"Nessuna frizione con Ciacci, ha la nostra piena fiducia", Signorino butta acqua sul fuoco

“Nessuna frizione con Ciacci, ha la nostra piena fiducia”, Signorino butta acqua sul fuoco

Francesca Stornante

“Nessuna frizione con Ciacci, ha la nostra piena fiducia”, Signorino butta acqua sul fuoco

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domenica 07 Settembre 2014 - 18:57

Non sono passate inosservate le recenti dichiarazioni del vicesindaco sulla contrapposizione Ato3-Messinambiente per colpa di un vecchio decreto ingiuntivo. Signorino cerca di evitare l'incidente diplomatico con il commissario Ciacci.

“Smentisco nella maniera più categorica ogni ipotesi di frizione da parte della Giunta, o da parte mia, nei confronti del commissario liquidatore di Messinambiente, Alessio Ciacci. Ciacci è stato voluto da questa Amministrazione alla guida di Messinambiente per le sue elevatissime e ampiamente riconosciute competenze nella programmazione e gestione dei servizi ambientali. Siamo certi che con lui il servizio di igiene pubblica a Messina potrà elevare il suo standard, giungendo a livelli di eccellenza e portando Messina in linea con le migliori esperienze di gestione del ciclo dei rifiuti. In questa prospettiva, la fiducia che tutta l’Amministrazione comunale ripone nell’operato di Ciacci è completa”. L’assessore al Bilancio Guido Signorino corre ai ripari prima di scatenare l’incidente diplomatico con il numero uno della partecipata che si occupa della raccolta rifiuti. Ad agitare le acque in questi ultimi giorni erano state alcune affermazioni del vicesindaco che non aveva celato un pizzico di “fastidio” per la questione del decreto ingiuntivo e del successivo pignoramento di Messinambiente nei confronti dell’Ato3. Un atto che risale al periodo del commissariamento targato Armando Di Maria e che però è stato dichiarato esecutivo lo scorso luglio, dunque durante la gestione Ciacci. In queste settimane ci sono state delle riunioni tra amministrazione, Ato e Messinambiente per trovare un punto d’accordo ed evitare di far pagare all’Ato3 le conseguenze pensantissime di un pignoramento da 6 milioni di euro. A quanto pare però Messinambiente, almeno nei giorni scorsi, non sembrava intenzionata a fare alcun passo indietro. E l’assessore Signorino, a precise domande sull’argomento, aveva parlato di un atto molto grave. Lo stesso aveva detto durante la riunione sindacale che si è tenuta a Palazzo Zanca venerdì pomeriggio. Parole che evidentemente non sono passate inosservate e che hanno costretto il vicesindaco a fare un passo indietro e a tagliare la miccia di quella che stava per diventare una bomba pronta a esplodere.

“Ciacci ha ereditato un’azienda allo sbando, che necessita di interventi strutturali fondamentali, e sta facendo un lavoro durissimo che conduce in piena autonomia, ma in costante raccordo con l’assessore all'ambiente, Daniele Ialacqua. Certamente i limiti entro cui agisce sono molto stringenti, dovendo conciliare la necessità di avviare azioni di tipo liquidatorio e quella di riorganizzare un servizio ed una macchina aziendale che richiedono investimenti ed interventi radicali in un contesto nel quale difficilmente superabili si rivelano i vincoli derivanti dal piano industriale vigente. L’Amministrazione ha conferito risorse miranti a regolarizzare alcune posizioni contributive ed ha individuato posizioni debitorie pregresse del Comune verso Messinambiente” scrive Signorino.

Poi ovviamente il passaggio legato proprio alla vicenda decreto ingiuntivo. “Ciacci ha ereditato azioni avviate dalla gestione precedente in maniera autonoma e nemmeno preventivamente comunicate, che complicano la vicenda e che creano disagio. Da tempo (e con una sensibile accelerazione nelle ultime settimane), completato l’esame congiunto delle posizioni debitorie e creditorie, l’azienda, il Comune ed Ato3 stanno lavorando in forte sinergia per individuare le migliori strade finalizzate ad accordi transattivi coerenti con le linee condivise con le aziende ed indicate dall’Amministrazione nel piano di riequilibrio finanziario dell’Ente, al fine di pervenire ad una risoluzione complessiva delle posizioni reciproche. Crediamo che nelle prossime settimane questi sforzi possano portare il loro frutto”. Dunque, stando a quanto scrive Signorino, non ci sarebbero problemi. Contrastanti però le voci che corrono tra i corridoi di Palazzo Zanca e soprattutto alcune esternazioni forse “scappate” all’assessore.

