L'ex Cda Amam Cerreti: "Tifo per l'azienda ma non diventi un bancomat"

L’ex Cda Amam Cerreti: “Tifo per l’azienda ma non diventi un bancomat”

Redazione

L’ex Cda Amam Cerreti: “Tifo per l’azienda ma non diventi un bancomat”

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giovedì 09 Maggio 2019 - 07:45

Il presidente di Mli evidenzia i rischi di passi indietro rispetto al percorso avviato

L’ex Cda Amam Roberto Cerreti torna sulla gestione dell’azienda partecipata con una nota nella quale da un lato evidenzia i risultati raggiunti e dall’altro sottolinea i rischi di passi indietro se non si prosegue nel percorso avviato.

Assisto ad una propaganda degna di altri periodi storici, in merito alle attività che l’acquedotto messinese porta o dovrebbe portare avanti, e non nascondo un po’ di orgoglio nel sapere che molte delle iniziative intraprese dall’Azienda sono frutto di concertazione del precedente Consiglio d’Amministrazione societario” scrive il presidente del Movimento Liberi Insieme evidenziando come l’Amam si sia improvvisamente ritrovata monca di un organizzazione che aveva cercato negli ultimi mesi di supplire all’assenza di un direttore generale e ad una carenza organica che ha caratterizzato l’azienda “Criticità quest’ultima che nelle diverse gestioni e sciaguratamente anche durante la nostra, ha spesso portato l’azienda ad essere un bancomat per incarichi, consulenze ed affidamenti esterni.

Cerreti ricorda poi le tante le iniziative amministrative e tecniche intraprese per cercare di efficientare servizi ed uffici, con l’adesione ottimale di un personale attaccato al proprio dovere, per tentare di risolvere problematiche annose, quali l’evasione contributiva, l’arbitrario sistema di affidamento degli incarichi, la rigida ed improduttiva rateizzazione degli importi dovuti dall’utenza, l’analisi ed il tentativo di risoluzione del monte debitorio milionario di Amam, lo scarso approvvigionamento idrico, l’inefficiente servizio di intervento fognario ed idrico.

Ma l’eccesso di propaganda potrebbe anche nuocere ad un Azienda oggi chiaramente deficitaria anche dal punto di vista dirigenziale e manageriale- prosegue Cerreticonsiderato che allo stato attuale un solo dirigente è presente in pianta organica e l’Amministratore Unico è costretto nella duplice veste anche di Direttore Generale”.

Secondo Cerreti l’aver revocato il Cda e lasciato il solo amministratore unico (senza peraltro avere ancora il direttore generale) potrebbe comportare ilmancato raggiungimento di obiettivi individuati nei mesi scorsi, quali ad esempio il progetto acqua H24 con la ricerca di pozzi e soluzioni idriche di approvvigionamento, la riattivazione delle fontane storiche in tutte le circoscrizioni con la previsione dell’installazione di punti di distribuzione idrica d’emergenza e con l’aperturadegli sportelli decentrati di Amam nella zona sud ed all’interno dei locali del I e del II Quartiere, già individuati ed in previsione di apertura per lo scorso 1 Maggio.

Grato anche per le proposte di collaborazione ricevute post decadenza Cda dall’Amministratore Unico, continuo comunque a credere ed a “tifare per l’Amam, per il suo personale e per Salvo Puccio”, nella speranza che le bizzarrie e l’instabilità dell’attuale contesto politico, non minino le aspettative dei messinesi che non possono più essere in balia di proclami, ma che meritano di avere servizi idrici e fognari degni di una grande Città, una tariffazione adeguata ai servizi forniti, con un’ Azienda professionale e professionalizzata che punti sul proprio personale e che sia sempre meno incline ad esternalizzare servizi ed incarichi lavorativi

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