Al La Farina termina l'occupazione. Parlano gli studenti

Al La Farina termina l’occupazione. Parlano gli studenti

Al La Farina termina l’occupazione. Parlano gli studenti

Tag:

giovedì 06 Dicembre 2012 - 20:03

I rappresentanti studenteschi: "Abbiamo occupato il nostro liceo per due settimane, dando vita ogni giorno a momenti di dibattito e di riflessione"

Pubblichiamo la lettera ricevuta dai rappresentanti degli studenti del Liceo La Farina, che oggi terminano l’occupazione:

“Noi studenti del Liceo Classico “G. La Farina” abbiamo dimostrato, insieme con gli altri istituti della città, come sia possibile lottare contro un sistema iniquo, corrotto e individualista, nel tentativo di costruire un’alternativa allo stesso. Abbiamo occupato il nostro liceo per due settimane, dando vita ogni giorno a momenti di dibattito e di riflessione al fine di dotarci degli strumenti necessari per contrastare i poteri forti, che sacrificano la scuola e la cultura sull’altare del profitto di banche e imprenditori. Nonostante la legge Aprea sia stata bloccata in Senato durante la nostra protesta, abbiamo scelto di continuare la lotta perché, sin dal primo giorno abbiamo voluto rappresentare alla opinione pubblica, alla nostra stessa città ed al paese, la consapevolezza che il nemico da combattere non fosse un singolo decreto o una singola manovra, ma una concezione deviata dello Stato che appare, con grande evidenza, da provvedimenti come quelli della spending review, che, tra l’altro, si accanisce contro la scuola.

La nostra protesta è globalmente indirizzata contro chi ha deciso di far pagare la crisi del capitale agli studenti e ai lavoratori dei paesi di tutto il mondo, perché l’attacco all’Istruzione Pubblica portato avanti da moltissimi paesi in Europa non è altro che la diretta conseguenza di una crisi economica e mondiale, che stiamo pagando senza esserne noi gli artefici. Contro questa palese ingiustizia ci mobilitiamo e, partendo dal movimento operaio studentesco del secolo scorso, vogliamo dare al paese un’alternativa migliore.

L’occupazione della scuola non è stata, come molti credono, un semplice “rito” che si tramanda, da diversi anni a questa parte, tra gli studenti. Invece ha rappresentato l’inizio di una aspra e lungimirante lotta che include, in se, tutte le istanze della città e del paese. Gli ideali che guidano la nostra lotta, sono la giustizia sociale, la collaborazione tra individui e tra popoli, la libertà d’espressione e la democrazia, valori troppo spesso millantati con vuota retorica da politici e politicanti. Noi abbiamo voluto riprendere il loro effettivo significato, mettendo in pratica un modello di lotta che parla da sé, con la sua storia e le sue tappe fondamentali.

E così, come nel ’68, nel ’77 e nel ’89, ci ritroviamo ancora una volta barricati dentro le nostre scuole, in quella che è una strenua resistenza al potere, che si manifesta anche nel disagio che abbiamo arrecato.

Affinché questo non sia un anno come gli altri, affinché si possa imprimere nella storia dell’Istruzione Pubblica un nuovo capitolo che riporti questo come l’anno del cambiamento o, quanto meno, dell’inizio del cambiamento. Invitiamo la stampa e la cittadinanza a partecipare alla nostra assemblea conclusiva, che si svolge davanti alla nostra scuola (Via Oratorio della Pace) alle 8:30, assemblea nella quale tireremo le somme della nostra protesta e lanceremo un messaggio a questa città e a questa terra, da troppo tempo addormentate, e soprattutto a questo paese, unendoci ai cori di moltissime altre studentesse e studenti che, in Italia e nel mondo, inneggiano alla libertè, egalitè, fraternitè. Non ci fermeremo”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007