Blocco edilizio sul Torrente Trapani, Tamà: «stato di grave disagio» per lavoratori e famiglie

Blocco edilizio sul Torrente Trapani, Tamà: «stato di grave disagio» per lavoratori e famiglie

Blocco edilizio sul Torrente Trapani, Tamà: «stato di grave disagio» per lavoratori e famiglie

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mercoledì 12 Ottobre 2011 - 09:07

Il capogruppo al Comune dell’Mpa denuncia «palesi disparità di trattamento» tra le ditte costruttrici da parte del genio Civile e chiede al governatore siciliano di intervenire personalmente

«Oltre 300 famiglie messinesi si trovano sull’orlo del baratro sia dal punto di vista economico che familiare». La causa? Il blocco dei lavori sul Torrente Trapani disposto dal Genio Civile di Messina, che ha riscontrato «rischi per la pubblica incolumità, considerando la zona critica dal punto di vista idrogeologico». Così il capogruppo dell’Mpa a Palazzo Zanca, Sebastiano Tamà ha scritto sull’argomento una lettera aperta al governatore siciliano Raffaele Lombardo, in cui non solo denuncia «lo stato di grave disagio» degli oltre 150 lavoratori, di fatto disoccupati dopo la sospensione degli interventi edilizi, e dei 154 proprietari di altrettanti appartamenti costruiti sulle colline del Torrente Trapani, che hanno investito i propri risparmi; ma sottolinea anche «palesi disparità di trattamento che le diverse ditte costruttrici hanno subito nella medesima zona».
«Appare anomalo –scrive Tamà- considerata la grave criticità territoriale evidenziata dal Genio Civile, confermata dal blocco dei lavori nel 2° lotto dei cantieri PET srl nella suddetta zona, che non siano state sfollate le 84 famiglie che già abitano gli appartamenti del 1° lotto nella medesima collina e situazione geologica, che risulterebbe a rischio per l’incolumità pubblica.
Il capogruppo dell’Mpa considera inoltre «anomala e bizzarra l’autorizzazione concessa dal Genio Civile ad altra ditta, che nel medesimo cantiere potrà completare 28 appartamenti, in barba ai tanto decantati, ma mai confermati, rischi per la pubblica incolumità, che in ogni caso non trovano e non hanno mai trovato riscontro né nel parere del Dipartimento di pubblica e privata incolumità del Comune di Messina, che ritiene la zona non a rischio, né tanto meno nella relazione studio redatta dall’Università degli Studi di Messina».
Tamà chiede quindi al governatore siciliano Lombardo di intervenire personalmente per verificare la questione e le condizioni. Se errori sono stati fatti e reali rischi per l’incolumità esistono- continua l’esponente politico – bisogna risalire ai veri colpevoli ovvero coloro che hanno autorizzato gli investimenti nella zona del torrente Trapani, ipotizzando il risarcimento sia per le ditte che per gli acquirenti degli appartamenti, ma se come sembra e come dichiarano le strutture competenti del comune di Messina, l’area non è esposta a rischi, allora si proceda immediatamente con scuse pubbliche e la ripresa dei lavori per l’ultimazione delle abitazioni costruite in edilizia convenzionata, sperando che il blocco dei lavori non abbia fatto eccessivi danni nelle economie della ditta interessata e delle famiglie inconsapevolmente coinvolte nella vicenda».

Un commento

  1. scusi sig. Tamà ma lei è sicuro di essere il rappresentante di Lombardo alla provincia di messina? Ma ora attaccate i vostri adepti (sciacca) che sono g li unici che hanno dimostrato di essere fedelissimi del governatore? Ma a che gioco giocate? vi hanno presi a calci gli assessori, vi dimenticano nel ***** e voi prima votate i bilanci e poi fate di questi favori ai cementificatori delle colline? e parlate di natura e difesa del territorio??’ mi sembrate alquanto confusi. non le pare?

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