Messina. Quella notte di undici anni fa...

Messina. Quella notte di undici anni fa…

Antonella Pavasili

Messina. Quella notte di undici anni fa…

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venerdì 02 Ottobre 2020 - 14:39

La tempesta di tuoni e fulmini di questa notte tra l'1 e il 2 ottobre riporta alla mente la terribile notte di undici anni fa quando l'alluvione di Giampilieri seminò morte e disperazione.

Sui social in queste ore girano video e foto della straordinaria tempesta di fulmini che questa notte tra l’1 e il 2 ottobre ha colpito un’area della Calabria, ben visibile da buona parte della Sicilia.
E la mia mente torna a quella notte di undici anni fa.
Esattamente undici anni fa, nella notte tra l’1 e il 2 ottobre 2009.

Tornavo in macchina da un breve viaggio a Napoli.
In autostrada, in Calabria, ero ancora piena della meraviglia di Napoli, la musica della parlata, il sapore della pizza, l’aroma del caffè, la straordinaria simpatia dei napoletani.

Sul sedile un vassoio di sfogliatelle.
Di tanto in tanto ne mangiavo una e pensavo “E’ proprio vero, vedi Napoli e poi muori…”
Con la lieve leggerezza di chi torna da un viaggio in un luogo che ha scoperto di amare verso un luogo che ama da sempre.

Ricordo il sapore delle sfogliatelle e la luce dei fulmini sullo Stretto.
Tanto forte, intensa, imprevista da attenuare persino quel senso di meraviglia che prende sempre ogni siciliano quando dall’autostrada vede la Sicilia.

La tragedia di undici anni fa

Ricordo quei fulmini, il breve viaggio sul traghetto e quell’aria carica di elettricità.
E poi, una volta a casa, la pioggia.
Tanta, tantissima, da mettere ansia.

E la prima telefonata del mattino.
“Sono fuori, che sta succedendo a Messina? i notiziari dicono che ci sono morti…”
E l’inizio di un incubo.

Un grido di dolore, un pianto lungo, lunghissimo.
L’incredulità, lo strazio, la rabbia.
La mia città sommersa dalla pioggia, dal fango, dalla morte.

Messina sa rialzarsi

La mia meravigliosa città annientata dal dolore, colpita al cuore.
La mia città, capace di rialzarsi, di asciugarsi le lacrime, di curarsi le ferite e ripartire.
Senza mai dimenticare.

Attraverso l’incanto di quello Stretto che, ancora una volta, ha raccolto il lungo pianto di Messina.

La mia meravigliosa città…che in queste ore guarda quei fulmini dall’altra parte dello Stretto e ricorda.
Ricorda quei figli suoi perduti ❤️

Antonella Pavasili©️

Nella straordinaria foto di Marcello Santalco, fulmini sullo Stretto di Messina

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