La Rete “No ponte” torna in pista: assemblea pubblica al Comune

La Rete “No ponte” torna in pista: assemblea pubblica al Comune

Redazione

La Rete “No ponte” torna in pista: assemblea pubblica al Comune

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martedì 19 Febbraio 2019 - 16:35

Il Movimento “No Ponte” riprende la battaglia contro la mega infrastruttura. Domani assemblea pubblica a Palazzo Zanca insieme a comitati e associazioni territoriali come tappa regionale preparatoria della Marcia per il clima e contro le Grandi Opere che si svolgerà a Roma il 23 marzo.

L‘assemblea si svolgerà domani alle 17 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca e gli interventi introduttivi saranno affidati a  Alberto Ziparo (docente di Urbanistica presso l’Università di Firenze) Antonio Mazzeo (giornalista, autore di varie pubblicazioni sul Ponte sullo Stretto).

Di seguito il documento di Rete “No Ponte” per presentare l’evento:

«C’è una Sicilia che resiste. E’ la Sicilia che ha fermato la costruzione dell’inceneritore di Milazzo e le trivelle a Licata. E’ la Sicilia che si batte contro le discariche, contro il Muos, per la bonifica dei territori devastati dalle produzioni inquinanti, per il reddito, per diritti e dignità sui luoghi di lavoro, in favore dei fratelli migranti. E’ la Sicilia che lotta per la continuità territoriale e che rivendica infrastrutture di prossimità, la messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, servizi pubblici dignitosi, che vuole l’acqua nel rubinetto e non il Ponte sullo Stretto. E’ la Sicilia che il Ponte sullo Stretto lo ha già sconfitto una volta e che sarà costretta a rifarlo contro l’alleanza di partiti, sindacati e associazioni imprenditoriali che, negli ultimi tempi, ha dato vita ad un rinnovato attivismo sì ponte.

Il Presidente della Regione Nello Musumeci, per primo, invece di battersi per una moderna infrastrutturazione stradale e ferroviaria in Sicilia, ha ribadito la sua posizione favorevole nei confronti della grande opera, che egli reputa addirittura imprescindibile per la Sicilia, e si è rivolto al Governo nazionale affinché si pronunci in merito alla realizzazione del Mostro sullo Stretto. Più volte nello stesso senso si è pronunciato anche il suo assessore alle infrastrutture Marco Falcone. Il centro-destra tutto, con la sua deputazione locale in prima linea, ne ha fatto una bandiera. Sulle due sponde dello Stretto sia la Cisl che l’Ance (l’associazione dei costruttori) sono più volte intervenute chiedendo al Governo nazionale di investire sull’infrastruttura. I Sindaci di Messina e Villa San Giovanni sono, poi, dei veri e propri fan dell’opera. Il Ponte ha, insomma, trovato tanti agit-prop e persino alcuni nopontisti sono diventati sipontisti.

Il progressivo impoverimento della Sicilia e del Meridione nel suo complesso, l’assistere impotenti a pezzi di generazioni che abbandonano le proprie città per emigrare al nord, l’assenza di un’idea altra che non sia la svendita del territorio agli speculatori delle Grandi Opere ha reso fertile il terreno per chi voglia sostenere che l’avere fermato la costruzione del Ponte sullo Stretto abbia compromesso il futuro delle nostre comunità. Peccato che a dirlo siano spesso rappresentanti di quei partiti che hanno governato Messina, la Sicilia, l’Italia».

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