Messina. Green pass, l'Orsa al prefetto: "A rischio dal 15 ottobre servizi essenziali"

Messina. Green pass, l’Orsa al prefetto: “A rischio dal 15 ottobre servizi essenziali”

Redazione

Messina. Green pass, l’Orsa al prefetto: “A rischio dal 15 ottobre servizi essenziali”

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mercoledì 06 Ottobre 2021 - 11:37

Massaro: "Tanti non vaccinati avranno problemi per la prenotazione del tampone ogni 48 ore (come consentito dalla legge) nell'ambito del Trasporto pubblico locale e traghettamento dei convogli". Attenzione puntata anche su Comune e Partecipate

MESSINA – “Servizi essenziali quali il Trasporto pubblico locale a Messina e il traghettamento dei convogli ferrovieri da e per la Sicilia dal 15 ottobre potrebbero essere a rischio in seguito all’obbligo del green pass per i dipendenti pubblici e privati”. A sostenerlo è il sindacato Orsa in un documento firmato dal segretario generale Mariano Massaro, indirizzato al prefetto di Messina, Cosima Di Stani. “Con ripetute missive indirizzate al Governo nazionale – esordisce Massaro – questa organizzazione sindacale ha sottolineato come, dal 15 ottobre, i lavoratori che non intendono sottoporsi al piano vaccinale avranno grosse difficoltà a prenotarsi anzitempo (ogni 48 ore), presso le strutture accreditate, per l’esecuzione di tamponi, a causa della forte richiesta di prenotazioni che inevitabilmente si abbatterà sulle strutture preposte a questo servizio. Di fatto, molti dipendenti non potranno recarsi sui luoghi di lavoro per svolgere l’attività pur essendone intenzionati. Visto l’approssimarsi dell’evento e l’assenza di soluzioni credibili – prosegue il sindacalista – la segreteria generale dell’Orsa ritiene doveroso segnalare anche ai prefetti le criticità cui si potrebbe andare incontro”.

“APPLICARE MISURE CHE COMPORTINO BENEFICI”

Massaro va presto oltre. “Come in altre città, anche a Messina, le istituzioni e le Aziende che garantiscono i servizi  pubblici essenziali, ad oggi non hanno dato indicazioni in ordine all’opportunità di eseguire tamponi gratuiti presso le strutture sanitarie preposte, ove fossero presenti nel territorio; misura che porterebbe enormi benefici a quanti, per una scelta insindacabile, hanno deciso di non sottoporsi al vaccino nonostante la norma che vieta di presentarsi sul posto di lavoro senza green pass e per la conseguente assenza ‘giustificata’ non verrà loro riconosciuto alcun emolumento. Invero la questione della sospensione degli emolumenti è molto dibattuta e, a nostro parere, presenta gravi difformità nonché palesi profili di illegittimità. In particolare perché tali limitazioni non si ispirano a principi di uguaglianza e non sono disciplinate da norma di rango primario, bensì da un decreto governativo (Dpcm). Sono parecchi i Tribunali che in tal senso saranno chiamati ad esprimersi ma in attesa che ciò avvenga, sul territorio si ha l’obbligo di erogare i servizi essenziali garantiti dallo Stato. La cui continuità – sostiene il sindacato – è veramente a rischio anche nel caso di Messina, considerato che un elevato numero di assenze che dovesse verificarsi a causa delle criticità evidenziate, potrebbe causare non pochi disservizi e disagi alle strutture territoriali che erogano i servizi essenziali. Soprattutto quelle ove vi è una maggiore carenza di organico”.

“IL NUMERO DI DIPNDENTI CHE HA DECISO DI NON VACCINARSI E’ SIGNIFICATIVO”

Massaro porta ad esempio “i casi di Atm Spa e dell’Esercizio navigazione di Rete ferroviaria italiana dove l’Orsa è fortemente rappresentativa ed ha contezza, seppure approssimativa – scrive Massaro – di un significativo numero di dipendenti che hanno deciso di non vaccinarsi e per andare a lavorare dovrebbero sottoporsi a tampone ogni 48 ore, a proprie spese. Orbene – chiosa il sindacalista – nel malaugurato caso in cui un consistente numero di dipendenti delle citate aziende dovesse decidere liberamente di non presentarsi sul posto di lavoro, anche per la gravosità dei costi necessari per aggiornare periodicamente il green pass, in poco tempo andrebbero in tilt, per carenza di organico, il Trasporto pubblico locale e il traghettamento dei convogli ferrovieri da e per la Sicilia”.  L’Orsa ha “rinnovato l’invito alle Istituzioni preposte a dare corso alla nostra richiesta di istituire dei presidi nel territorio che consentano l’esecuzione di tamponi rapidi e gratuiti, con relativa certificazione verde, allo scopo di far prendere regolare servizio a tutti i lavoratori dipendenti non vaccinati, tenendo conto che questi costituiscono una percentuale non trascurabile della totale forza lavoro”.

RIFLETTORI PUNTATI ANCHE SU COMUNE E PARTECIPATE

Quello evidenziato dall’Orsa è solo un settore del pubblico servizio. Al Comune, anche se al momento non vi sono dati ufficiali, potrebbe non essere vaccinato un dipendente su tre. Lo si saprà con certezza il 15 ottobre, quando per andare al lavoro a Palazzo Zanca, sarà necessario il green pass. Altro settore di fondamentale importanza è quello della raccolta dei rifiuti e dei servizi annessi. Il presidente della Messina Servizi, Giuseppe Lombardo, non sa con esattezza quanti siano i lavoratori vaccinati. Ma la sua percezione è che possano essere in tanti. Riflettori puntati anche sull’Amam, dove l’Azienda punta di alzare il numero di lavoratori vaccinati in virtù di un accordo con l’Asp.

2 commenti

  1. Ma di che parliamo. Il green pass obbligatorio dal 15 ottobre si sa da più di un mese. Se non si vogliono vaccinare pagheranno i tamponi. In caso contrario a casa senza stipendio. Finiamola. Il vaccino è un obbligo verso gli altri vergognatevi a proteggere i no vax.

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  2. Anonimo messinese 7 Ottobre 2021 13:30

    I servizi essenziali non ci sono mai stati.

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