Il Tdl lascia ai domiciliari i due studenti accusati di violenza sessuale

E’ una brutta storia di molestie fra adolescenti e di forti pressioni psicologiche. Una storia che nelle settimane scorse ha portato all’arresto due sedicenni studenti del Liceo Scientifico Archimede accusati di violenza sessuale su una compagna. Ieri il Tribunale della Libertà ha confermato per i due ragazzi la misura della “permanenza in casa” l’equivalente degli arresti domiciliari per i minori. Secondo i giudici dunque sussistono le esigenze cautelari che avevano indotto il gip Michele Saya a firmare il provvedimento richiesto dal sostituto procuratore per i Minori, Giuseppina Latella. Evidentemente i giudici temono che i due ragazzi possano reiterare quella condotta che li ha portati all’arresto da parte dei Carabinieri. La situazione era precipitata nella settimana fra il 7 ed il 14 gennaio e due giorni, dopo, accompagnata dai genitori, la ragazzina ha denunciato tutto ai Carabinieri della Compagnia Messina Sud. Il racconto svela più episodi in cui i due studenti, sia all’interno che all’esterno della scuola, l’avrebbero palpeggiato, minacciato, spintonato. In un’occasione uno dei due ragazzi, incontrandola nel corridoio dell’istituto, l’avrebbe spinta fino all’interno del bagno dei maschi rivolgendole frasi volgari e minacciose. In classe le avrebbero toccato il senno e le avrebbero intimato di compiere atti sessuali con loro. Ci sarebbe poi un episodio, raccontato sempre dalla studentessa, in cui uno dei due ragazzi si sarebbe spogliato davanti a lei e dopo essersi rialzato i pantaloni l’avrebbe costretta a toccargli le parti intime. I legali dei due ragazzi, gli avvocati Rina Frisenda ed Anna Scarcella, presenteranno ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame.