Lavoro. “Garanzia giovani 2”, dalla Regione un Piano da oltre 200 milioni

Lavoro. “Garanzia giovani 2”, dalla Regione un Piano da oltre 200 milioni

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Lavoro. “Garanzia giovani 2”, dalla Regione un Piano da oltre 200 milioni

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venerdì 28 Febbraio 2020 - 07:00

L'obiettivo è diminuire le distanze tra i giovani dell’Isola e il mercato del lavoro

Oltre duecento milioni di euro per migliorare l’occupazione dei giovani siciliani. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha illustrato, a Palazzo d’Orleans, il nuovo Piano “Garanzia giovani 2”. Erano presenti anche gli assessori al Lavoro, Antonio Scavone e alla Formazione, Roberto Lagalla, oltre al dirigente generale del dipartimento Lavoro Francesca Garoffolo.

Obiettivo principale del programma, dedicato soprattutto a coloro che non sono impegnati in un’attività lavorativa, è quello di diminuire le distanze tra i giovani dell’Isola e il mercato del lavoro, offrendo misure concrete come i tirocini, la formazione mirata all’inserimento lavorativo e l’apprendistato per la qualifica e il diploma. Le risorse provengono dal Fondo sociale europeo (124 milioni di euro) e dal Pon Iniziativa occupazione giovani (81 milioni di euro).

Musumeci: “Non più professioni avulse”

«Quello di oggi – ha evidenziato il governatore Musumeci – è il risultato di un’azione sinergica, efficace e concreta di due assessorati. La Sicilia è una una terra dove tantissimi ragazzi cercano lavorano e tanti altri, oltre centomila, non hanno più voglia di cercarlo. Per questo motivo ci siamo posti alcune domande. Il mercato del lavoro richiede, sempre di più, figure professionali dotate di competenze specifiche e quindi abbiamo il dovere di lavorare per formarle. Il tutto in sinergia con le associazioni di categoria e con il mondo del lavoro come abbiamo iniziato a fare in questi due anni. Non più professionalità avulse, ma figure che possano entrare presto nei circuiti produttivi, soprattutto nel comparto dell’innovazione».

Tra le novità più importanti, rispetto al precedente “Garanzia giovani 1” la possibilità di allargare, in alcune misure come quella della formazione in azienda, la platea dei destinatari, portando l’età massima dai 29 ai 35 anni. Si partirà con un dettagliato progetto di informazione durante il quale verrà garantita l’accoglienza del giovane presso lo sportello del Centro per l’impiego che avrà anche il compito di fornire informazioni sull’accesso, sui servizi e sulle misure disponibili delle politiche attive, sui percorsi formativi e professionali attivabili e dove verranno tracciate l’analisi dei bisogni e la definizione degli obiettivi da raggiungere, la ricostruzione della storia personale, formativa e lavorativa del giovane e la messa a punto di un progetto personalizzato.

Le misure più significative

Tra le misure più significative la formazione mirata all’inserimento lavorativo che, con una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro, sarà volta a fornire le conoscenze e le competenze necessarie a facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani attraverso percorsi formativi specialistici, in particolare attraverso l’acquisizione delle competenze necessarie all’ottenimento di un attestato di certificazione linguistica (di livello non inferiore a B1) e informatica (riconosciuto anche all’estero).

Altri 24 milioni di euro saranno invece destinati al reinserimento di 15-18enni in percorsi formativi attraverso percorsi di reinserimento di giovani che abbiano abbandonato un percorso formativo per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e/o dell’obbligo in percorsi di istruzione e formazione professionale. Molto attesa la misura dei tirocini extracurriculari – 58 milioni di euro la dotazione finanziaria – con cui verranno attivati percorsi che prevedono un periodo di formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro, per favorire l’inserimento e reinserimento nel mercato di giovani disoccupati e inoccupati dove verrà riconosciuta un’indennità mensile per i destinatari di 300 o 500 euro nel caso di tirocini svolti da soggetti disabili e da persone svantaggiate.

Assunzione e formazione

Dieci milioni di euro sono stati stanziati invece per la misura cosiddetta “Assunzione e formazione”. Mira a sostenere e agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani in possesso solo parziale delle competenze per lo svolgimento della mansione a supporto nel completamento del loro profilo professionale attraverso l’inserimento in percorsi formativi post assunzione.

“Garanzia giovani 2, con la imminente pubblicazione dei bandi – afferma l’assessore Scavone – rappresenta l’occasione di offrire una risposta ai problemi della disoccupazione e dell’inattività giovanile. Che a lungo andare, stanno producendo, specie per le regioni del Sud, problemi di esclusione sociale e povertà giovanile. I Centri per l’impiego continueranno ad assumere un ruolo centrale”.

3,5 mln per l’apprendistato di I livello

Garanzia Giovani finanzia anche con 3,5 milioni di euro l’apprendistato di I livello. Esso è rivolto a giovani tra i 15 e i 35 anni non compiuti e Neet (15 – 29 anni). E’ finalizzato a ridurre la dispersione scolastica. Si tratta della realizzazione di contratti di apprendistato in grado di coniugare l’esperienza lavorativa con quella formativa orientata al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale.

Altri 3,5 mln per giovani tra i 17 e i 29 anni

Altri 3,5 milioni sono destinati poi all’apprendistato di III livello (Alta ricerca e formazione). Garantisce ai giovani, tra i 17 e i 29 anni, assunti con apprendistato alta formazione e ricerca, una formazione coerente con le istanze delle imprese, conseguendo un titolo di studio in alta formazione o svolgendo attività di ricerca.

“Garantire competenze e adeguati livelli di conoscenza, favorendo il più stretto raccordo con il mondo della formazione e quello dell’impresa – interviene l’assessore Roberto Lagalla – è l’unico modo per assicurare alle giovani generazioni nuove opportunità lavorative. A riguardo, stiamo portando avanti numerose azioni in linea con questo obbiettivo e quindi recuperando la mancanza di corrispondenza, denunciata sino ad oggi, tra la richiesta di professionalità, da parte delle imprese, e la richiesta di occupazione da parte dei giovani”.

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