Mediterraria. Chef Caliri premiato per l'acciuga pop art

Mediterraria. Chef Caliri premiato per l’acciuga pop art

Redazione

Mediterraria. Chef Caliri premiato per l’acciuga pop art

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martedì 10 Dicembre 2019 - 10:20

Mediterraria è alla sua prima edizione, ed è il grande salone di gastronomia che ha tenuto impegnati per tre giorni chef, operatori e giornalisti provenienti da ogni parte della Sicilia

“Un acciuga di nome Alfredo”, tra cucina, creatività e pop art lo chef Pasquale Caliri, ambasciatore del gusto, stupisce il pubblico al Mediterraria e viene premiato per avere saputo interpretare al meglio la cultura gastronomica dello Stretto di Messina.

Caliri ha raccontato la sua ennesima creazione durante il cooking show tenutosi alle Ciminiere di Catania dove numerosi chef si sono esibiti coordinati da Carmelo Pagano patron della guida “Sicilia Da Gustare, il direttore Antonio Iacona e la food blogger e comunicatrice gastronomica Federica Genivese.

Mediterraria è alla sua prima edizione, ed è il grande salone di gastronomia che ha tenuto impegnati per tre giorni chef, operatori e giornalisti provenienti da ogni parte della Sicilia.

Pasquale Caliri ha ricordato come quello con le acciughe sia per lui un rapporto antico. La sua famiglia, infatti,  produceva proprio a Falcone acciughe in scatola.

Alfredo, invece, è il nome della salsa che gli americani ritengono un must irrinunciabile nel nostro paese. E lo chef prima di approdare al Marina Del Nettuno lavorava negli States nella contea di Houston. “Alfredo sauce” in verità ha matrice italiana inventato per amore da un cuoco romano la fettuccina mantecata don burro e parmigiano ha fatto il giro del mondo.

Caliri completa la storia d’amore sposandola con l’acciuga: “perché non è vero che pesce e formaggio non stanno bene insieme – ha detto rivolgendosi al pubblico incuriosito – nella scatoletta  dei fusilloni mantecati con Parmigiano Reggiano invecchiato, acciuga cotta a freddo in sale bilanciato, foglie di argento e te verde in polvere di qualità “Bancha”.

“La forma della pasta può cambiare il gusto di un piatto come sosteneva Marchesi – ha spiegato il cuoco ricordando il suo maestro per questo abbiamo scelto dei fusilli, un piatto semplice ma di difficile esecuzione perché proprio nella semplicità si annidano i principali tranelli. Qui – ha spiegato – il segreto è la perfetta mantecatura. Impiatta spolverando il tè verde direttamente dentro una scatola di sardine, “perché ci piace” dice sorridendo.

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