Cronaca

Operazione Beta, udienza preliminare il 7 giugno per 50 indagati

Sarà il giudice Carmine De Rose a condurre il vaglio preliminare sull’operazione Beta, l’inchiesta del Ros dei Carabinieri e della Direzione distrettuale antimafia sugli affari dei Romeo, nipoti del boss catanese Nitto Santapaola, a Messina.

I sostituti procuratore Liliana Todaro, Antonio Carchietti e Fabrizio Monaco hanno chiesto per tutti e 50 gli indagati il rinvio a giudizio e il GUP De Rose ha fissato al prossimo 7 giugno l’apertura dell’udienza preliminare.

Tra un mese si dovranno presentare nei seminterrati di Palazzo di Giustizia, quindi: Francesco Altieri, Antonio Amato, Giuseppe Amenta, Stefano Barbera, Domenico Bertuccelli, Giovanni Bevilacqua, Salvatore Boninelli, Carlo Borella, Bruno Calautti, Roberto Cappuccio, Giovanbattista Croce, Raffaele Cucinotta, Marco Daidone, Antonino Di Blasi, Caterina Di Pietro, Salvatore Galvagno, Silvia Gentile, Giorgio Piluso, Biagio Grasso, Mauro Guernieri, F. L., N. L., Carmelo Laudani, Guido Lavista, Antonio Lipari, Salvatore Lipari, Andrea Lo Castro, Franco Lo Presti, Paolo Lo Presti, Fabio Lo Turco, Gaetano Lombardo, Giovanni Marano, Lorenzo Mazzullo, Italo Nebiolo, Benedetto Panarello, Salvatore Piccolo, Alfonso Resciniti, Antonio Rizzo, Antonio Romeo, Benedetto Romeo, Francesco Romeo, Gianluca Romeo, Maurizio Romeo, Pasquale Romeo, Vincenzo Romeo, Piero Santapaola, Vincenzo Santapaola, Filippo Spadaro, e Giuseppe Verde.

Associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, corruzione, tentata estorsione le accuse contestate a vario titolo.

Il Comune di Messina, gli imprenditori Nicola Giannetto, i fratelli Giuseppe e Cristian Alessi e diverse associazioni antiracket sono parti offese che potranno chiedere di essere ammesse come parti civili.

L’inchiesta, partita nel 2015, ha ricostruito le relazioni intessute dai Romeo che attraverso il sodalizio con Biagio Grasso, ex braccio destro di diversi importanti costruttori, passano dal business delle slot machine a quello dei principali affari immobiliari in corso, costruendo nel tempo una fitta rete di relazioni con professionisti e funzionari pubblici. Agli atti dell’inchiesta, in particolare, i rapporti con l’avvocato d’affari Andrea Lo Castro, quelli con i dirigenti del Comune di Messina per ottenere alcuni lavori pubblici, l’ingresso nell’affair generato dal crack della Demoter, la holding di Carlo Borella. Dopo l’arresto, nel frattempo, Biagio Grasso ha svelato agli inquirenti i retroscena di altre rilevanti operazioni.

Lunga la lista degli avvocati impegnati nelle difese: Domenico Andrè, Alberto Marchetti, Dafne Musolino, Nino Cacia, Nino Favazzo, Tommaso Calderone, Aurelio Francesco Chillemi, Isabella Barone, Salvatore Silvestro, Maria Lembo, Antonio Giacobello, Nunzio Rosso, Franco Rosso, Cesare Santonocito, Tino Celi, Carlo Autru, Antonio Andò, Tancredi Traclò, Roberto Materia, Angelo Colosi, Alessandro Billè, Antonello Scordo, Carmelo Vinci, Alberto Gullino.

Alessandra Serio

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