Crisi idrica, in Consiglio comunale torna l’ipotesi sfiducia: “Assoluta incapacità gestionale”

L’emergenza idrica è stata, politicamente parlando “l’ultima goccia” nei rapporti tra amministrazione e consiglio comunale. Dopo il tendagate è scoppiato il bidonegate e anche chi negli ultimi 2 anni ha garantito sostegno in Aula sta iniziando a pensare concretamente alla mozione di sfiducia.

In casa Pdr-Sicilia Futura ma anche in casa Pd l’ipotesi non è più remota nonostante le “resistenze” interne di quei consiglieri particolarmente affezionati alla poltrona. Durissima anche la nota della capogruppo Ncd Daniela Faranda.

Iniziamo dall’ufficio di Presidenza, ovvero il trio Emilia Barrile (Pd), Nino Interdonato (Dr), Nicola Crisafi (Ncd) che in una nota definiscono la gestione dell’emergenza idrica da parte della giunta “l’ennesima sconfitta dell’Amministrazione nell’affrontare eventi che, seppur parzialmente imprevedibili, sarebbero dovuti essere gestiti con minore approssimazione e con maggiore visione d’insieme. La colpevole sottovalutazione dell’evento ha evidenziato, ancora una volta, la mancanza di progettualità, rispetto l’emergenza, che viene affrontata inseguendo la soluzione parziale degli avvenimenti e non utilizzando protocolli preordinati e già definiti anticipatamente. Al posto di tanti proclami e successive smentite, sarebbe occorsa una riflessione maggiormente puntuale nel porre in essere i soli interventi effettivamente risolutori. L’intervento superiore di S.E. il Prefetto ha, ancora una volta, supplito alle gravi carenze organizzative che questa città paga per l’incapacità gestionale di questa Amministrazione nell’affrontare nodi imprevisti e critici”.

Chi non intende dare più credito all’amministrazione è il Pdr-Sicilia Futura che, per voce del coordinatore cittadino Salvo Versaci non usa mezzi termini: “è scaduto il tempo per l’amministrazione Accorinti. Non si scherza con la vita dei messinesi. Esaurita anche l’ultima goccia di tolleranza nei confronti di una gestione burocratica e farisea della Cosa pubblica. Terminata la fase emergenziale proporremo la conclusione di questa fase politica trasformatasi in farsa”.

Detto in parole povere i Dr di Picciolo preparano la mozione di sfiducia. Nella nota del coordinatore si chiarisce che non è intenzione di nessuno addebitare a giunta e sindaco la frana di Calatabiano ma le dichiarazioni d’entusiasmo su riparazione del guasto poi rivelatesi azzardate sono state la prova di una pessima gestione dell’emergenza: “Resta solo un dato di fatto: Messina senz'acqua da una settimana. stiamo parlando di Messina, la tredicesima città di Italia, dove per fare un torto a qualcuno si è eletto un sindaco che ha, fin'ora, dimostrato di essere solamente un incompetente ed inconcludente che, al di là degli sforzi rivolti alla liberazione del Tibet e della Palestina non riesce – perdonatemi la facile ironia – a capire un tubo di come si amministri una Città di 240.000 abitanti e di come si diriga una complessa macchina amministrativa. Hanno dimostrato di non essere capaci di stare alla guida, davanti a questa grave emergenza non hanno attivato, forse non lo sapevano ed è ancora più grave, i governi nazionale e regionale che con i loro strumenti avrebbero potuto dare aiuto immediato alla cittadinanza. Prova ne è che anche il prefetto ha avocato a se la guida del tavolo tecnico essendosi reso conto di questa profonda incapacità gestionale. Abbiamo, per Amore della nostra Città, cercato di aiutare quella che non era la nostra amministrazione, oggi chiediamo che chi non è stato in grado di portare a termine il proprio compito, si dimetta e sia rimosso, iniziando da chi ha gestito in maniera incompetente la presente crisi idrica. Se questo Sindaco avesse a cuore le sorti di questa Città, percorrerebbe a piedi le strade, entrerebbe nei negozi, ascolterebbe i cittadini: tutti diranno che sono stanchi e delusi. Noi di SICILIA FUTURA diciamo BASTA!”

