La segnalazione è di Daniele Tranchida, docente di storia moderna al Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell'Università di Messina
“Come distruggere quel poco che resta del nostro patrimonio storico e artistico a Messina. All’angolo tra via Garibaldi e viale Giostra stanno sostituendo il basolato lapideo risalente al XVIII secolo con nuove mattonelle. Si sta ripetendo quanto fatto in via XXIV Maggio. Dove finirà il basolato?”.
La segnalazione è di Daniele Tranchida, docente di storia moderna al Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina.
La risposta è semplice: a “basolare” i vialetti di qualche villa privata.
Stefano
Vergognoso ,uno degli ultimi tratti di marciapiede degno di tale nome. A volte mi domando come si può essere così di piccole vedute.E ancora vorrei sapere a casa di chi andranno le stupende pietre eliminate….?
Con tutto il rispetto che merita, chiedo al Prof. Tranchida: in nome di quale malinteso bisogno di conservazione del “bel tempo antico”, è proprio necessario insistere nel mantenere così com’è quel marciapiede pericolosamente sconnesso e che si riempie di pozzanghere ogni volta che piove?
Con rispetto per la storia e la cultura, per tutte le volte che son scivolato in caso di pioggia battente, chiederemo consulenza medica al Professore per le ammaccature riportate.
A proposito, una volta si camminava su trazzere di grande rilievo storico, sarebbe il caso di ripristinarle in nome dell’antica tradizione, però useremo il 5G tutti, insieme, e felicemente.
Che signfica? Che critiche sono queste ? Esse appartengono agli specialisti del culturame!
Oltre ad essere un pregio nella nostra città avere un basolato calcarenitico compatto di pietra “bianca”, dove invece per vicinanza al sito produttivo naturale rappresentato dall’Etna per il quale domina la pietra “nera”, rappresenta motivo di orgoglio urbanistico possedere trame di pavimentazioni preterremoto reimpiegate in epoca post ricostruzione, certamente non più in voga nel secolo scorso per l’avvento di pavimentazioni industriali più economiche ma di dubbio fascino urbano.
Se le pietre sono diventate lisce per usura o hanno parti mancanti si può prevedere il loro reimpiego dopo il ripristino delle bocciardature perse nel tempo rilanciando l’arte del “suolini” , mestiere artigiano da recuperare !
Ma la Soprintendenza per i Beni Culturali dov’è? Il progetto ha avuto il suo parere?
Ci lamentiamo del basolato da rimpiegare o ripristinare e non ci preoccupiamo delle buche che si creano ogni santo giorno al punto che possiamo piantarci gli alberi. Poi la gente continua a buttare la immondizia per strada, supellettili inutilizzati e tutti quanti ad usare telefonini di ultima generazione per immortalare il tutto quando potrebbero intervenire al momento.
Il basolato era nel tratto panificio La Bella ed angolo viale Giostra. Il resto salendo per il viale Giostra c’erano le classiche mattonelle. Poi, mi permetta il prof, il basolato di cui egli parla si trova nella via Garibaldi, presso chiesa di San Giuliano, andando verso nord
Al di là dell’aspetto storico architettonico, sul quale comunque era bene discutere… Mi chiedo, tra un anno quante mattonelle saranno saltate? Questo è il magna magna. Che poi da quello che vedo in foto sono molto brutte.