“In questo percorso il rapporto con Ciacci, che ha accolto la nostra proposta, condividendo le idee e lo spirito di cambiamento della giunta Accorinti, è quotidiano. È del tutto evidente che Ciacci gode della piena fiducia di tutta l’Amministrazione e che, alla vigilia dell’avvio della raccolta differenziata porta a porta in una parte significativa della città e del completamento dell’impiantistica cittadina, la sua azione è ritenuta da tutti noi preziosa ed insostituibile per il rilancio quantitativo e qualitativo del servizio e per il raggiungimento dell’obiettivo strategico che abbiamo condiviso all’inizio della nostra collaborazione: il passaggio di Messina dall’emergenza all’eccellenza nel campo dei rifiuti”.

Si chiude così la lunga nota firmata dal vicesindaco. Una nota chiarificatrice e forse necessaria per buttare acqua sul fuoco in un momento delicatissimo per il settore rifiuti.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. COMMENTO APERTO a Guido SIGNORINO. Quando la nebbia si fa più fitta,in questo caso sul prossimo piano tariffario rifiuti,la new entry TARI,la saggezza e l’ironia del poeta romano Decimo Giunio Giovenale mi aiuta a ritrovare il filo del ragionamento,a lui si devono sagge citazioni,come FRONTIS NULLA FIDES,nessuna fiducia nell’aspetto esteriore,vale per Matteo RENZI ma anche per molti politici di casa nostra.Per la seguente questione la citazione più pertinente è DEFENDIT NUMERUS,nei numeri è la sicurezza (di non farsi ingannare,è successo con i precedenti piani tariffari). Nel precedente COMMENTO APERTO destinato a SIGNORINO gli chiedevo conto e ragione dei coefficenti K,necessari al calcolo della tariffa,variabile e fissa,delle utenze domestiche UD e non domestiche UND,nella sua relazione del 2013 e nell’istruttoria del dirigente non c’è traccia di questi parametri.Sintetizzo a cosa servono.La determinazione delle tariffe relative alle UD si fonda su due coefficienti Ka(per la parte fissa) e Kb(per la parte variabile).Mentre il coefficiente Ka è individuato in misura fissa in ragione della popolazione e area geografica(tab. 1a e 1b del DPR 158/1999),il parametro Kb è invece proposto in range delimitati all’interno di valori minimi e massimi(tab. 2a e 2b).Analogamente,per le utenze UND,la tariffa dipende da coefficienti di produzione potenziale dei rifiuti Kc(per la parte fissa) e da intervalli di valori di produzione dei rifiuti Kd, espressi in chilogrammi in rapporto all’estensione della superficie dell’attività produttiva e per anno,Kg/m2anno(per la parte variabile),entrambi determinati in range compresi tra un massimo e un minimo(tabelle 3a, 3b, 4a, 4c).Questa ampia possibilità di scegliere tra i possibili valori dei coefficienti Kb,Kc e Kd pone alla Giunta,ai dirigenti protagonisti dei calcoli e dell’istruttoria,il problema di motivare,i primi la scelta politica,i secondi quella tecnica,anche per impedire che la discrezionalità sconfini in arbitrio.Ricordo l’obbligo di motivare le delibere tariffarie al fine di rendere LAMPANTI i criteri adottati per suddividere il carico tributario sui messinesi,siano cittadini o imprenditori,per individuare i costi del servizio e le ragioni dei rapporti stabiliti tra le diverse tariffe,ricordo la conseguente illegittimità di delibere tariffare prive di motivazione,o con motivazione insufficiente, oppure fondate su criteri irrazionali o non conformi con le finalità della tributo o comunque affette da vizi di eccesso di potere o di illogicità.Il precedente piano tariffario li conteneva tutti.Caro Guido SIGNORINO praemonitus, praemunitus.

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  2. COMMENTO APERTO a Guido SIGNORINO. Quando la nebbia si fa più fitta,in questo caso sul prossimo piano tariffario rifiuti,la new entry TARI,la saggezza e l’ironia del poeta romano Decimo Giunio Giovenale mi aiuta a ritrovare il filo del ragionamento,a lui si devono sagge citazioni,come FRONTIS NULLA FIDES,nessuna fiducia nell’aspetto esteriore,vale per Matteo RENZI ma anche per molti politici di casa nostra.Per la seguente questione la citazione più pertinente è DEFENDIT NUMERUS,nei numeri è la sicurezza (di non farsi ingannare,è successo con i precedenti piani tariffari). Nel precedente COMMENTO APERTO destinato a SIGNORINO gli chiedevo conto e ragione dei coefficenti K,necessari al calcolo della tariffa,variabile e fissa,delle utenze domestiche UD e non domestiche UND,nella sua relazione del 2013 e nell’istruttoria del dirigente non c’è traccia di questi parametri.Sintetizzo a cosa servono.La determinazione delle tariffe relative alle UD si fonda su due coefficienti Ka(per la parte fissa) e Kb(per la parte variabile).Mentre il coefficiente Ka è individuato in misura fissa in ragione della popolazione e area geografica(tab. 1a e 1b del DPR 158/1999),il parametro Kb è invece proposto in range delimitati all’interno di valori minimi e massimi(tab. 2a e 2b).Analogamente,per le utenze UND,la tariffa dipende da coefficienti di produzione potenziale dei rifiuti Kc(per la parte fissa) e da intervalli di valori di produzione dei rifiuti Kd, espressi in chilogrammi in rapporto all’estensione della superficie dell’attività produttiva e per anno,Kg/m2anno(per la parte variabile),entrambi determinati in range compresi tra un massimo e un minimo(tabelle 3a, 3b, 4a, 4c).Questa ampia possibilità di scegliere tra i possibili valori dei coefficienti Kb,Kc e Kd pone alla Giunta,ai dirigenti protagonisti dei calcoli e dell’istruttoria,il problema di motivare,i primi la scelta politica,i secondi quella tecnica,anche per impedire che la discrezionalità sconfini in arbitrio.Ricordo l’obbligo di motivare le delibere tariffarie al fine di rendere LAMPANTI i criteri adottati per suddividere il carico tributario sui messinesi,siano cittadini o imprenditori,per individuare i costi del servizio e le ragioni dei rapporti stabiliti tra le diverse tariffe,ricordo la conseguente illegittimità di delibere tariffare prive di motivazione,o con motivazione insufficiente, oppure fondate su criteri irrazionali o non conformi con le finalità della tributo o comunque affette da vizi di eccesso di potere o di illogicità.Il precedente piano tariffario li conteneva tutti.Caro Guido SIGNORINO praemonitus, praemunitus.