Martedì alle 10 i Dr terranno una conferenza stampa, aperta al contributo di tutti i consiglieri comunali ed alla presenza dei deputati Picciolo e Greco.

In questi giorni di crisi idrica durissima è stata anche la capogruppo Ncd Daniela Faranda che scrive: “È di tutta evidenza che l'esperienza Accorinti è giunta definitivamente a termine, l'emergenza idrica di questi giorni ha fatto deflagrare con tutta la sua violenza la totale inadeguatezza di questa amministrazione. La sfiducia è nei fatti e si tradurrà entro pochi giorni in atti concreti con la mia firma. Il sindaco da due giorni rilascia dichiarazioni altisonanti e come spesso accade, fuori luogo, su temi che in questo momento non interessano alla città, da ieri non fa altro che parlare in tutte le trasmissioni possibili ed immaginabili, non della soluzione dell'emergenza, ma dei massimi sistemi e delle battaglie per l'acqua pubblica, contro il dissesto idrogeologico, battaglie che seppur legittime appaiono quanto mai inopportune. Oggi i cittadini vogliono sapere perché non si è immediatamente provveduto con soluzioni alternative e come si è potuto permettere che i messinesi restassero senza acqua per tutti questi giorni, determinando non solo una grave emergenza sanitaria ma anche sociale, oltre che una ulteriore crisi economica che rischia di mettere definitivamente in ginocchio le attività commerciali. A questo si aggiunga la pessima abitudine di veicolare le informazioni, peraltro inesatte e fuorvianti, affidandole a Facebook. In un momento di crisi così grave, diffondere notizie attraverso i profili social del sindaco, del suo esperto e dei personaggi che orbitano attorno al primo cittadino è gravissimo. Sono profondamente amareggiata nell'osservare con l'impotenza che in questo momento purtroppo sento appartenermi, il caos in cui sta piombando la città senza una guida autorevole che dia certezza a tutti noi cittadini di essere in mani sicure".

Chi guarda già alle elezioni e propone il tandem Giovanni Ardizzone-Felice Calabrò, quindi un binomio Udc-Pd è Emilio Fragale che fa “outing” sul voto al sindaco. “Ho votato Accorinti. Non sono affatto pentito. Occorreva uno schiaffo a tutti noi … " quellicheceranoprima ".Occorreva anche schiaffeggiare una città che scommette ordinariamente su persone non attrezzate (siano essi nerboruti portatori di voti o supponenti rivoluzionari di maniera). Si può affermare che dopo la esperienza Accorinti questa città sia stata amministrata da tutti. Si … da tutti. I partiti si sono ridotti in loghi-mezzi di locomozione su cui fare salire candidati improponibili che – talvolta – non solo vengono eletti ma persino immaginano percorsi velleitari.Nella precedente competizione non ho sostenuto Felice Calabro' che mi sembrava, nella solitudine a cui era stato confinato dagli apicali delle forze politiche e sociali, ostaggio di una logica partorita in senso a consiglio comunale e a consigli di quartiere connotati da alta densità di inadeguatezza. Felice Calabro', senza meritarlo, era destinato a restare vittima di primarie volute con capriccio. I capi-elettori dovevano restare capi-elettori. Rinviene la vexata questione della selezione e formazione della classe dirigente. Nel PD di Messina coloro che si sono accontentati di una segreteria provinciale "spuntata" oggi non insorgono avverso un commissariamento in linea con l'apatia generale, con le nuove ambizione di vecchi e nuovi personaggi e figuri che sono sempre il "riferimento" … l'unico "riferimento" di qualcuno. A passeggiare per le vie cittadine si incontra sempre qualcuno indirettamente in contatto con Renzi e diretto contatto con Del Rio, Lotti, Guerini, Serracchiani e compagnia cantando. Non si sa cosa pensano o vogliono. Conta solo far sapere che sono "riferimento" del tutore di turno. Personalmente, sono riferimento a me stesso. Non parlerò -come mi si conviene di programma – bensì di scelta. Scelgo Ardizzone sindaco e Calabro' vice-sindaco. Subito. Giovanni … non possiamo attendere la fine del tuo mandato come Presidente dell'Ars. Metti in mora i consiglieri comunali, manifestando la formale intenzione di candidarti in primavera, sfiduciato Accorinti”.

Rosaria Brancato