Cgil, Cisal e Orsa attaccano la dirigenza aziendale e annunciano segnalazione ad Ansfisa
MESSINA – “04T e 14T sono le vetture tranviarie rientrate stamane in deposito per croniche disfunzioni che non trovano soluzioni definitive. Forse è giunto il momento che la dirigenza aziendale si occupi seriamente dell’efficienza di questo servizio, evitando di perdere prezioso e costoso tempo in effimera propaganda d’efficienza e velate minacce nei confronti dei lavoratori che da anni denunciano le precarie condizioni di lavoro”. Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa segnalano da anni “le disfunzioni croniche del servizio tranviario nonostante l’investimento di 6 milioni di euro”.
Ultima in ordine di tempo la segnalazione attraverso nota stampa dell’11 gennaio scorso alla quale l’azienda ha risposto precisando, a propria discolpa, che la vettura difettosa in questione non risulta fra quelle recentemente revampizzate. E, “invece di scusarsi con la cittadinanza per aver fatto uscire una vettura in note condizioni precarie che l’azienda conosce da tempo, ha annunciato inchiesta interna per risolvere la vicenda con l’ennesima punizione ai lavoratori che osano segnalare disservizi al sindacato”, sostengono i sindacati.
“A smentita della strumentale narrazione aziendale – proseguono -, le vetture rientrate stamattina per solite disfunzioni risultano entrambe revampizzate, a conferma che il denaro pubblico è stato speso male e non ha apportato tangibile beneficio alla cittadinanza, attesoché è certificabile che le anomalie, soprattutto quelle riscontrate nelle vetture revampizzate, non sono occasionali ma allarmante consuetudine”.
“Tenuto conto che alle segnalazioni di disfunzioni l’azienda risponde minacciando denunce e provvedimenti disciplinari, omettendo di intraprendere concrete iniziative per rendere efficiente e sicuro il servizio”, i tre sindacati annunciano che faranno seguire segnalazione alle competenti
Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) e Corte dei Conti per verificare le reali condizioni di efficienza e sicurezza del tram messinese dopo
l’investimento di ingenti risorse pubbliche”.
E ancora: “Le segnalazioni a mezzo stampa di questo fronte sindacale non sono strumentali, come vorrebbe far credere l’azienda, i nostri comunicati sono l’ultima ratio dopo le numerose segnalazioni interne che non trovano concreto e risolutivo riscontro aziendale. Continueremo la nostra azione di denuncia nell’interesse dei lavoratori e dell’utenza, soprattutto se questa servirà a stimolare l’azienda a migliorare il servizio, così come si è verificato in occasione di una nostra segnalazione di bus in linea in condizioni precarie che, solo dopo la pubblicazione delle foto negli organi di stampa, ha attivato l’intervento tardivo della direzione aziendale. Se l’azienda interviene solo dopo i nostri comunicati… Ma continueremo, nonostante tutto, a fornire il nostro impegno nell’interesse dei lavoratori, della sicurezza e dell’efficienza del Servizio Pubblico”.

Ed ecco qui i fatti ,che dimostrano come gli autisti hanno, per l’ ennesima volta, ragione, ed è pressoché inutile che l’ azienda replichi con comunicati, dove evidenziano attacchi strumentali,per coprire falle evidenti ….anziché pensare a scovare l’ autista ,per sanzionarlo ,come al vostro solito,perché non pensate a a far riparare adeguatamente le vetture guaste? Ed è lampante che la manutenzione, su questi mezzi, non sia stata fatta per bene, quindi soldi spesi effettivamente male.
Si ricorda che non sono nuove … Ma restaurate alla meno peggio si presume da quello che si può vedere , e poi eseguite le manutenzioni e date retta alle segnalazioni degli autisti quando ci sono difetti , lampadine o altre cose da cambiare intervenire tempestivamente.
Se li avessero comprati nuovi ci sarebbero state meno spese , garanzia totale , e meno costi di gestione e riparazione.
La butto lì: dato che, la sofferenza maggiore si evince nei carrelli, la causa di tale logorio potrebbe risiedere in qualche errore progettuale della linea? Potrebbe addebitarsi alle mezze curve, di allargamento del tracciato, in corrispondenza delle fermate con piazzole al centro, in alternativa a quelle esterne al tracciato. Tali mezze curve, dal raggio molto stretto, potrebbero sovraccaricare i carrelli (oltre a rendere scomodo e fastidioso, per gli utenti, il passaggio sui tratti in questione). Come si sa, il peso dei convogli è di varie tonnellate e la forza centrifuga scarica tutto il suo peso in curva sulle ruote dei carrelli. Forse ho scritto fesserie, e forse no. Se fosse reale il mio dubbio, andrebbero modificate alcune piazzole delle fermate.
Ma forse è un tendenza. Amministrare con “colpi di scena e proclami”, prendere subito tutti i fondi al volo, e senza fare attenzione a effetti negativi ed esigenze dei cittadini.
Nulla di lungo periodo, di “slow” cioè pensato e a misura della città e del cittadino.
Ma tutto frenetico, rapido, così ci si accorge di poco. E nel caso ci siano errori o problemi, se la vedono quelli dopo.
Se fosse così non sarebbe molto buono.
I tram non funzionano i parcheggi nelle strade sono a pagamento . Ci stanno rovinando la vita. E loro pensano di buttare soldi per le piste ciclabili. Arrivera’ il giorno delle elezioni…..