Ambiente

Messina. Ricerca, ambiente, turismo e lavoro nella zona Falcata: l’atto d’indirizzo

MESSINA – Si parla spesso e ormai da molti anni di riqualificazione del waterfront, di sistemare la zona Falcata e di quanto Messina potrebbe beneficiare di quelle aree che si affacciano sullo Stretto, uniche nel loro genere. Nel Consiglio comunale di due giorni fa c’è stata una mozione anche su questo argomento, precisamente sulla realizzazione dell’Eco Grande Acquario dello Stretto e del Parco blu delle sirene. Un atto di indirizzo nei confronti dell’amministrazione, chiamata in causa dai consiglieri comunali per far sì che si prenda un impegno definitivo nel valorizzare questa parte della città.

Cosa sono l’Eco grande acquario dello Stretto e del Parco blu delle sirene

L’Eco Grande Acquario dello Stretto e il Parco blu delle sirene fanno parte di un progetto preciso, che riguarda la realizzazione del “Polo scientifico internazionale per la tutela delle biodiversità marine”. Si tratta di un parco nella zona Falcata della città, unico nel suo genere, fatto di aree verdi ma soprattutto di un centro di ricerca in grado di sfruttare la straordinaria varietà delle specie marine dello Stretto. Diventerebbe, almeno sulla carta, un punto nevralgico per la lotta per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche un polo turistico in grado di attrarre numerosi turisti da tutta Europa. A questo si aggiunge, secondo quanto spiegano nella mozione i consiglieri, l’impatto sul mondo del lavoro, assorbendo circa 350 addetti fissi e oltre 2000 nell’indotto.

Il progetto parte da IV e VI Commissione

In un mondo che sempre più strizza l’occhio alla tutela dell’ambiente, Messina potrebbe giocare un ruolo centrale, grazie alla sua strategica posizione al centro del Mar Mediterraneo. Del progetto si è riparlato già lo scorso novembre, quando i presidenti della IV e della VI Commissione consiliare, Giovanni Scavello e Biagio Bonfiglio, hanno affrontato il tema durante una sessione di lavori congiunta, riscuotendo i voti positivi dei consiglieri e ora, con 18 voti favorevoli su 21 presenti, anche del Consiglio comunale. Approvato l’atto di indirizzo, chissà che davvero, all’interno della riqualificazione della zona Falcata, non si possa avere un centro scientifico all’avanguardia, in grado di coniugare ricerca, cura per l’ambiente, turismo e lavoro.