Zuccarello e Sindoni: "Messinambiente gestita ad insaputa dell'assessore Ialacqua"

Zuccarello e Sindoni: “Messinambiente gestita ad insaputa dell’assessore Ialacqua”

F.St.

Zuccarello e Sindoni: “Messinambiente gestita ad insaputa dell’assessore Ialacqua”

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giovedì 02 Aprile 2015 - 10:50

"L'assessore Ialacqua sembra il marito che scopre per ultimo il tradimento della moglie". Esordiscono così i consiglieri comunali Zuccarello e Sindoni che pretendono dall'assessore spiegazioni su quanto è accaduto a Messinambiente con la decisione di Ciacci di licenziare in tronco e in autonomia il dirigente Natale Cucè. E si soffermano sulle conseguenze.

«La mano destra non sa quello che fa la sinistra. L’aspetto più paradossale nella vicenda del licenziamento del direttore tecnico di Messinambiente Natale Cucè, sono le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, che è apparso come il marito che scopre, per ultimo, di essere stato tradito dalla moglie». Non usano mezzi termini i consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni che con il loro nuovo movimento Missione Messina puntano ancora una volta il dito contro la gestione di Messinambiente targata Ciacci e soprattutto l’ultimo episiodio che ha trascinato la partecipata di via Dogali in una vera e propria bufera che non solo non si placata, ma che probabilmente si rivelerà ancora più disastrosa nel momento in cui si passerà a fare la conta dei danni.

Zuccarello e Sindoni hanno deciso di dire la loro perchè non possono accettare che un assessore di fronte ad un atto che, sperano sia giustificato sotto il profilo delle motivazioni e delle procedure seguite, dichiari di essere in attesa di avere chiarimenti dal Commissario liquidatore Ciacci. «Apprendiamo quindi che il licenziamento del dirigente da parte di Ciacci è avvenuto “ad insaputa dell’assessore”, nonostante il Comune sia socio di Messinambiente e il commissario liquidatore abbia l’obbligo di confrontarsi con l’amministrazione in modo preventivo su qualsiasi decisione di portata rilevante. Riteniamo grave sotto il profilo politico che un assessore non sia stato interpellato della decisione di licenziare un dirigente presa da parte di chi è stato chiamato a traghettare Messinambiente verso la liquidazione ed agisce invece come un vero e proprio capitano d’azienda. Non è politicamente ammissibile che un esponente della giunta venga a conoscenza di un provvedimento che avrà conseguenze pesanti per le casse di Palazzo Zanca, solo a cose fatte e che debba perfino attendere il rientro di Ciacci da Capannori dopo il week end. Quindi, o Ciacci, preso dal delirio di onnipotenza ha ritenuto superfluo avvisare il suo assessore di un provvedimento di tale gravità, oppure l’assessore Ialacqua non si accorge neanche di quanto avviene in casa sua».

Dunque un atto gravissimo sia sotto il profilo politico che gestionale, un atto che secondo i due esponenti di Missione Messina è segno inequivocabile di superficialità da parte di un’amministrazione che ha fatto della trasparenza la sua bandiera e che a quanto pare non è tenuta in considerazione da quanti si sono visti affidare le sorti delle partecipate.

Zuccarello e Sindoni non possono non tirare in ballo la durissima nota dei Revisori dei Conti indirizzata all’amministrazione all’indomani del licenziamento in tronco di Cucè (vedi articolo correlato). Una nota in cui l’organo contabile presieduto da Dario Zaccone non cita mai espressamente Messinambiente, Ciacci o la decisione di mettere alla porta l’ex direttore tecnico, ma si riferisce chiaramente a quanto accaduto soprattutto negli uffici di via Dogali in queste ultime settimane. I due consiglieri ricordano prima di tutto all’assessore Ialacqua, concordando con quanto dichiarato dai revisori dei conti, che il ruolo del commissario si deve limitare alle procedure di liquidità e non certamente alle attività che sta portando avanti Ciacci. «Hanno ragione i revisori dei conti nel ricordare che “ulteriori posizioni debitorie assunte dalla società avranno conseguenze sui bilanci e sul Piano di riequilibrio”. Questo vale per il contenzioso che scaturirà dal licenziamento di Cucè, ma anche per tutte le consulenze fin qui affidate nonchè gli affidamenti. Ci preoccupa, ma dovrebbe preoccupare maggiormente Ialacqua, quanto scritto dai revisori a proposito del fatto che “ogni debito fuori bilancio generato da perdite societarie, che non trova origine in fatti amministrativi ordinari e prudenti, troverà responsabile il Dirigente o l’amministratore che lo ha determinato”. A proposito di consulenze chiediamo di conoscere se, proprio per il caso Cucè o vicende analoghe, il commissario Ciacci abbia deciso di avvalersi di un consulente legale esterno e se sì, a fronte di quali costi a carico di Messinambiente anche per eventuali trasferte e rimborsi».

Zuccarello e Sindoni chiedono dunque all’assessore Ialacqua di andare in Commissione consiliare a riferire su quanto accaduto e a rispondere sugli eventuali rischi di esposizione a ulteriori costi per Messinambiente e per il Comune che possono derivare da contenziosi e spese non espressamente previste per la liquidazione della società. «Non basta sbandierare gli slogan della trasparenza se poi su quanto accaduto realmente a Messinambiente cala il più assoluto silenzio anche da parte del sindaco Accorinti che, solitamente, non ha risparmiato strali e lezioni di vita e che invece, stavolta tace. Non vorremmo doverci trovare tutti a dover pagare un conto salato proprio da una società che doveva essere liquidata. E oltre al danno per le indennità pagate ai consulenti, anche la beffa dei contenziosi per provvedimenti che non sono stati condivisi con la stessa amministrazione che li ha nominati».

Non le mandano a dire i due agguerritissimi consiglieri comunali che adesso chiedono quella chiarezza e quella trasparenza che di certo in questi giorni è mancata. E poi una stoccata finale riservata all’esponente della giunta Accorinti: «L’assessore Ialacqua è riuscito a far sorridere tutti con il pesce d’aprile dell’annuncio delle sue dimissioni. A quanto pare il vero pesce d’aprile che ha fatto ai messinesi non sono le sue finte dimissioni, ma la gestione dell’assessorato finora».

F.St.

8 commenti

  1. denunciate gente denunciate

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  2. denunciate gente denunciate

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  3. siamo a Pasqua dott.Zuccarello un pò di pietà per chi non vuole dimettersi convincendosi di essere migliore di quelli di prima e non la continuità

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  4. siamo a Pasqua dott.Zuccarello un pò di pietà per chi non vuole dimettersi convincendosi di essere migliore di quelli di prima e non la continuità

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  5. “L’onestà tornerà di moda”, Sig.Ciacci moltissimi messinesi sono dalla sua parte.

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  6. “L’onestà tornerà di moda”, Sig.Ciacci moltissimi messinesi sono dalla sua parte.

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  7. Ma perchè non date una rubrica fissa a Zuccarello?

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  8. Ma perchè non date una rubrica fissa a Zuccarello?

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