Messina. Rada S. Francesco, Coletta: "Anche coi nuovi bandi nulla cambia"

Messina. Rada S. Francesco, Coletta: “Anche coi nuovi bandi nulla cambia”

Redazione

Messina. Rada S. Francesco, Coletta: “Anche coi nuovi bandi nulla cambia”

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giovedì 26 Agosto 2021 - 08:38

L'allarme da parte del vicepresidente della IV Municipalità

“È vero, senza il porto di Tremestieri ultimato e a pieno regime, sempre che non si aggiunga alle tante incompiute di questa città, non si può chiudere la Rada San Francesco. Ma non c’è molto da esultare per il bando, emesso dall’Adsp in questi giorni, che prevedrà (forse) una doppia gestione della Rada di San Francesco e che non risolverà certo i disagi ed i rischi ai quali ogni anno è esposta la città”.

Esordisce così in una nota stampa Renato Coletta, il vicepresidente della IV municipalità, la più penalizzata dalla schiavitù del traffico pesante e dal controesodo di questi giorni.

“Di certo è un’iniziativa che andava già adottata almeno 20 anni fa – continua Coletta – perché oggi la sensazione di tanti cittadini è che si rafforzi in modo anacronistico l’utilizzo della Rada che, in questi giorni e come ogni estate, causa la paralisi della viabilità di tutta la quarta circoscrizione, anziché impegnarsi ad un graduale smantellamento della stessa restituendo finalmente il frontemare del Ringo alla città.

Forse potrà rappresentare un primo passo per favorire uno smaltimento più rapido dei flussi veicolari in ingresso nella città ma solo questo non è sufficiente a risolvere la situazione. Occorre coraggio e determinazione – continua Coletta – da parte di tutte le Autorità e le istituzioni preposte”.

“L’ultimo esodo e controesodo hanno drammaticamente evidenziato le gravi falle del sistema ed in modo particolare:

• La mancanza di un controllo capillare da parte della Capitaneria di porto e dell’ Adsp (Autorità di sistema portuale) nei confronti degli armatori e che invece dovrà essere attuato con quelli che in futuro gestiranno la Rada.

• La mancanza di adeguata vigilanza delle deroghe concesse a Tremestieri, oggi senza più controllo istituzionale, al fine di sfruttare al massimo le potenzialità dell’approdo a sud convogliando tutto il traffico leggero e pesante proveniente da Catania, in modo da alleggerire la città.

• Nei giorni da bollino rosso non è stato imposto alle compagnie di navigazione un potenziamento straordinario di Tremestieri in cui operavano soltanto 2 navi (?!?) e che avrebbe certamente smaltito una parte del traffico che invece si è riversato in città.

• L’attuale ordinanza dirigenziale che dovrebbe vietare l’accesso dei tir nelle fasce orarie previste non funziona perché espone i trasgressori ad una blanda sanzione. Occorre invece urgentemente introdurre una “ordinanza sindacale contingibile ed urgente” per motivi di sicurezza ed incolumità pubblica che imponga finalmente il rispetto delle fasce orarie ed il divieto di ingresso ai mezzi che trasportano liquidi tossici o infiammabili.

– Anziché celebrare sterili e intempestive soluzioni, con il sindaco vestito da sceriffo cittadino che attaccava strumentalmente il vettore pubblico, perché non si è denunciato alla Prefettura la mancata applicazione del protocollo firmato in Prefettura che stabiliva il rispetto di regole di fatto oggi eluse dai privati?”.

“Va rivisto il sistema di regole e soprattutto il rispetto delle stesse da parte delle compagnie di navigazione perché Messina non può continuare a subire ogni anno gli stessi disagi”.

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Un commento

  1. Il porto di tTremestieri é anacronistico per la sua posizione, in mancanza di un approdo adeguato sulla costa calabra.
    Per la rotta Tremestieri – Villa San Giovanni il tempo di percorrenza di una corsa é più del doppio di una corsa Rada San Francesco – Villa San Giovanni, quindi lasciadi tutte le navi su Tremestieri le possibilità di mezzi traghettabili in un giorno si dimezzano, con blocco delle autostrade. Il problema passa da una circoscrizione ad un’altra, con grave rischio di incidenti stradali in autostrada, ma non si risolve.
    Ma già siamo in campagna elettorale

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