Cultura

L’appello degli artisti alla bellezza va trasformato in progetto: ripensiamo gli spazi di Messina

MESSINA – Altro che pensiline. Il vero tema è un altro: 130 persone, i primi firmatari dell’appello alla bellezza, ma l’elenco è in crescita, chiedono al Comune di ridare centralità alla funzione degli artisti. Di riconoscere il ruolo degli artisti nella crescita culturale, ma anche economica e sociale, di una città. E venerdì 8 giugno, all’Officina del Sole di Messina, tre addetti ai lavori, Enrica Carnazza, Simone Caliò e Sergio Todesco, hanno parlato proprio di Street Art e del rapporto tra gli artisti e le amministrazioni. Da qui la necessità che questa riflessione si allontani dall’astrattezza ed entri nella carne viva, nel cuore pulsante della città: l’alleanza tra amministrazione comunale e artisti, inedita (se davvero si realizzasse) almeno negli ultimi vent’anni, tranne qualche eccezione, potrebbe portare a ripensare gli spazi messinesi. Ad accostrarsi alle zone della città con spirito creativo, recuperando e migliorando angoli inediti di Messina.

Ci vorrebbe un progetto fatto di arte, scrittura, disegni, idee, teatro, musica, cinema. Tutti ambiti che necessitano di spazi creativi utili per rivitalizzare la città, per sottrarla all’inferno quotidiano. Il Comune potrebbe favorire, con un bando, l’idea di riappropriarsi degli angoli nascosti della città e di gestire le tante strutture, a volte sottoutilizzate, in termini creativi.

“Il progetto culturale può tornare a essere presente a Messina?”

Non a caso era il 15 maggio 2022 quando, di fronte ai cinque candidati a sindaco, in un incontro promosso dal dipartimento Slc Cgil, alcuni artisti messinesi così si pronunciavano: “Se il rilancio della città passa da cultura e arte, il primo passo è ascoltare le nostre istanze”.

Da ricordare pure le parole dell’attrice e drammaturga Cristiana Minasi: “Vi chiediamo di guardare alla città mettendo in relazione le istituzioni, gli artisti, gli spettatori. Facilitare l’accesso ai luoghi della cultura, creando le condizioni di apertura, ecco una priorità. Occorre creare il terreno adatto per aiutare la visione culturale. Come possiamo tornare ad essere piazza e come possiamo fare festa? Se il teatro perde l’occasione della festa, è realmente perduto. Come il progetto culturale può tornare a essere giornalmente presente a Messina? Non vi chiediamo promesse, ma di studiare, di studiare con noi”.

Da questo invito allo studio, che investe tutti noi, e non solo chi governa, passa il futuro di una città che ha bisogno di ripensarsi in termini di spazi, idee, creatività, se non vuole soccombere alla rassegnazione. Di questo progetto chi amministra deve farsi carico, aggacciando Messina alle realtà nazionali ed europee. Basta provincialismo. La memoria deve alimentare il presente e il futuro.

Nell’immagine in evidenza “L’arte non si tocca”, una campagna social nel nome dell’arte, con una realizzazione dello studio grafico Acquaweb Adv.