La Scc Messina voleva acquisire il titolo sportivo di Acr: "Pronti a difendere identità e storia"

La Scc Messina voleva acquisire il titolo sportivo di Acr: “Pronti a difendere identità e storia”

Redazione

La Scc Messina voleva acquisire il titolo sportivo di Acr: “Pronti a difendere identità e storia”

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giovedì 19 Giugno 2025 - 12:23

Il piano era immettere liquidità lasciando ai proprietari il compito di sanare i debiti. Il progetto si è scontrato con le norme Noif

MESSINA – Il comunicato della Società Cooperativa Calcio Messina: “Nel tentativo di salvaguardare storia, identità e tradizione del calcio messinese, la Società Cooperativa Calcio Messina ha valutato anche la possibilità di inserirsi in un percorso che avrebbe portato all’acquisizione del titolo sportivo dell’Acr Messina. Alleggerire la procedura a cui sarà sottoposta la società biancoscudata secondo le norme previste dal nuovo codice della crisi e dell’insolvenza, attraverso l’immissione di liquidità per procedere all’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, lasciando agli attuali proprietari il compito di sanare la posizione debitoria, sarebbe stato il nostro piano di azione”.

Prosegue la nota: “Dopo una serie di valutazioni e dopo aver acquisito autorevoli pareri anche da esperti di diritto fallimentare e sportivo, il progetto si è scontrato con le norme delle Noif che impediscono l’attivazione di queste procedure in seno all’Acr. Nei giorni scorsi abbiamo inviato una pec, al commissario giudiziale, l’avv. Maria Di Renzo tramite il nostro legale, avv. Luigi Tinuzzo, nella quale, esprimendo massima fiducia e stima nei sui confronti, abbiamo chiesto rigore e pieno rispetto delle norme, in quanto la comunità  sportiva messinese, ancora una volta, si ritrova a essere ostaggio di coloro che hanno determinato un simile disastro”.

In conclusione: “Perché, ribadiamo, quella che può apparire come una normale procedura concorsuale, per chiunque abbia frequentato i gradoni del ‘Celeste’ prima e del ‘Franco Scoglio’ poi rappresenta, invece, un passaggio di testimone fra padri, madri e figli, un ponte tra passato, presente e futuro, fra identità e appartenenza. E il nostro compito, oggi, è difendere tutto questo”.

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Un commento

  1. Penso che la fantomatica società belga e i suoi esponenti dovrebbero essere condannati a un maxi risarcimento per avere causato un danno immenso alla città di Messina. Non devono mettere più piede a Messina

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