L'isola pedonale a Messina, il Tar respinge il ricorso per la terza volta

L’isola pedonale a Messina, il Tar respinge il ricorso per la terza volta

Marco Olivieri

L’isola pedonale a Messina, il Tar respinge il ricorso per la terza volta

mercoledì 12 Marzo 2025 - 12:42

Il Tribunale amministrativo di Catania ha detto "no" a una commerciante del viale San Martino, nella parte permanente

MESSIINA – Il Tribunale amministrativo di Catania ha respinto per la terza volta il ricorso contro l’isola pedonale permanente presentato dalla San Martino S.r.l. A difendere il Comune di Messina l’avvocato Santi Delia. Nel ricorso contro l’isola del viale San Martino, da parte della titolare di un’attività commerciale, venivano sollevate numerose obiezioni: dall’assenza di motivazioni specifiche e indicazione di un “generico miglioramento degli standard urbanistici” alla mancata partecipazione dei cittadini. Il tutto senza tenere conto dei “diversi interessi contrapposti, anche di natura commerciale, dei soggetti coinvolti”. E senza uno studio sugli effetti della pedonalizzazione.

lLa ricorrente ha esposto che “nel periodo giugno-agosto 2024”, la stessa avrebbe subìto una contrazione degli incassi del 32%, rispetto al corrispondente trimestre del 2023 (durante il quale l’isola pedonale
era stata mantenuta solo nel fine settimana), dovuto alla ritenuta maggiore difficoltà per i clienti di raggiungere gli esercizi commerciali con i veicoli privati. Il che sarebbe comprovato anche dalla chiusura di altre attività commerciali prima operanti nella zona. Prima dell’istituzione dell’area pedonale, infatti, sarebbero stati consentiti sia l’accesso veicolare che la fermata, rilevando la preclusione integrale del traffico veicolare in termini di “accessibilità” ai negozi insistenti su quel tratto stradale”.

“Non ci sono prove del collegamento tra isola pedonale e calo del fatturato”

A questa impostazione si è opposto ancora una volta il Tar. Tra le tesi del Comune, si è risposto così alla commerciante: “La scelta dell’Ente sarebbe stata fondata fatti sulla necessità di tutelare gli interessi pubblici della sicurezza e della salute, rispetto ai quali la libertà di iniziativa economica è cedevole. Tale scelta, peraltro, sarebbe stata adottata all’esito di una complessa attività di Programmazione e istruttoria volta a valutarne gli effetti e le possibili ricadute sui cittadini. L’affermazione secondo cui l’introduzione dell’area pedonale permanente h24 avrebbe comportato il lamentato calo del fatturato e la chiusura di diversi esercizi commerciali, è, difatti, apodittica (di fatto priva di prove, n.d.r.)”.
E ancora: “Non convincente è altresì l’affermazione del ricorrente secondo cui il divieto di accesso al traffico veicolare avrebbe ridotto l’accessibilità alla propria attività commerciale. Ma già dal 2014, nel tratto di strada interessato dai provvedimenti impugnati sono stati eliminati gli stalli per il parcheggio ed è stata vietata la sosta. Conseguentemente, anche qualora fosse abolita l’area pedonale, i veicoli, pur avendo accesso al tratto di viale in discussione non potrebbero, comunque l’ sostare, Il che evidentemente esclude i vantaggi in termini di accessibilità e incremento delle vendite che secondo la ricorrente deriverebbero dall’apertura al transito veicolare, non potendosi ragionevolmente ritenere che la possibilità di fermata di brevissima durata possa considerarsi elemento rilevante in termini di affluenza alle attività commerciali”.

Scambiate le memorie, alla pubblica udi

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3 commenti

  1. Davvero, le conclusioni del Giudice Amministrativo potevano essere tratte anche dalla casalinga di Voghera alla luce del solo buon senso. Le istanze del ricorrente fanno sorridere.

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  2. Difficilmente il Tar darebbe torto ad un Comune che, tra l’altro, usa fondi europei. Ma i fatti danno ragione a chi fa e vive il commercio.
    Isola pedonale, ciclabili, e strade ridotte, quindi viabilità compromessa, traffico peggiorato e meno posteggi, stanno allontanando le persone dalla città. Si spostano verso centri commerciali, anche di altre città come Milazzo.

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  3. Vorrei dire a commercianti del viale che e’ inutile fare ricorsi perche’ non li vincerete mai. L’unica cosa da fare è quella di lasciare il viale e farlo diventare un deserto

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