L'identikit del piromane a caccia di profitti e le proposte contro la piaga incendi

L’identikit del piromane a caccia di profitti e le proposte contro la piaga incendi

Redazione

L’identikit del piromane a caccia di profitti e le proposte contro la piaga incendi

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mercoledì 26 Luglio 2023 - 12:30

L'ingegnere Gaetano Sciacca traccia un profilo di chi appicca il fuoco per interessi economici e propone tre soluzioni

MESSINA – Gaetano Sciacca è dirigente generale della Regione siciliana e molti lo conoscono per l’impegno per le zone alluvionate quand’era a capo del Genio civile. In merito al disastro incendi di questi giorni, l’ingegnere è intervenuto sulla sua pagina Facebook: “Dopo quanto drammaticamente accaduto, vorrei fare qualche breve considerazione sulle cause degli attuali incendi che stanno provocando morti e distruzione in tutta la Sicilia e soprattutto nella provincia di Messina. I piromani lo fanno esclusivamente per profitto. Stiamo parlando di una scala del business di milioni di euro. Ma perché? Ecco le categorie interessate: i primi sono i soggetti che ritengono che le autorità competenti assumano squadre antincendio e relativo personale con attrezzature idonee per contrastare gli incendi”.

Continua Sciacca, che è stato pure candidato a sindaco in passato per il Movimento Cinquestelle: “La seconda categoria è composta da soggetti che nelle zone vincolate non possono fare attività in quanto vietate e con gli incendi ritengono che si eliminino tali vincoli. La terza è formata da soggetti che hanno bisogno di terreni dove pascolare e appiccando il fuoco si creano aree idonee a ciò. La quarta categoria è composta da coloro che cercano aree coltivabili che, con il fuoco, possono così realizzare”.

Per il dirigente, a capo per anni dell’Ispettorato del lavoro a Messina, “queste sono le categorie su cui vanno indirizzati gli sforzi e le attenzioni di tutti: singoli cittadini, associazioni di volontariato e
soprattutto istituzioni preposte a contrastare questa piaga. Ma trovare i responsabili non necessita di particolari e sofisticate strumentazioni. Basta trovarli in loco. Sono infatti abitanti e frequentatori di quei luoghi che loro stessi distruggono, anche forse, in maniera perversa, amandoli”.

Non a caso c’è anche chi ha elaborato un profilo psicologico dei piromani e di questo ci occuperemo in un altro articolo. Lasciamo sempre la riflessione a Sciacca: “Ritengo si debba agire su tre fronti: il primo è quello del ripristino di mulattiere, trazzere, strade secondarie e ovviamente viabilità comunale e provinciale, a volte inesistente. Così facendo, ci saranno intanto strutture tagliafuoco e poi la gente, se vorrà andarci, lo potrà fare”.

E ancora: “Il secondo fronte è rappresentato dalla necessità d’utilizzare l’attuale personale regionale, come ad esempio quello dell’Esa, Ente sviluppo agricolo, che ha mezzi d’opera e competenza per pulire le esistenti viabilità, fare manutenzione e vigilare. Infine, il terzo punto: fare un accurato censimento di chi opera nelle zone. Pastori, agricoltori e proprietari terrieri”.

Queste sono le proposte, per l’ingegnere messinese, per ripartire. Altrimenti, la prossima estate ripiomberemo nell’ennesima emergenza.

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14 commenti

  1. direi che analisi più chiara non si potesse fare!…

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  2. Analisi a dir poco perfetta, peccato non ci sia mai stata la volontà di agire. Chissà se dopo questa ennesima barbaria, di cui ovviamente nessuno ne risponderà penalmente, da parte di questi primitivi, verrà fatto qualcosa di serio.

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  3. Il problema tra due a massimo tre estati non sussistera più, in quanto non ci sarà più niente da bruciare

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  4. mi dispiace ha dimenticato i cacciatori è dimenticanza? o altro

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  5. Franco Fabiano 26 Luglio 2023 18:44

    Personalmente avrei un’altra soluzione…quella di sparare a vista su chi appicca il fuoco.

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  6. Nstwviva il duce 26 Luglio 2023 18:48

    Sig. ra Anna i cacciatori non hanno interesse a provocare incendi, con gli incendi la selvaggina, specialmente in questo periodo, viene uccisa dal fuoco.

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  7. Nei terreni incendiati non si può cacciare.

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  8. Pur essendo consapevole del dolore e della paura patite da centinaia di persone incolpevoli alle quali esprimo totale solidarietà, vorrei spendere due parole sulla sofferenza muta e atroce inflitta alla vegetazione (che come è stato scientificamente dimostrato a suo modo prova dolore e paura) e alla fauna. Ecco, il mio augurio e la mia speranza sono che la somma di tutta la paura e il dolore causati a ogni forma di vita possa investire con uguale violenza le vite degli ignobili responsabili.

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  9. Manca la categoria di chi appicca il fuoco per malattia, di chi è affetto dall’impulso ossessivo di provocare incendi.
    Ormai assistiamo ogni anno a questa distruzione del territorio senza fare niente. Non si pensa di attivare un piano di prevenzione per poter evitare tutto ciò?
    Non si pensa che è giusto prendere gli autori di questa distruzione?
    La politica regionale è inerte, solo una vergogna.

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  10. Alberto Soraci 27 Luglio 2023 04:59

    Una disamina che non ha alcun fondamento scientifico e a dir poco fantasiosa. Ha mai letto la legge 353/2000? Ecco se perdesse solo 5 minuti a leggerla si accorgerebbe che tutte le cause da Lei menzionate sono esattamente le più remote proprio per i vincoli che scattano su quei terreni percorsi da incendio. Sarebbe meglio lasciar parlare chi ha studiato il fenomeno !

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  11. I cacciatori, non tutti, bruciano specialmente dove c’è cannizzo per stanare i conigli a settembre e voi lo sapete bene sono una minoranza ma pericolosissima.
    Qui dove abito io sono sempre gli stessi, quelli che sparano anche fuori stagione queli che sparano a cinquanta metri dalle case quelli che tagliano le reti delle recinzioni private e te li trovi sotto la finestra di casa e se dici qualcosa si girano verso di te con il fucile dicendoti di farti i fatti tuoi quelli che tutto l’inverno portano i loro cani liberi per addestrarli, quelli che ritornano se tutto non è bruciato bene per finire il lavoro. E voi cari signori lo sapete bene. Dovreste essre voi stessi, cioè i bravi cacciatori, ad isolare e denunciare questi signori che infangano una categoria intera.

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  12. Io propongo questo tipo di legge: nei terreni incendiati si dovrebbe mettere il divieto di pascolo per 5 anni, gli animali trovati a pascolare confiscati e mandati al macello a spese del proprietario e la carne data in beneficenza.

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  13. Ma io penso, un pensiero del tutto personale, che le categorie menzionate abbiano interesse ad appiccare incendi, ma aggiungerei anche le ditte private dei Canadair ed elicotteri che per tutta l’estate fanno interventi non credo gratis, e costano parecchio. Poi aggiungerei un controllo più meticoloso nelle aeree a rischio, con droni e telecamere trappola, ed inasprire le pene, ‘sta gente non merita pietà.

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  14. Io proporrei di requisire i terreni che i proprietari non puliscono. Chiedere ai confinanti se li vogliono e prendersene cura, altrimenti li mettono al pubblico, chi ne richiede dichiarando di tenerli puliti, coltivandoli e ricavandone qualcosa per la propria famiglia. COSI’ TANTI INCENDI NON ARRIVEREBBERO VICINO AI TERRENI CURATI E ALLE ABITAZIONI.

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