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Messina, come da copione: the show must go on. Ma tra De Luca e Aula ora si gioca ad armi pari

E anche stavolta il copione è stato rispettato. Non è stata la prima volta (che risale a pochi mesi dall’insediamento) e non sarà certamente l’ultima che De Luca annuncia le sue dimissioni. Di volta in volta affina la scenografia e aumenta il clima da pathos alzando l’asticella contro i nemici di turno, ma il finale è scontato.

The show must go on

Anche ieri quindi, dopo quasi 4 ore di diretta facebook il sindaco ha ribadito con la colonna sonora a tutto volume: a Messina the show must go on. Almeno fino alla prossima puntata. A beneficio dei fan ha arricchito la scenografia con una bottiglia di spumante, alcuni calici con le etichette dei nomi di Musumeci, Razza, deputati messinesi. Ha interrotto la prima diretta, quella delle 20.30, con un movimento studiato (un pò come l’intervallo tra il primo e il secondo tempo degli spettacoli) per riprenderla poi alle 23 e finire in un crescendo con il brindisi e il gesto plateale di stracciare la lettera di dimissioni.

Un finale scontato

Nel mezzo ci sono 3 ore e mezzo di repliche di invettive già lanciate nei mesi scorsi e il riassunto di due anni e mezzo di scontri con il Consiglio. Alla fine, così come in diretta facebook ha annunciato le dimissioni, altrettanto in diretta le ha stracciate. Siamo all’amministrazione social. Da oggi però qualcosa rispetto al copione è cambiato. Ed è nei rapporti con l’Aula. Paradossalmente, come insegna la favola di Pierino e il suo “al lupo al lupo”, ci sarà più equilibrio e chiarezza nei rapporti che saranno alla pari e non più sotto l’arma del ricatto politico delle dimissioni, diventata ormai un’arma spuntata visto che è almeno la quinta volta che la brandisce.

vietato accesso agli asini volanti

Black list per asini volanti

Alla fine della diretta però il sindaco ha fatto un’azione che non è da primo cittadino. De Luca ha preso un foglio con la foto di un asino e la scritta divieto d’ingresso agli asini volanti. L’ha affissa davanti alla porta della stanza del primo cittadino. Da ieri, secondo quanto spiega il primo cittadino, potranno entrare solo quelli che a lui, per svariati motivi, sono a lui simpatici, o vicini, o affini politicamente. Non sappiamo se il divieto d’ingresso valga per gli asini volanti o per quelli che le ali non le hanno, per le pecorelle smarrite, le volpi, i pecoroni, i serpenti, i conigli, i vermi, i pesci buddaci, le ope, i delfini, gli squali, i cavalli, le galline e i galli, i roditori, le aquile, le colombe, i corvi, i dinosauri, i leoni e le pantere. Non sappiamo se sarà redatto un elenco di buoni e cattivi che possono essere ammessi o non ammessi alla corte del re. Non è dato sapere se ci sarà una black list o se si dovrà fare un test di catenidutine prima di entrare, però quel cartello amareggia. Il sindaco è il sindaco di tutti. Non solo di un gruppo. La porta di un primo cittadino dovrebbe essere sempre aperta.

L’arma spuntata

Detto questo, torniamo alla colonna sonora che il sindaco ha scelto per la seconda parte della sua diretta facebook: show must go on. La fase amministrativa precedente si chiude e ne inizia un’altra. Si spera caratterizzata da rapporti dialettici più equilibrati. De Luca ha fatto intendere che d’ora in poi dialogherà solo con i 6 consiglieri a lui fedeli e che gli altri facciano quello che gli pare. Ma adesso in realtà, proprio l’ennesima dimissione annunciata e ritirata, ha fatto capire ai consiglieri che non lo farà mai e che finirà il mandato regolarmente (a meno che non si dimetta 6 mesi prima delle regionali del novembre 2022 per candidarsi alla Presidenza della Regione).

Lo spauracchio delle urne

A questo punto quindi non potrà più brandire lo spauracchio del ritorno alle urne per i consiglieri (o almeno per quelli che davvero non ne hanno alcuna voglia). Le ultime settimane hanno compattato l’opposizione e soprattutto l’hanno resa consapevole che è possibile fare opposizione a De Luca senza “rischiare” per questo di tornare al voto. Ci sono due modi per perdere la poltrona: dimissioni del sindaco (ma il Consiglio resta comunque in carica fino alle elezioni successive) o mozione di sfiducia (e il Consiglio decade contestualmente). I consiglieri sarebbero sciocchi a sfiduciare De Luca perché finirebbero vittime delle dirette h24 e come i tacchini finirebbero prima il loro mandato.

Normale dialettica politica

Da ieri sanno inoltre che De Luca le dimissioni le annuncia e non le conferma. Ne consegue quindi che tra Giunta e opposizione potrebbe finalmente instaurarsi un clima di NATURALE e normale dialettica d’Aula, come esiste a tutti i livelli ed in tutti i comuni d’Italia. C’è chi dice sì, c’è chi dice no, c’è chi vuol leggere le carte, chi vuol presentare emendamenti. Insomma una normale e forse noiosa dialettica politica. Da oggi il Consiglio sa che magari non può varcare la soglia della sacra porta del sindaco, ma in Aula potrà votare sì o votare no senza che avvengano sciagure apocalittiche e il mondo cessi di esistere. L’opposizione è legittima così come è legittimo far amministrare chi ha vinto.