Messina, appello per la comunità di Sant'Egidio: "Serve una nuova sede"

Messina, appello per la comunità di Sant’Egidio: “Serve una nuova sede”

Alessandra Serio

Messina, appello per la comunità di Sant’Egidio: “Serve una nuova sede”

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sabato 08 Aprile 2023 - 09:07

Il centro di Camaro San Paolo rischia di chiudere. La Comunità confida nei cittadini

MESSINA – IL centro Floribert Bwana Chui dovrà trovare una nuova sede. L’immobile confiscato alla mafia di Camaro dove la Comunità di Sant’Egidio nell’ultimo anno ha dato sostegno ad oltre 4 mila persone, sarà restituito ai proprietari. “Lancio un appello alla cittadinanza di Messina nell’aiutarci ad individuare un luogo alternativo dove poter continuare a dare risposte al bisogno della nostra città. Ho fiducia nel dialogo già intrapreso con le Istituzioni, alle quali continuo a chiedere un intervento rapido e risolutivo, ma sono convinto che, come in altre occasioni, la maturità della nostra cittadinanza farà la propria parte”. E’ questo l’appello del professor Andrea Nucita, responsabile del centro, da settimane a lavoro col sindaco Federico Basile e la Prefetta Cosima Di Stani per cercare un’alternativa.

“La Comunità di Sant’Egidio dal 2017 è impegnata a Camaro San Paolo a sostegno dei più deboli e bisognosi – spiega Nucita – Ci troviamo in un ex supermercato che abbiamo ristrutturato, reso fruibile e intitolato a “Floribert Bwana Chui” giovane di Sant’Egidio ucciso in Congo per essersi opposto ad un tentativo di corruzione”.

Qui il centro distribuisce pacchi alimentari che hanno raggiunto nell’ultimo anno circa 4 mila persone e accoglie diversi anziani, recentemente coinvolti nella preparazione degli aiuti all’Ucraina. La Scuola della Pace vede tanti giovani liceali che aiutano oltre quaranta bambini del quartiere. La distribuzione dei pacchi non si è interrotta neppure in pandemia, anzi il Centro ha ospitato un hub vaccinale dove in centinaia hanno ricevuto il vaccino, soprattutto anziani, che hanno superato il timore grazie al rapporto di fiducia creato con gli amici di Sant’Egidio.

Ora tutto questo impegno rischia di venire vanificato. “Siamo preoccupati soprattutto dell’impossibilità a proseguire nei locali del Centro la distribuzione dei generi alimentari e il sostegno scolastico ai bambini conoscendo l’elevatissimo stato di dispersione scolastica e l’emergenza alimentare che vede la Sicilia, ovvero le sue periferie urbane, detenere il triste primato europeo in quanto più povere e abbandonate”, dice il responsabile del centro.

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