Forte Ogliastri: la magia del 2 giugno e la lezione delle associazioni studentesche

Forte Ogliastri: la magia del 2 giugno e la lezione delle associazioni studentesche

Rosaria Brancato

Forte Ogliastri: la magia del 2 giugno e la lezione delle associazioni studentesche

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venerdì 03 Giugno 2016 - 22:14

Per un giorno, i nostri giovani hanno restituito alla città il Forte Ogliastri, dimostrando che quando si vuol fare qualcosa la si fa, anche senza soldi. Ci hanno restituito un tesoro dimenticato e dato alcune lezioni da non dimenticare... (fotogallery)

Da oggi il Forte Ogliastri tornerà ad essere quello che era fino a pochi giorni fa.

Un tesoro dimenticato, una struttura che la storia ci ha lasciato ma che abbiamo lasciato per decenni in stato di abbandono. Il panorama mozzafiato oscurato dalle sterpaglie, dall’incuria, dall’indolenza.

Eppure per un giorno, il 2 giugno, è stata magia. E questa inaspettata magia, il Forte Ogliastri vivo, palpitante, pieno di creatività, luce, fantasia, gioia, ce l’hanno regalata loro, i nostri giovani. Più di ogni altra cosa parlano i numeri: oltre 10.000 persone hanno varcato la soglia del Forte, ed hanno seguito gli eventi del LovMe Fest 2016. La fotografia della notte con migliaia di ragazzi sotto le stelle di giugno festosi tra due palchi, quello dei dj e quello della musica live, ci dice che sono loro la nostra salvezza. Loro salveranno Messina. Ci hanno dimostrato che quando si vuole davvero cambiare non lo si dice solamente: si fa.

Tempostretto ha sposato l’iniziativa di LovMe Fest 2016 con entusiasmo e lo abbiamo fatto per due motivi: 1)crediamo nei nostri giovani e siamo convinti che siano loro il nostro presente 2)hanno dimostrato che è possibile restituire agli occhi ed alla fruizione quei tesori che la storia, gli avi, la natura ci hanno lasciato e che l’inerzia, l’incuria, l’incapacità amministrativa hanno abbandonato. Ci sono riusciti senza tavoli tecnici, strategie programmatiche, project financing e soprattutto senza una lira di finanziamento. Solo con la freschezza delle idee, l’entusiasmo della gioventù, l’ostinazione di chi ci crede e le braccia.

Peccato che da oggi sia tutto di nuovo “ieri” e che il domani del Forte sia quello di tornare chiuso, invaso dalle sterpaglie, inaccessibile.

Questo piccolo grande miracolo l’hanno realizzato 5 associazioni studentesche: Udu, Mea civitas, Zancle, Messina Giovane,Liberamente.

La prima lezione che hanno dato ai “grandi” è stata la scelta della location: un pezzo di storia dimenticato e rimesso a nuovo con fatica e sudore. La seconda è stata la forza della squadra: i volontari hanno indossato magliette bianche con una sola bandiera, quella LovMe2016. Non cito appositamente i nomi perché ognuno ha fatto la sua parte, da chi ha tolto le sterpaglie a chi ha montato i gazebo, da chi affrontato i muri di gomma della burocrazia a chi ha allestito gli stand, da chi ha passato la giornata a spillare birra a chi si è occupato della sicurezza, da chi ha cercato gli sponsor a chi ha realizzato l’area giochi per i più piccoli. La quarta lezione è stato il programma. Non solo musica, che pure è stato l’elemento trainante sin dal tardo pomeriggio, ma una serie di iniziative che hanno dato spazio all’arte, alla cultura, all’artigianato, al dibattito. La quinta lezione è stata la pulizia. Ai visitatori è stato presentato un Forte Ogliastri tirato a lucido. In ogni angolo c’erano i contenitori per la raccolta differenziata e cartelli che ricordavano che “anche questa è casa tua”. La sesta lezione è che ci hanno insegnato come si fa anche senza attingere a finanziamenti europei e senza perdere anni in chiacchiere.

Per queste lezioni dobbiamo dire grazie. E apprendere.

Lo start è stato alle 10 del mattino. Per i visitatori, che la mattina sono stati anche famiglie con bambini, c’era la visita guidata e poi laboratori, yoga, esposizioni artigianali, aree attrezzate per piccoli e per grandi, creazioni artigianali, antiquariato e vintage, lavori in legno, ceramica, merletti, e ancora mostre fotografiche, scultoree, pittoriche, presentazioni di libri. Le sfilate di abiti vintage, il palco per il live con le band, la vinyl zone destinata ai dj che si sono alternati, o il MC contest con i rapper che si son dati battaglia a suon di rime e beats. C’erano anche le “realtap”, realtà culturali avviate nel messinese, dall’artigianato artistico alle librerie indipendenti, al vintage, alle piccole botteghe di sapori, all’ arte orafa, decorazione interni, artigiani del ferro, laboratori artigianali- tecnologici 3D. C’è stato spazio per i dibattiti, organizzati in modo insolito, tutti in cerchio, ragazzi e relatori, per un confronto su cultura, politiche giovanili, occupazione, per dirsi tutto e tutti sullo stesso piano, senza tavoli che dividono e senza scaletta. E poi c’era il grande spettacolo della storia, dello Stretto, della natura.

E quella fitta al cuore che viene nel pensare che è durato troppo poco.

Per gran parte della giornata sono stati al Forte anche gli assessori Daniela Ursino e Gaetano Cacciola, insieme al direttore generale dell’Atm Foti, ed hanno potuto toccare con mano quanto impegno le associazioni hanno dedicato per far sì che ogni cosa funzionasse al meglio. L’Atm ha fornito il servizio navetta fino a sera, mentre la Ursino si è intrattenuta a lungo con gli studenti per programmare future iniziative legate al territorio ed alla cultura. C’era voglia di confronto, di costruire e di restituire alla città quel che la città si è negata da sola.

Le associazioni studentesche vogliono guardare oltre e chiedere all’amministrazione che il Forte venga restituito SEMPRE alla città e sono pronte anche a forme di “adozione”. Fino ad alcuni anni fa, il Forte Ogliastri, grazie anche al Consiglio di quartiere, presieduto all’epoca da Alessandro Russo, in sinergia con associazioni ed istituzioni, riuscì a tenerlo aperto in più occasioni. Poi, l’incantesimo dell’inerzia ricoprì tutto e si sono chiusi i cancelli.

Il 2 giugno gli studenti hanno dimostrato che si può fare, si deve fare. Lo hanno dimostrato i nostri ragazzi, quelli che tra un anno, 3 anni, saranno costretti a lasciare Messina diventata sempre più una città di vecchi e per vecchi.

Per usare le parole degli organizzatori: “Vogliamo ricominciare ad amare ciò che più ci appartiene: la terra che calpestiamo. Il LovMe Fest non è solo futile divertimento, nasce per provare a dare risposta ad alcuni interrogativi irrisolti che incontriamo tutti i giorni sulle nostre strade. Vuole essere una reale occasione di confronto: vuole essere punto di riferimento per artisti e cittadini che credono davvero nel potere unificante della cultura. Vuole lanciare il messaggio forte che con la cultura non solo si mangia, ma si respira aria pulita. Il LovMe Fest è passione, sentimento, voglia di rinascita, voglia di crescita: voglia di condivisione”.

La cosa che raggela è sapere che da oggi il Forte Ogliastri tornerà come il castello della Bella addormentata nel Bosco.

Rosaria Brancato

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