A Messina dal 13 al 18 ottobre nell'ambito della Biennale
MESSINA – Oggi alle 16,30 Archeoclub Area Integrata dello Stretto e SiciliAntica Messina inaugurano a Palazzo Zanca la mostra “Paolo Orsi da Akragas a Zancle”. Realizzata da SiciliAntica nel novantesimo dalla morte dell’illustre archeologo roveretano, la mostra vuole essere una celebrazione di chi ha fatto grande l’archeologia siciliana. Paolo Orsi è considerato il protagonista assoluto dell’archeologia italiana tra Otto e Novecento. Il precursore delle esplorazioni archeologiche in Sicilia .
Alla presentazione della mostra a cura di Rosanna Trovato, presidente Archeoclub Area Integrata dello Stretto, e di Francesco Tigani, presidente SiciliAntica Messina, seguirà l’intervento di Caterina Ingoglia, prof.ssa associata di Metodologie della ricerca archeologica del Dicam Università di Messina, su “Paolo Orsi e l’archeologia siciliana nel XXI secolo”. Conduce Milena Romeo, giornalista.
L’evento si inserisce nel programma de La Biennale di Messina-Expo Arte 2025 di cui Archeoclub Area Integrata dello Stretto è partner.
La mostra itinerante, che tocca molti Comuni ove Paolo Orsi operò con i ricordi e le testimonianze del suo importante lavoro in Sicilia, fa tappa a Messina dal 13 al 18 ottobre e sarà fruibile tutti i giorni ad ingresso libero nell’Atrio di Palazzo Zanca.
Al grande archeologo sarà dedicata martedì 14 ottobre ore16,00 una Giornata di studi, presso la Sala Palumbo del Palacultura, con focus sul rapporto fra l’archeologo e la città “La Messina di Paolo Orsi: tra macerie, scavi e rinascita di una città”.
“Una iniziativa che rispecchia la forte volontà di variegare le voci e i punti di vista sull’archeologia urbana in città, come Messina, purtroppo annichilite da eventi catastrofici – naturali e antropici – ma che, diremmo “sotto sotto”, conservano le memorie stratificate di sé stesse”, viene evidenziato dall’Archeoclub.

Una distopia orwelliana, di cui DEluka è uno dei massimi divulgatori, fatta realtà nel nome del green e della lotta ai rifiuti. 1) CONTROLLARE OGNI ASPETTO DELLA VITA DEL CITTADINO: Il progetto MEsM@RT che sviluppato presso la città di Messina viene presentato con la retorica della modernizzazione ma ha finalità totalitarie, come la sorveglianza di strade tramite telecamere dotate di AI capaci di riconoscere gesti illeciti come gettare rifiuti e inviare una segnalazione alle forze dell’ordine raccogliendo dati sulle targhe delle macchine, e in un secondo momento sono stati installati anche algoritmi di riconoscimento facciale per tracciare lo spostamento delle persone e utilizzare gli speaker delle telecamere per comunicare con eventuali trasgressori. Con centinaia di sensori, telecamere ed altri strumenti, il sistema monitora ogni aspetto della vita cittadina come inquinamento, emissioni, consumo idrico, abusi edilizi, frane, sicurezza stradale e altro. Le informazioni vengono raccolte in una sala di controllo centralizzata che si appoggia al sistema informatico Urbanite dove avviene l’analisi dei dati. Sul sito del comune di Messina è disponibile questo reportage che mostra la formazione e il funzionamento della sala di controllo e il ruolo che l’università di Messina ha avuto nel fare propaganda di MEsM@RT. Hanno pure la faccia tosta di dire che il loro fine è il miglioramento della vita dei cittadini come se essere spiati come detenuti possa far vivere meglio le persone.
2) TECNOLOGIE NEL DETTAGLIO: Sul sito di presentazione del progetto si può trovare la lista di tecnologie implementate: Remote sensing con le immagini SAR (Synthetic Aperture Radar) sarà possibile processare in tempo reale il territorio, ricostruito in 3D per mezzo della componente WebGIS
1. Video analysis per mezzo della VDS e delle fototrappole sarà possibile monitorare il territorio in streaming h24 con un algoritmo sarà automatizzato il tracciamento di veicoli e persone.
2. Notificatore PA: utilizzato per la comunicazione della pubblica amministrazione con i cittadini e potrà mandare notifiche tramite email, sms, notifiche push.
3. Device manager: la stanza di controllo di cui si è parlato prima.
4. Monitoraggio ambientale IoT piattaforma che consente di fare da punto da raccolta per la visualizzazione topografica dei dati, permettendo agli operatori di gestire meglio le richieste di sorveglianza.
5. Gestione del ciclo di distribuzione idrica IoT: alla stregua del monitoraggio ambientale verrà attuata tale piattaforma per la gestione delle risorse verso i cittadini, ed in questo caso per ciò che riguarda l’acqua.
3) IDEOLOGIE E FONDI: L’ideologia principale è quella della transizione ecologica, energetica e digitale nel contesto dell’agenda 2030 La macchina del fango messa in atto dalla stampa locale raffigura gli oppositori della sorveglianza totalitaria come gli “zozzoni”, in quanto la facciata con cui viene giustificato questo abominio è la lotta all’abbandono di rifiuti (1 In realtà, più che città smart, Messina è la città sperimentale, perché l’intero progetto MEsM@RT è stato finanziato direttamente dall’UE con il fondo di finanziamento PON GOV e realizzato nell’ambito del progetto ADMINISTRA che prevede una vera e propria trasformazione woke della città, il cui fine dichiarato è la formazione di una “intelligenza collettiva” finalizzata all’inclusione sociale. CONCLUSIONI: La distopia di Messina si inserisce in un contesto più ampio, come Londra una parte della Cina e in generale la distopia delle Smart cities. Per trasformare Messina in un carcere a cielo aperto hanno atteso la farsa pandemica e hanno aspettato che i cittadini fossero alle prese con la difesa dei loro diritti fondamentali negati da lockdown e green pass come studio, lavoro, trasporto e salute; agendo di soppiatto, perché l’uso del riconoscimento facciale di massa era sul punto di essere vietato nell’UE 5 6 divieto reso poi effettivo tramite l’AI act. Capite perché con uso massiccio dei social , ogni 2 e 3, organizza false polemiche e inutili discussioni