Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini portano "Dracula" al Vittorio Emanuele

Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini portano “Dracula” al Vittorio Emanuele

Redazione

Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini portano “Dracula” al Vittorio Emanuele

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giovedì 05 Dicembre 2019 - 07:50

Venerdì 6 dicembre si inaugura la stagione di prosa del Teatro Vittorio Emanuele. In scena, con Dracula, Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini. L’opera di Bram Stoker è stata adattata da Carla Cavalluzzi e lo stesso Rubini, che ne cura anche la regia. In scena, insieme ai due protagonisti, Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana, Alice Bertini.

Viaggio verso l’ignoto

Dracula è prima di tutto un viaggio notturno verso l’ignoto. Non solo un viaggio tra lupi che ululano, grandi banchi di foschia e croci ai bordi delle strade. Ma è anche un viaggio interiore che è costretto ad intraprendere il giovane procuratore londinese Jonathan Harker, incaricato di recarsi in Transilvania per curare l’acquisto di un appartamento a Londra effettuato da un nobile del luogo.

Illusione, oscurità e paura


Il giovane avvocato non immagina la sciagura che lo attende, ma immediatamente, appena ha inizio il suo viaggio, sprofonda in un clima di mistero e di scongiuri. È proprio in questo clima di illusione, di oscurità e paura che il giovane Harker verrà calato prima ancora di conoscere il Conte e quando si accosterà al cancello del Castello, come chi sopraggiunto nell’Ade comprenderà di essere finito in una tomba.

Il tempo del non ritorno


Ma il viaggio che compie il giovane Harker non si limita a quell’esperienza fatta di angoscia e paura. L’orrore di ciò che ha vissuto al Castello deborda e finisce con l’inghiottire tutta quanta la sua esistenza, diventa un’ossessione che contamina tutto ciò che ha di più caro, destabilizzando irrimediabilmente ogni certezza. Di questo contagio ne è vittima in primo luogo sua moglie Mina, a cui Jonathan inizialmente non ha il coraggio di raccontare quanto accaduto.

È dalla lettura del diario redatto durante il soggiorno-prigionia di Jonathan al Castello che Mina viene a conoscere l’origine di quel malessere, che sembra essersi impossessato del suo giovane sposo e averlo mutato profondamente.  Un malessere che come una malattia incurabile finirà per consumare anche lei. Una dimensione dove il buio prevarrà sulla luce, il chiarore ferirà come una lama lo sguardo, il cupo battere di una pendola segnerà il tempo del non ritorno, uno scricchiolio precederà una caduta e il silenzio l’arrivo della bestia che azzanna e uccide. Una realtà malata dove sarà impossibile spezzare la tensione e da cui sembrerà difficile uscirne vivi.

Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 6 dicembre 2019, ore 21:00 – Turno A
Sabato 7 dicembre 2019, ore 21:00 – Turno B
Domenica 8 dicembre 2019, ore 17:30 – Turno C

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