Messina. Russo: "Il Piano di riequilibrio non è chiaro e il dissesto non è una scelta"

Messina. Russo: “Il Piano di riequilibrio non è chiaro e il dissesto non è una scelta”

Marco Olivieri

Messina. Russo: “Il Piano di riequilibrio non è chiaro e il dissesto non è una scelta”

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giovedì 28 Luglio 2022 - 13:24

La consigliera d'opposizione afferma che "non vengono espressi in modo esplicito gli aspetti debitori". Ma il sindaco rivendica i risultati raggiunti

MESSINA – “Come viene ridotta la massa debitoria nel Piano di riequilibrio presentato dal sindaco Basile? Su Ato, su Innova Bic, su Messina Ambiente, su Atm azienda speciale, abbiamo mantenuto i debiti come Comune di Messina? Lei, ora in commissione, signor sindaco, mi ha appena detto che i debiti sono stati espunti ma abbiamo aggiunto dei fondi e indicati dei debiti potenziali. Tuttavia, la Corte costituzionale, con una sentenza del 2020, dice che gli elementi debitori vanno indicati in modo esplicito”. Ieri in Consiglio comunale e prima nella commissione Bilancio, la consigliera Antonella Russo ha espresso le sue perplessità sul Piano di riequilibrio presentato dal sindaco. E, ha sottolineato, l’eventuale dissesto del Comune non sarà una scelta: ci sarà o meno in base a criteri oggettivi.

Ha messo in risalto l’esponente del Partito democratico: “Se questo Piano di riequilibrio è la fotocopia in continuità della delibera del novembre 2018, oggi la città si domanda quali aggiustamenti ci siano stati. Come lo abbiamo alleggerito questo Piano? Vogliamo capire che il dissesto non è una volontà politica ma si basa su dati oggettivi? Non è una scelta ma una fotografia oggettiva di dati. Se ci sono determinati dati oggettivi, la Corte dei Conti approva il Piano; se non l’approva, significa che il contenuto non lo consente. Il dissesto non è una scelta personale ma qualcuno non lo comprende da nove anni”.

Ieri la consigliera del Pd ha presentato un emendamento, con i suoi colleghi Calabrò e Caruso, provvedimento non approvato, per inserire i 13 milioni di credito di Ato Me 3, in precedenza previsti nel Piano. “Perché non stati inseriti, mentre sono stati inseriti ed espunti i debiti delle altre partecipate? Abbiamo un obbligo di chiarezza, in attesa che si pronunci la Corte dei Conti in via definitiva dopo il passaggio al ministero”.

“I 32 milioni di debiti di Messina Ambiente del 2018 tolti nel 2022”

Ha aggiunto Antonella Russo: “I 32 milioni di debiti del 2018 sono stati tolti nel 2022. I debiti dell’Atm pure, nel 2022, non ci sono più. Si tratta di un alleggerimento dei debiti che crea problemi: manca la chiarezza. Un’altra precisazione doverosa: nel 2022 sono cambiate diverse cose, anche sul piano normativo, ma il Piano rimodulato non è stato portato in aula nel precedente Consiglio e non per volontà dei consiglieri. Certo, non è stata colpa nostra se non è stato discusso. Anche l’assessore al Bilancio delle partecipate Previti si dimise, come il sindaco e il resto della Giunta, e nessuno portò la delibera in Consiglio”.

Basile: “Il parere della Corte dei Conti è positivo e i debiti andavano espunti”

Per il sindaco di Messina, invece, “ci sono tutte le condizioni perché la città viva davvero una svolta. Il parere della Corte dei Conti è positivo. I debiti andavano delle parteciparte andavano legittimamente espunti e il Comune libererà risorse per oltre 10 milioni di euro dal 2023, consentendo all’amministrazione di poter attivare nuovi servizi per la comunità”.

“Il Piano rimodulato dall’amministrazione De Luca – ha dichiarato Basile – ha prodotto effetti unici di abbattimento della massa debitoria. Il Piano del 23 novembre 2018, dopo un iter lungo circa sei anni, dal 2012, ha visto produrre i suoi effetti positivi, come confermato dal ministero nel 2020. Nel dicembre 2021, la Corte dei conti ha chiesto un’implementazione dei documenti, chiedendo alcuni chiarimenti. L’ente ha risposto prontamente alla richesta e si è arrivati al Piano rimodulato dalla delibera 56 il primo febbraio 2022. E la nostra impostazione è stata confermata”.

“La riduzione della massa debitoria da 550 milioni a 155”

RIleva Basile, che ha illustrato ieri il Piano in Consiglio comunale: “Con l’aggiornamento periodico e conclusivo della massa debitoria dell’ente, si scende da 550 milioni a 155 milioni di euro. Dal 2023 in poi, l’ente potrà accantonare minori quote, ingessando meno il bilancio. Stiamo parlando di un ente – sostiene Basile – che ha saputo gestire la massa debitoria che aveva in pancia, abbattendo il debito con accordi transattivi, rateizzazioni e ponendo in essere una serie di azioni che hanno portato avanti obiettivi maggiori rispetto alla previsione. E la Corte, nell’ultima delibera, lo conferma”.

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4 commenti

  1. Da ritenersi una superstite delle recenti amministrative. Ma darle spazio, nooooooooooo!

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  2. Complimenti alla democrazia del signor Francesco. La consigliera Russo giustamente fa l’opposizione per rispetto dei cittadini che l’hanno eletta. O forse dovrebbe andarsene in giro come fa l’ ex sindaco che è impegnato in campagna elettorale e non si presenta in Consiglio dopo avere preteso di essere nominato Presidente?

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  3. e Cateno Boy si aumenta lo stipendio

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  4. Agatino Sebastiano Manganaro 29 Luglio 2022 12:26

    Cara consigliere Russo,quando non si ha niente da dire,come ha fatto per quattro anni,non crede sia meglio continuare a non dire nulla? o forse era su Venere…

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