
Buonasera, oggi si chiama Conferenza di Messina e Taormina, faccio riferimento all’oggi, non al 1955