Cronaca

Messina. Tentato omicidio, violenze e schiavitù. Fermato 39enne tunisino

Era il 2 maggio e un tunisino aveva chiamato la polizia perché era stato aggredito e accoltellato al volto da un connazionale, che poi era scappato. Gli agenti delle Volanti erano arrivati nella zona di San Raineri, avevano ascoltato la vittima ed erano riusciti a capire chi fosse l’aggressore, il 39enne Anis Ben Amir, che ha precedenti. Erano così andati alla grotta dove vive di solito ma lì non c’era, anzi il posto sembrava abbandonato.

Dopo dieci giorni di indagini, gli agenti hanno scoperto che il 39enne tunisino era andato a nascondersi in un’altra grotta di San Raineri, dove abitava una coppia di senzatetto. Li aveva sequestrati, minacciati di morte e costretti a subire violenze varie, anche sessuali.

Ed è lì che gli agenti l’hanno trovato e portato al carcere di Messina Gazzi, su disposizione del giudice, considerati i gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di fuga. Gli sono stati sequestrati tre telefoni cellulari e un tablet, con all’interno immagini e video che provano le sue responsabilità.

I poliziotti delle Volanti e i carabinieri hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Messina, per “evidenti e concordanti indizi di colpevolezza per i reati di tentato omicidio, sequestro di persona, violenza sessuale, riduzione in schiavitù e lesioni personali ai danni di un connazionale e di una coppia senza fissa dimora”.

La coppia vittima delle violenze, grazie all’intervento dei servizi sociali comunali, è stata trasferita in una struttura di ospitalità in emergenza.