La Corte dei Conti archivia la responsabilità erariale di Conte, Foti e altri 4 ex dirigenti Atm

La Corte dei Conti archivia la responsabilità erariale di Conte, Foti e altri 4 ex dirigenti Atm

Redazione

La Corte dei Conti archivia la responsabilità erariale di Conte, Foti e altri 4 ex dirigenti Atm

domenica 10 Dicembre 2023 - 07:20

Nei giorni scorsi un decreto del pm, Procura regionale, riguardo alla gestione dell'Azienda Trasporti Messina nel passato

L’Atm del passato sotto la lente d’osservazione della Corte dei Conti. Nei giorni scorsi, c’è stato un decreto d’archiviazione della responsabilità erariale per sei ex dirigenti dell’Azienda trasporti di Messina. Si tratta di Giovanni Foti (nella foto), ex presidente, Daniele De Almagro, ex dirigente generale, Claudio Conte, ex dirigente generale, Enrico Spicuzza, ex commissario, Santi Alligo, ex commissario straordinario, e Domenico Manna, ex commissario. Per la Procura regionale, presso la sezione giurisdizionale per la Regione siciliana, il pubblico ministero, esaminati gli atti relativi all’istruttoria, ha disposto l’archiviazione, “ritenuto come l’azione di danno erariale non appaia ragionevolmente sostenibile in giudizio”. Un documento firmato dal sostituto procuratore generale Marco Cavallaro, con presidente Pino Zingale, procuratore regionale.

In particolare, era stata contestata, nella gestione di Atm, la perdita del finanziamento per l’acquisto di nuovi autobus; la mancata richiesta di agevolazioni economiche per l’impiego di oli minerali; i ritardi nei pagamenti dei creditori e fornitori, con conseguente aggravio di spese per interessi legali, moratori e ulteriori oneri accessori; l’operatività da parte di Atm in regime di anticipazione di tesoreria, con conseguenti esborsi indebiti a titolo di interessi passivi, oneri e similari e, conseguente agli interessi, sanzioni, oneri, accessori di riscossione e spese versati per i ritardati pagamenti di imposte, tasse, tributi, versamenti previdenziali. La quantificazione generale dei danni ammontava a milioni di euro.

In relazione ai fatti, la difesa ha puntato sul dimostrare che i dirigenti non erano incorsi volontariamente nella cattiva gestione e che avevano agito “nell’esclusivo interesse dell’azienda con i limiti imposti dalla condizione di cronica illiquidità e di decozione patrimoniale, radicatasi nel tempo”.

“Le condizioni di Atm tra debiti e illiquidità”

Scrive il pm: “Va rilevato che le condizioni in cui Atm, e per essa la governance variamente oggetto di addebito, si sono trovate ad operare non consentano una univoca e adeguata contestazione dell’elemento soggettivo ai fini della sussistenza della responsabilita amministrativo-contabile”. Ma quali erano queste condizioni nei dettagli? Il magistrato contabile le ha elencate: “Una pregressa gravissima condizione di illiquidità; un’esposizione debitoria particolarmente rilevante; la contrazione dei contributi regionali e comunali che notoriamente costituiscono una consistente e necessaria porzione delle entrate di un’Azienda che gestisce il trasportopubblico locale; i ritardi nell’erogazione dei contributi determinati dai medesimi enti regionale e comunale; le numerose vicende contenziose, sia stragiudiziali che giudiziali, che hanno attinto diversi aspetti dell’attività aziendale, determinando incertezze operative, ritardi, inefficienze; il rapporto non pienamente efficiente e tempestivo con l’ente comunale socio unico, rispetto alle diverse vicende relative alla determinazione del contributo, alla predisposizione del Contratto di servizio, alla mancata approvazione dei bilanci consuntivi annuali, alla redazione del Piano di riequilibrio che ha consistentemente interferito nella puntualizzazione delle reciproche prestazioni.

Questi gli avvocati degli ex dirigenti Atm: Carmelo Matafù per Claudio Conte; Antonio Saitta e Maristella Bossa per Giovanni Foti; Alessandro Dagnino e Patrizia Stallone per Daniele De Almagro; Antonino Dalmazio per Enrico Spicuzza; Paolo Giovanni Turiano per Santi Alligo; Egidio Privitera per Domenico Manna.

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