Cronaca

Lo sfratto rinviato in via Padova e l’emergenza abitativa a Messina

MESSINA – Cinque famiglie con dieci minori e una situazione precaria. Ieri uno sfratto in via Padova è stato rinviato al 23 febbraio. Ma l’emergenza abitativa è un problema destinato a esplodere in città. Da qui, per l’Unione inquilini, la necessità di un intervento dell’amministrazione comunale e un’iniziativa il 21 ottobre in fase di definizione. Scrivono i responsabili dell’organizzazione (nella foto ieri un momento dell’iniziativa): “La settimana mondiale sfratti zero ci ha visti impegnati nel bloccare lo sgombero di quattro famiglie occupanti di uno stabile appartenente alle Ferrovie dello Stato, in via Padova n. 1. Incassiamo un buon risultato con quattro mesi a disposizione che però devono essere impiegati subito per reperire una soluzione concreta per queste famiglie. La proprietà si è mostrata disponibile al dialogo per trovare un accordo dignitoso. Vigileremo attentamente sulla questione”.

Afferma Clelia Marano, di Unione inquilini: “Purtroppo dobbiamo constatare che, nonostante vari incontri, l’amministrazione comunale sembrerebbe estremamente debole sulle politiche attive per il diritto alla casa. Nessuna soluzione alternativa è stata proposta nel breve e nel lungo periodo. La cartina di tornasole sullo stato di salute delle politiche abitative del Comune di Messina è la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi Erp, Edilizia residenziale pubblica, istituita nel 2018: alcune famiglie sono ancora in attesa di una casa popolare. In questa fase di crisi abitativa ed economica acuita dal caro vita, è necessario che gli enti di prossimità si impegnino al fine di promuovere politiche strutturali sulla casa”.

“Serve un piano per potenziare l’edilizia residenziale pubblica”

Aggiungono i responsabili dell’organizzazione: “Per via Padova, l’amministrazione potrebbe impegnarsi seriamente con la proprietà per un progetto di riutilizzo dello stesso stabile. Riteniamo infine necessario un piano per il potenziamento dell’Edilizia residenziale pubblica. Solo in tal modo si offriranno risposte efficaci per le centinaia di famiglie in precarietà abitativa nel nostro territorio”.