Attualità

Messina. Buon compleanno Lelat

MESSINA – 32 anni d’attività per la Lelat – Lega Lotta Aids Tossicondenza. Oggi l’iniziativa, nella sede al quartiere Mangialupi, alla presenza della questora Gabriella Ioppolo e del primo cittadino Federico Basile (nella foto con Anna Maria Garufi). Ha scritto sulla sua pagina Facebook il sindaco: “Auguri alla Lelat che celebra i 32 anni di attività. Un grazie ad Anna Maria Garufi, presidente della Lelat, che con la sua forza ed esperienza ha guidato e guida tanti giovani che si dedicano al volontariato nella nostra Messina”.

La riflessione della presidente Garufi

Ha scritto in una nota Anna Maria Garufi: “Oggi per la Lelat è giorno di festa e di riflessione. Festa per questo trentaduesimo anno di attività, festa per il congedo di un ragazzo che, dopo tante tribolazioni, ha conquistato la libertà non solo dalle droghe ma anche dai propri vincoli negativi, con una parte di sé che non accettava. Festa di liberazione dunque, festa di un nuovo inizio.
È però anche un giorno di riflessione, la nostra gioia è infatti offuscata da tutto quanto sta accadendo intorno a noi. Guerre, fame, fughe, sconvolgimenti climatici. Sembra che il mondo sia percorso da una negatività senza speranza. L’ingordigia, l’egoismo, la smania di possesso di pochi uomini sta mettendo sotto scacco l’intero pianeta. Venti di guerra sostenuti solo da questa smania di possesso, di potere. A pagare i poveri, i senza terra, i bambini, gli anziani, le donne. Ondate migratorie di disperati che cercano giustizia, pane, sopravvivenza vengono rifiutate da popoli sempre più egoisti e accaparratori. La radicalizzazione della guerra rende indispensabile una ricerca attiva di pace.

Una voce si leva su tutti, quella del pontefice che invoca la pace e a questa voce si stanno unendo le voci sempre più forti di uomini, donne, giovani, da ogni parte del mondo, voci che dicono basta, voci che gridano pace.
In questo nostro micromondo, che è la comunità, fatta da giovani in lotta con sé stessi, inquinati dal consumismo e da una sorta di perversa smania di autodistruzione, questa parola fa presa perché sono giovani che non hanno conosciuto la pace, né con se stessi, né con le famiglie, né con il mondo”.

Una Tenda della pace nella comunità

Continua la presidente: “Allora oggi celebriamo la nostra giornata della pace. I ragazzi hanno costruito una Tenda della Pace dentro una stanza della comunità, che già da adesso si sta configurando come un luogo dove potranno raccogliersi, riflettere, pacificarsi con sé stessi. Confesso che ero un po’ timorosa quando l’ho proposta, pensavo di doverli convincere, di doverne argomentare il valore. Invece mi hanno
sorpresa, è stato come se un luogo, un contenuto di questo genere fosse sotteso, aspettato,
desiderato. Mi hanno sorpresa e riempita di gioia.

Il giorno dopo erano già in azione a creare l’impalcatura della tenda, a cercare lenzuoli bianchi per la copertura. Oggi la Tenda viene inaugurata e nel nostro giardino sarà piantato “l’albero della pace”, un ulivo bianco dai cui frutti si ricavava l’olio per le chiese, perché produce un olio che non sprigiona fumo. Non è stato facile trovarlo perché a causa dello scarso rendimento ne era stato abbandonato l’uso (ancora una volta il profitto che sconfigge il simbolo). Spero che questo albero prosperi e diventi enorme, in un territorio, Mangialupi, che di simboli positivi ha tanto bisogno. La pace è indivisibile, o è di tutti o è di nessuno”.