"La mia vita in attesa dei 350 euro della formazione lavoro"

“La mia vita in attesa dei 350 euro della formazione lavoro”

Marco Olivieri

“La mia vita in attesa dei 350 euro della formazione lavoro”

sabato 04 Maggio 2024 - 15:14

Parla uno dei cinquemila, e più, messinesi che aspetta l'avvio dello strumento di supporto. E pone un quesito al Centro per l'impiego

MESSINA – Corsi di formazione e lavoro: più di 5mila messinesi in attesa. Un cittadino ci scrive dopo la lettura di quest’articolo. E racconta: “Sono uno di quei 5000 e più messinesi che attendono, ormai quasi invano, la partenza dei corsi di formazione tanto voluti dal nostro governo e mai avviati dalla nostra Regione fino ad oggi. Il tutto sebbene risulti iscritto dallo scorso novembre 2023. Sono disoccupato dal 2019, separato e padre di minori che vivono con la madre. Motivo per cui non ho neanche la facoltà di richiedere assegno di inclusione, non avendo i figli nel mio stato di famiglia. Di conseguenza, sono solo in attesa che partano questi corsi di formazione professionale utili a sbloccare il beneficio del supporto formazione lavoro (Sfl) di 350 euro mensili. Una cifra per le persone cosiddette occupabili. Io faccio parte di quella categoria di persone che hanno perso ogni altra forma di sostentamento da parte dello Stato”.

Spiega l’uomo: “Il contributo Sfl, seppur apparentemente non rilevante in termini economici, rappresenterebbe per me, in questo momento, un aiuto non indifferente per affrontare le spese minime necessarie per vivere. Ebbene, nel sito della Regione Sicilia, sono state pubblicate nei mesi di febbraio e marzo 2024 delle “disposizioni transitorie” riferite ai potenziali percettori del contributo. Disposizioni che si trovano sul sito, indirizzate ai Centri per l’impiego e alle agenzie del lavoro accreditate di tutti i Comuni della Regione Sicilia. In primo piano la necessità di non sospendere il pagamento del supporto formazione lavoro a quei soggetti fragili che non hanno altro tipo di sostentamento. E vengono elencate le precise procedure “transitorie” da seguire affinché ciò avvenga. In sostanza, bisogna inserire “manualmente” delle politiche attive utili a dare continuità all’erogazione del beneficio, almeno finché non partano i corsi previsti”.

In una città e in una provincia dove il lavoro nero è spesso l’alternativa al sussidio, quali possono essere queste “politiche attive”? Inevitabilmente, partecipare a uno dei corsi di formazione. Continua il cittadino: “Nel mio caso, mi sono state pagate le prime due mensilità a gennaio e febbraio. E da marzo il pagamento del beneficio Sfl è stato interrotto proprio perché non posso frequentare, mio malgrado, un corso di formazione. Mi sono pertanto recato sia al Centro per l’impiego di Messina (in via Dogali), sia all’agenzia del lavoro, presso cui ho fatto il colloquio per le politiche attive iniziali, ma i dirigenti sembravano non conoscere tali disposizioni. Ho anche inviato delle Pec per chiedere dei chiarimenti in merito sia alla Regione siciliana, sia al Centro per l’impiego di Messina, ma non ho mai ricevuto risposta. Di sicuro, i 5000 e più messinesi, che vivono questo disagio, meritano una risposta”.

L’indennità di 350 euro mensili può essere erogata al massimo per un anno ed è non rinnovabile. Ma si aspetta ancora la pubblicazione, da parte della Regione siciliana, dei decreti d’attuazione.

De Francesco (Centro per l’impiego): “Necessario essere impegnati in un corso di formazione o

Sul quesito del lettore abbiamo interpellato Giacomo De Francesco, direttore del Centro per l’impiego di Messina: “L’unica disposizione regionale che al momento interviene nel caso citato dall’utente è di natura transitoria. Ed è limitata ai soli beneficiari di supporto per la formazione e il lavoro che stiano effettivamente partecipando a un corso di formazione o altra politica attiva. E non abbiano ricevuto l’indennità spettante a causa di inadempienze dell’ente di formazione o del soggetto erogatore della politica attiva, il quale – obbligato a comunicare all’Inps l’effettivo inizio dell’attività – non vi ha provveduto”.
Prosegue il direttore: “Solo in questi casi i Centri per l’impiego sono stati autorizzati a operare in sostituzione degli enti inadempienti comunicando all’Inps, per il tramite delle piattaforme preposte, le informazioni riguardo alla partecipazione a una delle misure di attivazione lavorativa che danno diritto all’erogazione del Sfl. Informazioni che dovranno necessariamente essere fornite dai soggetti titolari della misura e i Centri per l’impiego opereranno in via temporaneamente sostitutiva. Appare opportuno specificare, però, che le disposizioni transitorie non possono applicarsi ai percettori del Supporto formazione lavoro non effettivamente impegnati, nel corso del mese di riferimento, in una politica attiva o in un corso di formazione”.

Tocca alla politica superare la paralisi

Si legge sul sito del ministero: “Le politiche attive per l’occupazione sono iniziative, misure e programmi di istituzioni nazionali e locali che favoriscono l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro e che richiedono la partecipazione attiva delle persone che ne usufruiscono”.

C’è da ragionare se davvero le politiche nazionali e regionali stiano favorendo questi obiettivi, dopo la scelta discutibile di abolire il reddito di cittadinanza. Nel frattempo, tocca alla politica superare la paralisi e dare risposte immediate alle tantissime persone in difficoltà. Più di un dubbio è lecito.

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Un commento

  1. Buongiorno non si capisce niente…. È purtroppo nessuno sa niente e nemmeno se ne occupano di provvedere da parte della Regione che si sblocchi qualcosa…. L’ennesimo flop di scaricabarile da parte del governo Meloni…. Speriamo che questo governo cada a giugno…

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