Messina: una corona d'alloro in ricordo dei martiti delle foibe

Messina: una corona d’alloro in ricordo dei martiti delle foibe

Redazione

Messina: una corona d’alloro in ricordo dei martiti delle foibe

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mercoledì 10 Febbraio 2021 - 11:33

La deposizione della corona d'alloro in occasione del Giorno del ricordo, in piazza Martiri delle foibe

Stamani, in piazza dei Martiri delle Foibe, è stato celebrato il “Giorno del Ricordo”, con la deposizione di una corona d’alloro, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Alla cerimonia organizzata dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Congiunti e Deportati in Jugoslavia, hanno preso parte in rappresentanza del Sindaco Cateno De Luca l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, il presidente della IV Circoscrizione Alberto De Luca e la presidente provinciale A.N.C.D.J Maria Cacciola.

Presenti tra gli altri, il Capo di Gabinetto della Prefettura Carmelo Marcello Musolino, il Questore Vito Calvino, rappresentanti dell’Associazione nazionale Alpini e la direttrice della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” Tosi Siragusa.

L’evento commemorativo, è promosso annualmente nella piazza dei Martiri delle Foibe, così intitolata dal 2008 su proposta del Comitato 10 Febbraio e del quinto quartiere, come momento rappresentativo per ricordare i Martiri delle Foibe e gli esuli istriani, fiumani e dalmati. Con la legge 30 marzo 2004 n. 92, la Repubblica Italiana ha riconosciuto la giornata del 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”, per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata nonché conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

La ricorrenza è finalizzata a favorire iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, evidenziandone il contributo negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica e altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.

Un commento

  1. Antonino d'andrea 11 Febbraio 2021 21:54

    Ricordo con profonda stima Adolfo Berdar che fu uno dei deportati e che onorò Messina con i suoi studi naturalistici e paleontologici tanto da ottenere una laurea ad honorem dalla nostra università e lo ricordo quando nel mio studio pianse quando gli regalai una grappa artigianale che mi avevano portato da quei luoghi a lui cosi cari. Una ferita nel cuore mai chiusa.nonostante considerasse Messina la sua seconda città natale.

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