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  3. COMMENTO APERTO a Guido SIGNORINO. Il piano tariffario TARES 2013 si caratterizzò per situazioni di stridente e immotivata disparità di trattamento tra le diverse attività, favorendo quelle più produttrici di rifiuti, in contrasto con la Direttiva Europea e le norme vigenti. Per spiegarmi meglio mi aiuto con il DEFENTIT NUMERUS, in particolare un numero relativo al parametro Ps, cioè la percentuale scelta dalla Giunta e dal dirigente istruttore nel range da 0% a 100%. Faccio un esempio relativo al Ps da applicare al coefficente Kc per l’utenza non domestica UND N°11, cioè gli uffici, agenzie, studi professionali, con un Ps pari a 50%, per cui il valore prescelto nel range 0,90(min) 1,17(max) è quello medio di 1,035; il N°22 ristoranti, trattorie, osterie, mense, pub, birrerie, con un Ps scelto pari a 2%, significa un Kc vicino al valore minimo pari a 3,5376, scelto nel range 3,40(min) 10,28(max) per quella particolare attività produttiva. Nel 2013 furono favorite proprio chi produce più rifiuti, il N°22 citato, il N°23 mense, il N°24 bar, pasticcerie, il N°27 ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, il N°29 banchi di mercato di generi alimentari, tutte con un Ps del 2%. Le attività penalizzate per favorire quelle citate sono tante, voglio ricordare il N°13, negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta, il N°3 autorimesse e magazzini, il N°6 autosaloni, esposizioni, il N°2 cinematografi e teatri, tutti con un Ps pari a 85%. Troppa differenza IMMOTIVATA o meglio figli e figliastri. Più alto è Kc maggiore è la QUOTA FISSA della tariffa per le UND.

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  4. COMMENTO APERTO a Guido SIGNORINO. Il piano tariffario TARES 2013 si caratterizzò per situazioni di stridente e immotivata disparità di trattamento tra le diverse attività, favorendo quelle più produttrici di rifiuti, in contrasto con la Direttiva Europea e le norme vigenti. Per spiegarmi meglio mi aiuto con il DEFENTIT NUMERUS, in particolare un numero relativo al parametro Ps, cioè la percentuale scelta dalla Giunta e dal dirigente istruttore nel range da 0% a 100%. Faccio un esempio relativo al Ps da applicare al coefficente Kc per l’utenza non domestica UND N°11, cioè gli uffici, agenzie, studi professionali, con un Ps pari a 50%, per cui il valore prescelto nel range 0,90(min) 1,17(max) è quello medio di 1,035; il N°22 ristoranti, trattorie, osterie, mense, pub, birrerie, con un Ps scelto pari a 2%, significa un Kc vicino al valore minimo pari a 3,5376, scelto nel range 3,40(min) 10,28(max) per quella particolare attività produttiva. Nel 2013 furono favorite proprio chi produce più rifiuti, il N°22 citato, il N°23 mense, il N°24 bar, pasticcerie, il N°27 ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, il N°29 banchi di mercato di generi alimentari, tutte con un Ps del 2%. Le attività penalizzate per favorire quelle citate sono tante, voglio ricordare il N°13, negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta, il N°3 autorimesse e magazzini, il N°6 autosaloni, esposizioni, il N°2 cinematografi e teatri, tutti con un Ps pari a 85%. Troppa differenza IMMOTIVATA o meglio figli e figliastri. Più alto è Kc maggiore è la QUOTA FISSA della tariffa per le UND.

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